Provisional Irish Republican Army: differenze tra le versioni

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Storia: Fix Brighton (non Bringhton)
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La notte del 12 ottobre 1984 un membro del Provisional IRA, Patrick Magee, fece detonare una bomba da 50 chilogrammi all'interno del Grand Hotel di [[Brighton]]. All'interno dell'hotel si stava svolgendo in quei giorni la convention nazionale del Partito Conservatore, guidato in quegli anni dal primo ministro [[Margaret Thatcher]]. Proprio il Primo Ministro era l'obbiettivo principale dell'attentato, che però usci fortunosamente illesa dall'esplosione. A seguito della detonazione cinque persone persero la vita ed altre 30 rimasero ferite, tutte appartenenti al Partito Conservatore<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/october/12/newsid_2531000/2531583.stm|titolo=1984: Tory Cabinet in Brighton bomb blast|data=12 ottobre 1984|accesso=30 aprile 2020}}</ref>. Per portare a termine l'attentato Patrick Magee, sotto falso nome, aveva preso una stanza nell'hotel durante la settimana della convention, ed aveva nascosto la bomba (dotata di timer) all'interno del bagno della sua camera. La stanza di Magee si trovava esattamente in direzione della suite della Thatcher, posizionata cinque piani sopra di lui<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/fromthearchive/story/0,,1235581,00.html|titolo=Patrick Magee convicted of IRA terrorist attack {{!}} Special reports {{!}} guardian.co.uk|sito=www.theguardian.com|accesso=30 aprile 2020}}</ref>.
 
La bomba esplose alle ore 02:54 di notte, e fece crollare una porzione dell'hotel di circa cinque piani. I pompieri intervenuti sostennero che molte vite erano state salvate perché l'edificio del Grand Hotel (di epoca vittoriana) era molto solido e dalle mura spesse. L'esplosione distrusse totalmente il bagno della suite di [[Margaret Thatcher]], ma lasciò intatte la camera da letto ed il piccolo salottino. Subito dopo l'esplosione il Primo Ministro, assieme al marito e a una collaboratrice, furono trasferite per ragioni di sicurezza all'interno di una stazione di Polizia della città di BringhtonBrighton<ref>{{Cita libro|titolo=Kieran Hughes, Terror Attack Brighton - Blowing up the Iron Lady}}</ref>. Per volontà della Thatcher la mattina dopo, nonostante l'attentato, la convention si svolse regolarmente alle ore 09:30.
 
L'IRA la mattina seguente rivendicò la propria responsabilità nell'attentato mediante una telefonata alla sede nazionale dell'Agenzia di stampa [[Associated Press]], assicurando che avrebbe provato nuovamente ad uccidere il Primo Ministro<ref>{{Cita libro|titolo=Parry, Gareth; Pallister, David. Timer clue to Brighton bombing, The Guardian; 10 May 1986}}</ref>. L'uomo che telefonò aggiunse inoltre che: "''Si è voluto stanotte colpire l'intero gabinetto britannico ed i guerrafondai del Partito Tory. Il Primo Ministro Margaret Thatcher si renderà ora conto che non può invadere il nostro paese, uccidere la nostra gente e torturare gli irlandesi pensando di passarla liscia. Oggi siamo stati sfortunati, ma ricordate: a noi basta essere fortunati una volta sola, mentre a voi serve essere fortunati sempre''"<ref>{{Cita libro|titolo=Taylor, Peter (2001). Brits: The War Against the IRA. Bloomsbury Publishing. p. 265. ISBN 0-7475-5806-X.}}</ref>. [[File:ProvisionalIRAGalbally.jpg|thumb|left|Militanti della PIRA durante una rievocazione storica]]La capacità militare della PIRA aumentò notevolmente verso la fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] grazie al sostegno della [[Libia]] di [[Muʿammar Gheddafi]] che, come risposta alla partecipazione britannica al [[Operazione El Dorado Canyon|bombardamento di Tripoli del 1986]], rinnovò i suoi contatti con la PIRA risalenti ai primi anni settanta e inviò in Irlanda almeno 4 [[nave|navi]] cariche di armamenti moderni (tra cui alcune tonnellate di esplosivo plastico [[Semtex]]). Per contro le forze di sicurezza britanniche, in particolare gli uomini dello [[Special Air Service]] (SAS), e i gruppi paramilitari protestanti avevano aumentato la pressione sulla PIRA che, dal [[1987]] al [[1992]], perse, per mano dell'esercito britannico, del SAS, dell'[[Ulster Freedom Fighters|UFF]] e dell'[[Ulster Volunteer Force|UVF]] o a causa di esplosioni premature, 52 dei suoi membri (27 nella sola contea di [[Tyrone]]).