Cronovisore: differenze tra le versioni

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Il principio fisico che sovrintenderebbe al funzionamento di questa macchina sembrerebbe riassumersi nella teoria secondo cui ogni essere vivente lascerebbe dietro di sé, nel tempo, una traccia costituita da una non ben identificata forma di [[energia]]. Tali tracce, in forma di energia [[luce|visiva]] e [[suono|sonora]], non subirebbero col tempo una cancellazione definitiva, bensì una semplice attenuazione, rimanendo "impresse" nell'ambiente nel quale si manifestarono, confinate in una non meglio specificata "sfera astrale", dalle quali secondo Ernetti sarebbe possibile recuperarle. Nell'intervista a ''La Domenica del Corriere'' affermò infatti: ''«L'intera elaborazione si basa su un principio di fisica accettato da tutti, secondo il quale le onde sonore e visive, una volta emesse, non si distruggono ma si trasformano e restano eterne e onnipresenti, quindi possono essere ricostruite come ogni energia, in quanto esse stesse energia.»''
 
Il suo principio di funzionamento sarebbe in buona sostanza un'applicazione delle teoriateorie di [[Albert Einstein]] e agirebbe nel modo seguente: dando per acclarato che la velocità della [[luce]] sia la costante finita di cui ci parlano le [[Teoria della relatività|teorie relativistiche]], noi percepiamo in ogni momento l'immagine (e quindi la posizione) che il [[Sole]] aveva (circa) 8 minuti prima, dato che la sua distanza media dalla [[terra]] è di 150 milioni di km. Il cronovisore permetterebbe di vedere il passato perché, adoperando tecniche non meglio specificate ma – a dire dell'autore – derivate da applicazioni di metodiche usuali, si connetterebbe con la posizione che aveva la terra nel momento in cui si svolgeva l'evento passato.
In ciò consisterebbe la "sintonizzazione" del cronovisore con l'energia lasciata dall'evento; una sintonia che lo strumento, secondo quanto afferma Ernetti, sarebbe in grado di raggiungere, assicurando la visione e l'ascolto di qualsiasi fatto avvenuto in epoche passate.