Cinema muto: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pagina sostituita con 'COSIMO TI PUZZA IL CULINO' |
Annullata la modifica 14040394 di 213.203.169.221 (discussione) |
||
Riga 1:
{{cinema}}
Per '''film muto''' si intende un [[film]] senza traccia sonora, storicamente riconducibile al periodo antecedente l'avvento del sonoro, vale a dire dal [[1895]] fino alla fine degli [[Anni 1920|anni venti]].
Le prime proiezioni pubbliche avvennero negli intervalli tra i vari numeri dei programmi di [[vaudeville]], presentate e accolte come "curiosità".
L'idea di combinare [[immagine]] e [[suono]], per la verità, è vecchia quasi quanto il [[cinema]] stesso, ma bisognerà attendere fino alla fine degli [[Anni 1920|anni Venti]], il [[1927]] per l'esattezza, perché venisse distribuito il primo film sonoro, ''[[Il cantante di jazz (film 1927)|Il cantante di jazz]]''.
Tra gli storici e gli [[Storia del cinema|studiosi della settima arte]], il periodo precedente l'avvento del sonoro nel [[cinema]], è indicato come la ''silent era''. In questo lasso di tempo la cinematografia fu comunque in grado di raggiungere alti livelli qualitativi, tanto che bisognerà attendere qualche anno dall'introduzione della nuova tecnica perché si eguagliasse, per poi migliorarla, la qualità dei film muti.
In realtà i [[film]] non erano del tutto "muti", quantomeno la fruizione: era infatti costume, dal grande [[teatro]] di città a quello di periferia, accompagnare le proiezioni con [[musica]] dal vivo, che fungeva da colonna sonora, eseguita solitamente da un pianista o organista, o addirittura da un'orchestra per i teatri che se lo potevano permettere. Il teatro fu il luogo deputato alla proiezione del film muto, non necessitando altro che un semplice schermo piuttosto che di apparecchiature tecnologiche. Era usanza accompagnare la proiezione con spiegazione chiarificatrici delle scene proiettate, lettura delle didascalie da parte di un ''commentatore'', aggiungere commenti scritti. Da subito fu però evidente quanto la musica fosse componente essenziale dell'immagine, rafforzandone, anticipandone, predisponendo emozionalmente lo spettatore alla scena proiettata.
La tecnica di recitazione necessitava di enfasi mimica, esagerando l'espressività facciale e l'azione corporea affinché giungesse al pubblico il messaggio emozionale inteso dal [[Regia cinematografica|regista]]. Oggi potrebbe risultare esagerata, a volte grossolana, ma il valore dei grandi interpreti è racchiuso nell’essenzialità del gesto, nella pantomima, nella capacità di trasmettere, nell’istante del gesto, l’intensità dell’emozione. Per di più oggi sempre più raramente ci è dato di poter visionare sul grande schermo queste produzioni, che per poter essere apprezzate nella loro grandezza e sfumature necessiterebbero di questa collocazione e di un pubblico con cui condividerle. Nel genere comico questa gestualità fu classificata come ''[[slapstick]]'', si spiega anche perché fu generalmente più apprezzato il cinema comico, per sua natura paradossale, piuttosto che il dramma.
La tecnica di ripresa, invece era molto lenta a confronto del film sonoro (16 o 20 [[fotogramma|fotogrammi]] al secondo del film muto, contro i 24 o 48 del sonoro) e il risultato era il tipico movimento a scatti e innaturale, volutamente rafforzativo, in particolare nelle commedie piuttosto che nel film drammatico.
La durata del film era misurata in ''rulli'' o ''bobine'', dove era fisicamente contenuta e avvolta la pellicola, ogni rullo poteva contenerne circa 600 piedi per circa 7 minuti di proiezione.
Migliaia i film girati nel periodo muto, purtroppo, però, una considerevole parte di essi (stante agli storici almeno l'80-90%) è scomparso per sempre.
Volendo considerare il cinema muto italiano, nel periodo che va dal [[1905]] al [[1931]], gli storici hanno catalogato poco meno di 10.000 titoli, il 90% di essi scomparso per sempre. Almeno fino alla prima metà del [[XX secolo|ventesimo secolo]] veniva utilizzata una [[Pellicola cinematografica|pellicola]] altamente instabile e altamente infiammabile che richiedeva cure particolari per garantirne la conservazione nel tempo. Molti di quei [[film]] furono fissati su materiale di pessima qualità, pregiudicandone la sopravvivenza al logorio del tempo e alla decomposizione in polvere, alcuni furono riciclati, molti finirono distrutti nei frequenti incendi degli ''studios''. Oggi la conservazione e il restauro di quelle pellicole è la priorità principe per gli storici della [[cinema]]tografia.
Kevin Brownlow, esponente di spicco della categoria ha detto: ''I vecchi film sono come il vino, il tempo li matura, ma molti sono finiti in aceto''.
Diversi cineasti hanno reso omaggio alla favolosa era del film muto: [[Jacques Tati]] col suo ''[[Le vacanze di Monsieur Hulot]]'', [[1953]], e così pure [[Mel Brooks]] con ''[[L'ultima follia di Mel Brooks]]'', dal titolo originale di ''Silent Movie'', del [[1976]].
[[Categoria:Generi cinematografici|Muto]]
[[categoria:Film muti| ]]
{{Link AdQ|ast}}
{{Link AdQ|he}}
[[ar:سينما صامتة]]
[[ast:Cine mudu]]
[[bg:Нямо кино]]
[[cs:Němý film]]
[[cy:Ffilm fud]]
[[da:Stumfilm]]
[[de:Stummfilm]]
[[en:Silent film]]
[[es:Cine mudo]]
[[fi:Mykkäelokuva]]
[[fr:Cinéma muet]]
[[he:ראינוע]]
[[ja:サイレント映画]]
[[ko:무성 영화]]
[[nl:Stomme film]]
[[nn:Stumfilm]]
[[no:Stumfilm]]
[[pl:Film niemy]]
[[pt:Filme mudo]]
[[ro:Film mut]]
[[ru:Немое кино]]
[[sv:Stumfilm]]
[[tr:Sessiz film]]
[[uk:Німе кіно]]
[[vi:Phim câm]]
[[zh:无声电影]]
[[zh-min-nan:Bô-siaⁿ tiān-iáⁿ]]
|