Roberto Calvi: differenze tra le versioni
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Nel marzo [[1981]], con la scoperta delle liste degli appartenenti alla loggia [[P2]], Calvi rimase senza protezioni e cercò l'aiuto del Vaticano e dello [[Istituto per le opere di religione|IOR]], ma poco meno di due mesi dopo, il 21 maggio, venne arrestato su ordine del magistrato [[Gerardo D'Ambrosio]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/04/01/ambrosio-il-magistrato-che-dispiaceva-alla-loggia.html|titolo=D'Ambrosio il magistrato che dispiaceva alla loggia P2 - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=1º aprile 2014|lingua=it|accesso=4 dicembre 2022}}</ref> per esportazione illecita di [[valuta]], processato e condannato a 4 anni di reclusione<ref name=":023" />. In carcere, Calvi, in preda ad una [[Depressione esistenziale|crisi depressiva]], tentò il [[suicidio]] ingerendo [[barbiturici]] e lanciò velati messaggi ricattatori allo IOR, facendo alcune parziali rivelazioni (la frase "''Il Banco Ambrosiano non è mio, io sono soltanto il servitore di qualcuno''", pronunciata da Calvi durante il processo, ha lasciato molti dubbi sugli eventi)<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/05/12/il-figlio-di-calvi-la-chiave-del.html|titolo=Il figlio di Calvi: La chiave del giallo nello scandalo Ior - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=12 maggio 2001|lingua=it|accesso=1º dicembre 2022}}</ref>.
In attesa del processo di appello, Calvi fu messo in libertà, tornando a presiedere il Banco con una chiara insoddisfazione intima per mancanza di libertà di agire. Iniziò perciò le manovre per salvarlo dal fallimento: su sua richiesta, vennero firmate dall'arcivescovo Marcinkus e dai dirigenti Luigi Mennini e Pellegrino de Strobel delle [[Lettera di gradimento|lettere di patronage]] (garanzia di copertura del debito) in cui lo IOR ammetteva di possedere le [[società offshore]] estere fortemente indebitate con il [[Banco Ambrosiano]] ed, in cambio, Calvi firmò una dichiarazione che tutte le azioni passate e future relative al [[Banco Ambrosiano]] fossero sua unica responsabilità<ref name=":2">{{Cita news|url=http://www.philipwillan.com/images/calvi%5B1%5D.pdf|titolo=Motivazione della sentenza di primo grado per il processo per l'omicidio di Roberto Calvi - Tribunale di Roma|pubblicazione=|urlarchivio=https://archive.
Vedi: [[David Yallop]], ''[[In nome di Dio]]'', Pironti, 1997; [[Gianluigi Nuzzi]], ''[[Vaticano S.p.A.]]'', Chiarelettere, 2009.</ref>. Inoltre, nel disperato tentativo di trovare fondi per il salvataggio, strinse rapporti con [[Francesco Pazienza]] (legato al [[SISMI]]) e con [[Flavio Carboni]], un discusso [[imprenditore]] [[Sardegna|sardo]] legato al boss mafioso [[sicilia]]no [[Pippo Calò]] e alla [[banda della Magliana]], con il quale entrò in operazioni [[Settore immobiliare|immobiliari]] finalizzate al [[riciclaggio di denaro sporco]]<ref name="carboni">{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/11/Calvi_indagate_sorelle_legate_Flavio_co_0_9704113863.shtml|titolo=Calvi: indagate sorelle legate a Flavio Carboni|editore=Corriere della Sera|data=11 aprile 1997|accesso=17 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140108223835/http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/11/Calvi_indagate_sorelle_legate_Flavio_co_0_9704113863.shtml|dataarchivio=8 gennaio 2014|urlmorto=no}}</ref>; Carboni venne poi condannato e infine assolto con altri come mandante del tentato omicidio di [[Roberto Rosone]], vicepresidente del Banco Ambrosiano, al quale era passata la gestione della banca dopo l'arresto di Calvi<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/15/condannati_Carboni_boss_della_Magliana_co_0_940115795.shtml|titolo=Condannati Carboni e un boss della Magliana. Sono i mandanti del tentato omicidio di Rosone|editore=Corriere della Sera|data=15 gennaio 1994|lingua=it|accesso=17 giugno 2009|autore=Paolo Biondani|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140108223740/http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/15/condannati_Carboni_boss_della_Magliana_co_0_940115795.shtml|dataarchivio=8 gennaio 2014|urlmorto=no}}</ref>.
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==Indagini sulla morte==
===Indagini della magistratura inglese===
Per la magistratura inglese la morte di Calvi venne archiviata come [[suicidio]], come affermato da una perizia medico-legale. Sei mesi dopo, la [[Corte suprema del Regno Unito]] annullò la sentenza per vizi formali e sostanziali e il giudice che l'aveva emessa venne incriminato per irregolarità; il secondo processo britannico lasciò aperta sia la porta del suicidio, sia quella dell'omicidio. Le indagini caddero nella competenza territoriale della polizia [[City di Londra]], indipendente da [[Scotland Yard]], che rimase esclusa dalla vicenda<ref>{{cita web | autore = [[Aldo Giannulli]] | url = http://www.aldogiannuli.it/city-finanziaria-milano/ | titolo = Una city finanziaria a Milano: perché non iniziamo a discuterne? | urlarchivio = https://archive.
Lo scrittore [[Leonardo Sciascia]], in un articolo del 24 luglio 1982 comparso sul quotidiano ''[[Il Globo (Italia)|Il Globo]]'', sostenne che Calvi si fosse suicidato e giudicò assurda l'ipotesi dell'omicidio<ref>{{cita news | autore = Leonardo Sciascia | rivista = Il Globo | data = 24 luglio 1982 | url = http://ilpatrimonioculturaledelmeridione.blogspot.com/2013/04/il-globo-24-luglio-1982.html | urlarchivio = https://archive.
Calvi venne tumulato nel cimitero di [[Drezzo]], frazione del comune di [[Colverde]], in [[provincia di Como]], dove aveva la sua villa<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.tio.ch/News/Estero/43596/COMO-Il-banchiere-di-Dio-un-film-su-Roberto-Calvi/|titolo=Ticinonline - COMO: "Il banchiere di Dio", un film su Roberto Calvi|accesso=2017-03-21|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170321170531/http://www.tio.ch/News/Estero/43596/COMO-Il-banchiere-di-Dio-un-film-su-Roberto-Calvi/|dataarchivio=21 marzo 2017|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/12/17/crac-ambrosiano-riesumata-la-salma-di-roberto.html|titolo=Crac Ambrosiano riesumata la salma di Roberto Calvi - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2017-03-21|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170321170254/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/12/17/crac-ambrosiano-riesumata-la-salma-di-roberto.html|dataarchivio=21 marzo 2017|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|autore=|url=http://italiadallestero.info/archives/6962|titolo=Roberto Calvi|pubblicazione=Italia Dall'Estero|data=|accesso=2017-03-21|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090731062224/http://italiadallestero.info/archives/6962|dataarchivio=31 luglio 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/calvitimes/calvitimes/calvitimes.html|titolo=la Repubblica/cronaca: 'Calvi: non fu suicidio' sostiene una perizia inglese|accesso=2017-03-21|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170321165514/http://www.repubblica.it/online/cronaca/calvitimes/calvitimes/calvitimes.html|dataarchivio=21 marzo 2017|urlmorto=no}}</ref>.
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Nel 1993, Valerio Viccei (rapinatore ed ex terrorista dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]], espatriato dall'Italia a Londra) dichiarò alla magistratura inglese ed italiana che, durante una maxi-rapina a [[Knightsbridge]] nel [[1987]], sarebbe venuto in possesso di alcuni documenti scottanti appartenenti a Calvi e al boss [[Francesco Di Carlo]] ma non furono mai trovate conferme a tali rivelazioni<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/09/ma-forzieri-svizzeri-per-ora-non-svelano.html|titolo=MA I FORZIERI SVIZZERI PER ORA NON SVELANO IL GIALLO DEL CASO CALVI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref><ref name=":02323">{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1993/11/08/page_009.pdf|titolo=Londra, caccia ai documenti di Calvi|editore=L'Unità|data=8 novembre 1993}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/19/quel-playboy-dei-nar-che-rubo-140.html|titolo=Quel playboy dei Nar che rubò 140 miliardi - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref> (Viccei sarà ucciso nel [[2000]] nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia mentre era in [[Regime di semilibertà|semilibertà]])<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/19/ex-terrorista-in-semiliberta-ucciso-prima-della.html|titolo=Ex terrorista in semilibertà ucciso prima della rapina - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref>. Nel 1996 Francesco Di Carlo, diventato a sua volta [[collaboratore di giustizia]], negò di essere l'assassino di Calvi, ma ammise che Pippo Calò gli aveva chiesto di ucciderlo, ma che poi si organizzò diversamente e gli venne detto che «''la questione era stata risolta con i napoletani''»<ref>{{Cita web |url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/1505250/Mafia-wanted-me-to-kill-Calvi-says-jailed-gangster.html |titolo=Mafia wanted me to kill Calvi, says jailed gangster - Telegraph<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=4 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190926000834/https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/1505250/Mafia-wanted-me-to-kill-Calvi-says-jailed-gangster.html |dataarchivio=26 settembre 2019 |urlmorto=no }}</ref>. Infatti nel [[1993]], i collaboratori di giustizia [[Pasquale Galasso]] e [[Carmine Alfieri]], un tempo capi indiscussi della cosiddetta [[Nuova Famiglia]], avevano raccontato che un uomo di punta della [[Nuova Camorra Organizzata|NCO]], tale Giuseppe Cillari, avrebbe confidato loro che [[Vincenzo Casillo]] (braccio destro di [[Raffaele Cutolo]]) era stato l'esecutore materiale dell'omicidio Calvi perché era passato segretamente dalla parte del [[clan Nuvoletta]] e per questo doveva fare un favore a Pippo Calò<ref>{{Cita web |url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/12_Dicembre/13/calvi.shtml |titolo=Corriere della Sera - Omicidio Calvi: le ultime verità<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=11 marzo 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130319044830/http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/12_Dicembre/13/calvi.shtml |dataarchivio=19 marzo 2013 |urlmorto=no }}</ref>. Già nella seconda metà degli [[Anni 1980|anni '80]], nel contesto dell'inchiesta riguardante il sequestro e la liberazione dell'assessore campano [[Ciro Cirillo]] condotta dal giudice istruttore [[Carlo Alemi]], diversi [[Collaboratore di giustizia (Italia)|collaboratori di giustizia]] provenienti dalle file della [[Nuova Camorra Organizzata]] e della [[banda della Magliana]] rivelarono che Casillo sarebbe stato coinvolto nell'omicidio Calvi<ref name=":023232">{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1988/09/03/page_005.pdf|titolo=Alemi riapre il capitolo del «suicidio» di Calvi|editore=L'Unità|data=3 settembre 1988}}</ref>.
Nel [[1994]], [[Antonio Mancini (criminale)|Antonio Mancini]], ex esponente della [[banda della Magliana]] divenuto collaboratore di giustizia, dichiarò che Calvi venne ucciso su ordine di Pippo Calò e del faccendiere [[Flavio Carboni]], che costituiva un anello di raccordo tra la banda della Magliana, la mafia di Pippo Calò e gli esponenti della loggia [[P2]] di [[Licio Gelli]]<ref>{{Cita news|url=http://www.philipwillan.com/images/calvi%5B1%5D.pdf|titolo=Motivazione della sentenza per il processo per l'omicidio di Roberto Calvi - Tribunale di Roma|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.
Nel [[2003]], Eligio Paoli (ex contrabbandiere [[Trieste|triestino]] ed amico di Silvano Vittor con un passato di informatore della [[Guardia di Finanza]]) rivelò ai pm Anna Maria Monteleone e Luca Tescaroli che Calvi sarebbe caduto vittima di una trappola architettata da [[Licio Gelli]] ed [[Umberto Ortolani]] e che uno degli assassini del banchiere sarebbe stato l'[[antiquario]] e trafficante di droga romano Sergio Vaccari, da tempo residente a Londra ed a sua volta ucciso in circostanze poco chiare il 16 settembre 1982, a soli due mesi dalla morte di Calvi<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/14/cosi-calvi-fini-in-trappola.html|titolo=Così Calvi finì in trappola - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref>. Il presunto coinvolgimento di Vaccari era già emerso nel [[1992]], nel corso di un [[reportage]] del giornalista del ''[[Sunday Times]]'' Charles Raw<ref name=":02323" />.
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