Circuito di Suzuka: differenze tra le versioni

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Il '''circuito di Suzuka''' è uno degli [[autodromo|autodromi]] più originali al mondo, grazie ad alcune caratteristiche che l'hanno reso inconfondibile, ed è stata la sede del [[Gran Premio del Giappone]] di [[Formula 1]] dal 1987 al 2006. Nei campionati [[Formula 1 Anno 2007|2007]] e [[Formula 1 Anno 2008|2008]] verrà sostituito, in questo ruolo, dal rinnovato [[circuito del Fuji]] mentre la gara tornerà a Suzuka nel 2009 organizzandola poi ad anni alterni con il Fuji.
 
Costruito all'interno di un parco giochi dalla [[Honda]] nelle vicinanze della città di [[Suzuka]] in [[Giappone]] come tracciato da utilizzare nei test, Suzuka è diventato, negli anni '80, un appuntamento fisso per la Formula 1 ed in seguito per il [[motociclismo|motomondiale]]. Lungo 5860 m, il tracciato giapponese è uno dei più spettacolari grazie alla varietà delle sue curve (si passa da tornanti come l'''Hairpin'' a curvoni veloci come la ''130R''), infatti è sempre stato amatissimo dai piloti che vi hanno corso. In questi 5860 metri sono rinchiuse tutte le difficoltà che un corridore possa volere: saliscendi, chicane, "esse" veloci, tornantini, curvoni mozzafiato. In più c'è un particolare che, come già detto, rende la pista inconfondibile: è infatti l'unica nella storia della Formula 1 ad avere una conformazione ad 8. Ovvero ci sono un sottopasso con relativo cavalcavia. Nonostante la bellezza del tracciato, a Suzuka è sempre stato problematico superare, a causa della scarsa larghezza.
 
Grazie alla sua posizione nel calendario, storicamente posta a fine Campionato, Suzuka è stata spesso determinante al fine dell'assegnazione del titolo. L'edizione 1987, ricordata anche per il ritorno alla vittoria della Ferrari dopo un lungo digiuno, laureò per la terza volta campione del mondo [[Nelson Piquet]], agevolato nell'impresa dall'incidente che mise k.o. nelle prove il suo compagno di squadra [[Nigel Mansell]], unico altro contendente. L'anno successivo [[1988]] vide il primo trionfo iridato di [[Ayrton Senna]] su [[Alain Prost]], nel primo di una serie di duelli che avrebbero infiammato la Formula Uno di quegli anni. Epico ciò che accadde al Gran Premio del Giappone del [[Formula 1 Anno 1989|1989]]: all'ultima variante, un tentativo di sorpasso di [[Ayrton Senna]] sul compagno di squadra [[Alain Prost]] si risolse in un discusso incidente. Mentre il francese scendeva dalla sua vettura, ritirandosi, il brasiliano si faceva spingere dai commissari, e ripartiva tagliando la chicane. Fermatosi ai box per canbiare il musetto danneggiato, Senna tornava in pista e, negli ultimi giri, sorpassava [[Alessandro Nannini]], che aveva preso la leadership del GP. e andava a vincere! I commissari, però, nel dopo gara, squalificheranno il brasiliano, reo di aver tagliato la chicane, consegnando così il titolo al compagno Prost.
 
Passò alla storia anche ciò che successe dodici mesil'anno dopo: Senna, pertentò vendetta,ancora cercòdi asorpassare sua volta un incidentel'avversario conAlain Prost (passato nel frattempo alla Ferrari) e loi tamponòdue deliberatamentesi allascontrarono, primafinendo curvacosì dopola ilpropria viacorsa. Entrambi furono costretti al ritiro, ma quella manovraQuell'incidente valse a Senna il secondo titolo mondiale., Cheche divenne un fantastico tris nel [[1991]], quando riuscì a piegare, stavolta, le velleità di [[Nigel Mansell]], uscito di pista nei primi giri.
Suzuka tornò ad essere determinante nell'edizione 1996, con un duello tutto in casa Williams: [[Damon Hill]] vince il Gp e si aggiudica quel Mondiale, sconfiggendo il compagno di squadra [[Jacques Villeneuve]], costretto al ritiro per il distacco di una ruota. Le edizioni 1998 e 1999, invece, sancirono la vittoria iridata del finlandese [[Mika Hakkinen]] ai danni dei ferraristi [[Michael Schumacher]] e [[Eddie Irvine]].