== Sinossi ==
= Impero di Re Artù =
{{Luogo fittizio
|nome = Impero di Re Artù
|immagine = Impero di Re Artù Pendragon nel ciclo bretone.jpg
|tipo = Impero fittizzio pseudo-storico
|saga = Ciclo Bretone
|ideatore = Scrittori del [[Materia di Bretagna|Ciclo Bretone]] (principalmente [[Goffredo di Monmouth|Geoffrey di Monmouth]] e Sir [[Thomas Malory]])
|opere = [[Historia Regum Britanniae]], [[La morte di Artù]] e molte altre
|governo = [[Assolutismo monarchico|Monarchia Assoluta]]
|fondatore = [[Re Artù|Artù Pendragon]]
|nascita = Artù sconfigge gli [[Anglosassoni]] a [[Battaglia del monte Badon|Mons Badonicus]]
=== 1° Libro ===
(quindi nel [[493]] secondo Beda il Venerabile)
|fine = Artù viene ucciso da [[Mordred]] a [[Battaglia di Camlann|Camlann]]
==== I ====
(quindi nel [[537]] secondo gli [[Annales Cambriae]],)
in [[Britannia postromana|Britannia]], durante il regno di [[Uther Pendragon]], sovrano di tutta l’Inghilterra, scoppiò un conflitto con un potente duca di Cornovaglia, signore del castello di [[Tintagel]]. Dopo anni di ostilità, il re convocò il duca a corte, ordinandogli di presentarsi insieme alla moglie, [[Igraine]], nota per la sua saggezza. Grazie all’intervento dei baroni, la riconciliazione avvenne, ma Uther si invaghì della duchessa e cercò di sedurla. Igraine, donna leale e virtuosa, rifiutò le avances del re e convinse il marito a fuggire segretamente quella stessa notte.
|continente = Europa, Africa e Asia
|capitale = [[Camelot]]
}}L{{'}}'''Impero di Re Artù''' (spesso chiamato erroneamente '''Regno di Camelot''' in riferimento alla sua [[Camelot|capitale]]) è un impero fittizio governato da [[Re Artù]] nel [[Materia di Bretagna|Ciclo Bretone]] tra il [[V secolo|V]] e [[VI secolo]].
Scoperta la fuga, Uther reagì con rabbia e convocò un consiglio privato. I suoi baroni gli consigliarono di intimare al duca di ritornare a corte, pena la guerra. Alla risposta negativa del duca, il re dichiarò l’intenzione di attaccarlo entro quaranta giorni. Il duca si preparò alla difesa fortificando i castelli di Tintagel e [[Terrabil]], rifugiandosi nel secondo e lasciando Igraine nel primo. Uther pose l’assedio a Terrabil, ma, consumato dall’ira e dall’amore per Igraine, si ammalò.
L'impero è di ovvia finzione<ref>{{Cita web|url=https://www.biography.com/news/king-arthur-fact-or-fiction-legend-of-the-sword|titolo=Was King Arthur Real?}}</ref> e venne creato dagli scrittori Arturiani durante il medioevo per creare un'[[Utopia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.legendofkingarthur.co.uk/arthurian-places/camelot.htm|titolo=Camelot, King Arthur's Court}}</ref> su gli ideali della [[Cavalleria medievale|Cavalleria]], infatti i vari governatori delle province del suo impero sono i suoi fidati [[Cavalieri della Tavola Rotonda]].
Il cavaliere [[Ulfius]], vedendolo affranto, si offrì di cercare [[Merlino]], famoso mago e consigliere. Durante il viaggio, Ulfius incontrò Merlino, travestito da mendicante, il quale svelò subito la propria identità. Il mago dichiarò di poter soddisfare il desiderio del re a condizione che Uther giurasse di esaudire una sua futura richiesta, che sarebbe stata vantaggiosa per entrambi. Ulfius acconsentì.
L'impero che Artù conquista comprende complessivamente tutto l'[[Impero Romano]], ma sono presenti nei suoi domini anche l'[[Alemannia]], il [[Regno Franco]], la [[Danimarca]], il [[Götaland]], la [[Norvegia]], le [[Isole Orcadi]], l'[[Irlanda]] e l'[[Islanda]].
==== II ====
Considerando i vari elementi fantastici e cavallereschi che sono presenti nella vastità delle sue terre, L'impero di Artù viene spesso considerato il precursore dei mondi [[Fantasy]] per Antonomasia.
Dopo aver incontrato [[Merlino]], [[Ulfius]] tornò rapidamente da [[Uther Pendragon|Uther]] per riferirgli del colloquio. Poco dopo, Merlino si presentò al sovrano e gli propose un patto: se il re gli avesse giurato fedeltà e obbedienza, egli gli avrebbe permesso di giacere con [[Igraine]]. Poi Merlino gli chiese che il figlio concepito in quella notte fosse affidato a lui alla nascita. Il re acconsentì.
Con l'aiuto della magia di Merlino, Uther assume le sembianze del duca e si introdusse nel castello di [[Tintagel]] durante la notte, accompagnato da Ulfius e Merlino, anch’essi travestiti da cavalieri del duca. In quella stessa notte, mentre Uther giaceva con Igraine, il vero duca fu ucciso in battaglia durante un assalto all'accampamento reale, ignaro che il re avesse lasciato l’assedio di [[Terrabil]].
== Storia ==
All'alba, Merlino tornò a informare Uther della morte del duca, e il re partì subito dopo aver salutato Igraine. Quando la dama apprese della morte del marito prima dell'arrivo dell'uomo con cui aveva passato la notte, ne fu profondamente turbata, ma tenne il silenzio.
=== Geoffrey di Monmouth ===
[[Goffredo di Monmouth|Geoffrey di Monmouth]] è il primo a parlarci delle conquiste di Artù, nella suo fantasiosa [[Historia Regum Britanniae]].
[[File:Arthur_Leading_the_Charge_at_Mount_Badon.png|sinistra|miniatura|Artù guida i suoi guerrieri a Badon]]
Con la morte del duca, i baroni suoi vassalli convinsero Uther a sposare Igraine, e il re, desideroso egli stesso dell’unione, incaricò Ulfius di trattare i termini. Il matrimonio fu celebrato poco dopo con grande giubilo. In quella stessa occasione, Uther dispose anche altri matrimoni: [[Lot (ciclo arturiano)|re Lot]] di [[Lothian]] e [[Orkney]] sposò [[Morgause|Morgawse]], che avrebbe dato alla luce [[Galvano]]; [[re Nentres]] di [[Garlot]] sposò [[Elaine]]. La terza sorella, [[Morgana la Fata]], fu invece affidata a un convento dove si dedicò allo studio delle arti magiche, diventando esperta di negromanzia. In seguito sarebbe andata in sposa a [[Urien|re Uriens]] della terra di Gore, da cui ebbe [[sir Ivano il Biancamano]].
==== Conquista del nord Europa ====
dopo aver consolidato il suo [[Britannia postromana|regno britannico]] sconfiggendo gli [[Anglosassoni|Anglo-Sassoni]]. Artù conquista gran parte dell'Europa settentrionale conquistando l'Irlanda, e dopo aver sentito che il mondo a paura di lui, Artù inizia a pianificare la conquista dell'Europa conquistando la Norvegia (bruciando le città fortificate, e dandola in governo al suo cognato [[Lot del Lothian|Lot di Lothian]]), il Gotland (che riceve per sottomissione) e la Danimarca (anche se quest'ultima Goffredo non spiega come e il motivo della sua conquista).[http://www.libreriamedievale.com/historia-regum-britanniae.html-0]
==== Lo scontro con RomaIII-IV ====
Sei mesi dopo il matrimonio con [[Uther Pendragon]], la regina [[Igraine]] era ormai prossima al parto. Una sera, Uther le chiese apertamente di chi fosse il figlio che portava in grembo. Igraine, imbarazzata, finì per raccontare al re la verità, senza sapere che egli stesso fosse l’uomo con cui aveva giaciuto quella notte a [[Tintagel]]. Uther la rassicurò, rivelandole che era stato lui, grazie alla magia di [[Merlino]], a presentarsi con le sembianze del defunto duca suo marito. Igraine ne fu sollevata e lieta.
Dopo aver intrapreso una campagna militare che Artù condusse in [[Gallia]], ove sconfisse il [[Governatore provinciale romano|governatore romano]] Frollo (per poi dare la gallia in governo a [[Sir Kay]]). [[Lucio Tiberio]], [[Procurator Augusti|procuratore]] del fittizio [[imperatore romano]] Leone, inviò ad Artù l'ordine di fare atto di sottomissione a Roma, essendo la Britannia una [[Provincia (storia romana)|provincia romana]]. Ma Artù rifiutò, adducendo che [[Britanni]] e Romani avessero comuni antenati (il leggendario primo re di Britannia, [[Bruto di Troia|Bruto]], era un discendente di [[Enea]]) e che Roma avesse a sua volta avuto regnanti di stirpe britannica, come il leggendario [[Brennio]]. Lucio gli dichiarò quindi guerra e mise assieme una grande armata, composta prevalentemente da uomini provenienti dai regni tributari delle regioni d'Africa, Grecia e Asia. Re Artù lasciò la Britannia sotto la [[reggenza]] di [[Mordred]], suo nipote, e mosse contro i Romani in Gallia. Ci furono infruttuose negoziazioni, terminate con [[Gawain]], nipote di Artù, che uccise il nipote di Lucio. Le parti vennero quindi alle armi e la serie di battaglie che seguì vide prevalere i Britanni. Presso [[Saussy]] si consumò lo scontro decisivo, con la vittoria di Artù e la morte di Lucio. Però Artù è costretto a tornare in Britannia, perché viene a sapere che Mordred gli ha usurpato il trono ed è quindi ferma le sue campagne militari per sconfiggerlo.
Poco dopo, Merlino tornò a corte e chiese al re di mantenere il patto: consegnare il bambino non appena nato, affinché fosse allevato in segreto. Il mago propose di affidarlo a [[sir Ector]], un nobile fedele e benestante, le cui terre si estendevano tra l’Inghilterra e il Galles. Su consiglio di Merlino, Uther convocò Ector e gli chiese di dare il proprio figlio alla balia e di far allattare il figlio del re dalla moglie. Ector accettò, ottenendo in cambio una generosa ricompensa.
=== Thomas Malory ===
[[File:Glicerio_-_MNR_Palazzo_Massimo.jpg|sinistra|miniatura|moneta raffigurante l'imperatore [[Glicerio]], che secondo [[Geoffrey Ashe]] fu il personaggio di Ispirazione per [[Lucio Tiberio]].]]
[[Thomas Malory|Malory]] presenta nel suo V libro della [[La morte di Artù|Mort Darthur]] una storia praticamente identica allo scontro romano narrato da Geoffrey, Ma se l'Artù di Geoffrey torna indietro per combattere contro Mordred, Malory ci presenta un Artù che riesce a finire le sue concuieste.
Alla nascita del bambino, due cavalieri e due dame lo avvolsero in un drappo d’oro e lo affidarono a un povero uomo nei pressi della postierla del castello, secondo le istruzioni ricevute. Merlino prese il neonato e lo portò da sir Ector, dove fu battezzato con il nome di [[Artù]]. La moglie di Ector lo allattò al seno e lo crebbe come proprio figlio.
==== La conquista di Roma ====
dopo la battaglia di Saussy, Artù sottomette l'[[Alemannia]] e poi entra in Italia dove riceve ampi tributi dalle citta che gli si sottomettono e mette a ferro e fuoco tutte le città e i borghi che non lo accettano come legittimo sovrano
Due anni dopo, re Uther si ammalò gravemente. I suoi nemici approfittarono della situazione per attaccare e mietere vittime tra i sudditi. Merlino convinse il sovrano a guidare personalmente l’esercito, sebbene costretto in una lettiga. Durante la battaglia di [[Saint Albans]], i cavalieri [[Ulfius]] e [[Brastias]] si distinsero per il valore, e le truppe reali ottennero una netta vittoria.
Arrivato presso il [[Lazio]] Artù riceve la finale sottomissione dai Senatori rimasti in vita dalla a Saussy e poi il giorno di [[Natale]] lo incoronano Imperatore (richiamando l'incoronazione di [[Carlo Magno]]) di tutto l'impero romano per poi tornare trionfante in Britannia a [[Camelot]] (ormai nuova capitale dell'Impero romano)<ref>{{Cita web|url=https://underthehome.org/prose/lesson?textbooktitle=King%20Arthur%20and%20His%20Knights&lessontitle=Chapter%2013&grade=4|titolo=Under the home}}</ref>
Tuttavia, la malattia di Uther si aggravò e, una volta tornato a [[Londinium|Londra]], il re non fu più in grado di parlare per tre giorni. I baroni, in grande preoccupazione, si rivolsero a Merlino, il quale promise che il sovrano avrebbe parlato un’ultima volta. L’indomani, alla presenza di tutti, Merlino chiese solennemente se fosse volontà del re che il figlio Artù gli succedesse sul trono. Uther annuì e riuscì a pronunciare poche parole: affidò ad Artù la benedizione di Dio e la propria, pregando che reclamasse la corona con onore e secondo diritto. Poco dopo, re Uther morì.
in seguito Malory ci riferisce che Artù riesce a sconfiggere il regno Franco guidato dal fittizio re [[Claudas]].
==== AmministrazioneV–VII ====
Dopo la morte di [Uther, il regno precipitò nel caos: vari signori cercavano di affermarsi come sovrani, e l’unità politica era in pericolo. Fu allora che Merlino consigliò all’[[arcivescovo di Canterbury]] di convocare tutti i nobili del regno a Londra per la notte di Natale, sotto minaccia di scomunica, poiché Dio avrebbe indicato miracolosamente il legittimo re.
poco ci viene detto nel Ciclo Bretone come Artù amministra politicamente i suoi territori, l'unica cosa certa è che Artù è un sovrano assoluto.
[[File:Perceval-arrives-at-grail-castle-bnf-fr-12577-f18v-1330-detail.jpg|sinistra|miniatura|[[Parsifal|Perceval]] arriva nel castello del [[graal]], uno dei tanti castelli dell'impero Arturiano (miniatura del [[Perceval o il racconto del Graal|Perceval o il racconto del graal]])]]
Ma nella [[La morte di Artù|Mort Darthur]] ci viene detto che i vari territori dell'impero sono ricchi di fortezze e castelli, tutte residenze di sovrani che amministrano le terre di Artù, quindi bisogna pensare che il governo dell'impero (nonostante sia ambientato nel V-VI secolo) abbia un'amministrazione di tipo [[Feudalesimo|Feudale]]<ref>{{Cita web|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1600-0730.1974.tb01037.x|titolo=discussione se con la mort d'arthur di Malory l'era feudale sia in declino}}</ref>.
Alla fine della messa di mezzanotte, nel camposanto dietro l’altare maggiore apparve una grande roccia con un’incudine d’acciaio, nella quale era infissa una [[Spada nella roccia|spada]]. Un’iscrizione d’oro proclamava:
I governatori dell'impero di Artù sono i suoi famosi [[Cavalieri della Tavola Rotonda|Cavalieri della tavola rotonda]] che (come i [[Governatore provinciale romano|governatori delle province romane]]) governano i vari territori dell'impero. Per essere cavaliere della tavola rotonda però è obbligatoria essere di religione cristiana.
[[File:Tokod,_late_Roman_Castrum,_aerial_view_-_3.jpg|miniatura|un [[Castrum]] tardo romano in [[Ungheria]], considerando l'ambientazione storica del ciclo bretone. i "castelli" dell'impero Arturiano dovrebbero avere questa forma]]
poi in alcuni racconti viene fatto intuire che Artù abbia con se un intero apparato [[Nave|navale]] e (come nell'impero romano) una fitta [[Strade romane|rete di strade]]<ref>{{Cita web|url=https://www.historic-uk.com/HistoryUK/HistoryofEngland/Roman-Roads-in-England/|titolo=Historic Uk}}</ref> adatta per far muovere la sua cavalleria (considerando i molteplici viaggi che i cavalieri della tavola rotonda compiono)
'''«Colui che estrarrà questa spada dalla roccia e dall’incudine è il legittimo re di tutta la Britannia».'''
== Etnie, Razze e creature fantastiche ==
[[File:Merlin_(illustration_from_middle_ages).jpg|miniatura|il [[mago Merlino]] in una miniatura di un racconto di [[Robert de Boron]]]]
Viene spesso detto che nell'impero sono presenti molte Etnie diverse, molte razze e molte creature fantastiche, lo stesso Artù usò queste caratteristiche del suo regno a suo vantaggio, ad esempio chiede molto spesso aiuto al suo consigliere e alleato [[Mago Merlino]], oppure Artù fa uso dei varie popoli del suo impero per combattere nelle sue battagli (ad esempio quando Artù scende in Gallia per conquistarla secondo Geoffrey di Monmouth, nel suo esercito sono presenti molti giovani provenienti dalle isole da lui conquistate precedentemente).
Molti tentarono invano di estrarre la spada. L’arcivescovo ordinò che venisse sorvegliata da dieci cavalieri. Si decise quindi di tenere un torneo a Capodanno per trattenere nobili e popolo a Londra. In quell’occasione, Artù, giovane scudiero al servizio di [[sir Kay]], estrasse la spada per caso, cercando un’arma per il fratello adottivo. Incredulo, sir Kay tentò di attribuirsi l’impresa, ma alla fine dovette confessare che era stato Artù a compierla. Il padre adottivo, sir Ector, lo mise alla prova facendogli ripetere il gesto, e si convinse che il giovane era destinato a regnare. Gli rivelò così le sue origini, raccontandogli che era stato affidato a lui da Merlino su ordine del re defunto.
In [[Lancillotto o il cavaliere della carretta|Lancillotto il cavaliere della carretta]] e in varie altre opere, ci viene detto che ci sono dei [[Nano (mitologia)|Nani]] nelle terre di Artù<ref>{{Cita web|url=https://d.lib.rochester.edu/teams/text/conlee-prose-merlin-merlins-imprisonment-and-gawain-and-the-dwarf-knight|titolo=storia di merlino e galvano in cui è presente un nano, dal Prose Merlin}}</ref>.
I baroni tuttavia, al sapere che il nuovo pretendente era un giovane di origini sconosciute, opposero resistenza. Furono fissate nuove prove in occasione della [[Candelora]], di Pasqua e infine della Pentecoste. In ogni occasione Artù fu l’unico a riuscire nell’impresa di estrarre la spada. Alla fine, durante la Pentecoste, anche il popolo si sollevò a favore di Artù e, davanti alla manifesta volontà divina, la nobiltà si piegò.
sono presenti anche molti [[Gigante|giganti]], come Sir Moroldo e il gigante di Mount saint michelle<ref>{{Cita web|url=https://d.lib.rochester.edu/camelot/image/cannell-king-arthur-and-the-giant-of-mont-saint-michel|titolo=King Arthur and the Giant of Mont-Saint-Michel}}</ref> ucciso da re Artù nella Historia Regum Britanniae.
L’arcivescovo lo fece cavaliere e lo incoronò re. Artù giurò di essere un sovrano giusto e leale, e convocò tutti i vassalli della corona perché rinnovassero i loro doveri. Ordinò anche la restituzione dei feudi sottratti illegalmente dopo la morte di Uther e ristabilì l’ordine nel regno. Assegnò i primi incarichi:
poi sono anche presenti moltissime etnie umane, ad esempio [[Palamede (ciclo arturiano)|sir Palamede]] è un cavaliere che proviene da [[Babilonia]], quindi è [[Medio Oriente|Medio-Orientale]].<ref>{{Cita web|url=https://d.lib.rochester.edu/camelot/text/crowley-sir-palamedes|titolo=The High History of Good Sir Palamedes the Saracen Knight and of his Following of the Questing Beast}}</ref>
[[File:Tristano_affronta_il_drago_in_un_manoscritto_del_XIII_secolo..jpg|sinistra|miniatura|Tristano affronta il drago in un manoscritto del [[XIII secolo]].]]
non mancano i [[Drago|draghi]] che però appaiono di meno, molto famoso è il [[Y Ddraig Goch|drago rosso del galles]] e il drago che uccide [[Tristano e Isotta|Tristano]] in Irlanda, come ci racconta [[Gottfried von Straßburg|Goffredo di Strasburgo]].<ref>{{Cita web|url=https://d.lib.rochester.edu/camelot/theme/dragon|titolo=The Camelot Project}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Martin Arnold|titolo=La storia dei draghi|capitolo=Capitoli 5 e 8|ISBN=9788862885027}}</ref>
* Sir Kay fu nominato siniscalco del regno
sono presenti anche dei maghi o delle fate che spesso sono o di origine [[Demone|demoniaco]] (Merlino ne è un perfetto esempio)<ref>{{Cita web|url=https://www.worldhistory.org/Merlin/|titolo=World History Enciclopedia}}</ref> o [[Miracolo|miracolosa]].
* Sir Baldovino di Bretagna divenne conestabile
* Sir Ulfius fu fatto ciambellano
* Sir Brastias fu nominato governatore delle terre del nord
Con la sua incoronazione, il giovane Artù divenne il re legittimo di Britannia (sebbene Malory la chiami Inghilterra), consacrato dalla grazia divina e accettato da popolo e nobiltà.
== Esercito ==
[[File:PICT0709small.jpg|miniatura|Due rievocatori dell'esercito romano del Tardo impero mostrano l'abbigliamento quotidiano (a sinistra) e da battaglia (a destra) di un soldato romano del V secolo.]]
l'esercito di Artù viene spesso rappresentato come un [[Guerra medievale|esercito medioevale]]. Ma considerando l'ambientazione storica del Ciclo ci viene da pensare che i soldati e i cavalieri di Artù siano tutti vestiti come i guerrieri dell'[[esercito romano]] del [[Tardo impero romano|tardo impero]].
==== CavalleriaVIII-XI ====
Dopo la sua incoronazione, [[re Artù]] annunciò una grande festa di Pentecoste a [[Caerleon|Carleon]]. All’evento si presentarono numerosi sovrani: [[Lot di Lothian|re Lot]] di [[Lothian]] e [[Orkney]], [[Urien|re Uriens]] di [[Gore]], [[Nentres|re Nentres]] di Garlot, il giovane re degli Scozzesi, il Re dei Cento Cavalieri e [[re Carados]], ciascuno accompagnato da centinaia di cavalieri. Tuttavia, invece di rendere omaggio, questi re si dichiararono ostili e posero d’assedio Artù, rifiutando i suoi doni e insultando la sua origine. Su consiglio dei suoi baroni, il giovane re si rifugiò in una fortezza.
[[File:Re_Artù_rappresentato_come_un_Cavalierie_catafratto_del_V_secolo.png|sinistra|miniatura|Re Artù rappresentato come un [[Catafratto|Cavalierie catafratto]] del [[V secolo]], il disegno segue con precisione la descrizione dell'armatura di Artù secondo Goffredo di Monmouth]]
la cavalleria nell'impero di Artù è forse l'elemento più importante, i cavalieri di Artù sono la classe dominante dell'impero e molto spesso vengono descritti come dei cavalieri estremamente corazzati ciò fa pensare che sono dei [[Catafratto|catafratti]]<ref>{{Cita libro|autore=Raffaele D’Amato|autore2=Andrey Evgenevich Negin|titolo=Roman Heavy Cavalry (1): Cataphractarii & Clibanarii, 1st Century BC–5th Century AD (Elite Book 225) (English Edition)|ISBN=978-1472830043}}</ref>. Nel ciclo vengono descritti come quasi invincibili (nella [[La morte di Artù|Mort Darthur]] viene detto ad esempio che un cavaliere di Artù è equivalente a 80 uomini)
Quindici giorni dopo arrivò [[Merlino]], che rivelò ai ribelli le vere origini regali di Artù, figlio legittimo di [[Uther Pendragon]] e [[Igraine]]. Alcuni ne furono impressionati, altri lo schernirono. Alla fine, Merlino ottenne un incontro pacifico tra Artù e i re ribelli, ma il confronto fu aspro e privo di cortesia. Dopo il colloquio, su consiglio di Merlino, Artù sferrò un attacco. Durante la battaglia, la sua spada miracolosa — capace di emettere una luce accecante — fu decisiva, e grazie anche al popolo insorto di Carleon, i ribelli furono sconfitti e costretti alla fuga.
== Bibliografia ==
Tornato a [[Londra]], Artù riunì il consiglio, avvertito da Merlino che sei re ostili si stavano riorganizzando con l’aiuto di nuovi alleati. Merlino suggerì allora di inviare [[Ulfius]] e [[Brastias]] presso due valorosi re d'oltremare, [[Ban di Benoic|Ban di Benwick]] e [[Bors (ciclo arturiano)|Bors di Gallia]], promettendo in cambio aiuto nella guerra contro i [[Franchi]] di [[Claudas|re Claudas]]. I due ambasciatori, dopo aver sconfitto otto cavalieri di Claudas lungo la strada, furono accolti calorosamente e ottennero la promessa di sostegno.
* [[Historia Regum Britanniae]] di [[Goffredo di Monmouth]]
* [[La morte di Artù]] di [[Thomas Malory]]
* https://d.lib.rochester.edu/camelot/text/mcshane-arthurian-bestiary-introduction
* https://d.lib.rochester.edu/camelot/publication/camelot-project
Il giorno di [[Ognissanti]], Ban e Bors giunsero in Inghilterra con trecento cavalieri. Artù li accolse festosamente e organizzò un torneo. Durante la giostra, molti cavalieri si distinsero, tra cui [[Sir Kay|ser Kay]], [[Griflet|ser Griflet]], [[Sir Lucano|ser Lucano]], [[ser Ladinas]] e [[ser Placidas]]. Tuttavia, la competizione degenerò e solo l’intervento dei tre re riuscì a ristabilire l’ordine. I premi vennero assegnati ai cavalieri più meritevoli, e fu convocato un consiglio strategico con Merlino, Ulfius, Brastias e Guinebaldo, fratello di Ban e Bors.
Il mattino seguente, fu deciso che Merlino, accompagnato da Gracian e Placidas, avrebbe attraversato il mare per raggiungere [[Benwick]] con un anello di re Ban come segno di riconoscimento. Giunti nel regno, furono accolti festosamente e organizzarono un esercito di quindicimila uomini. Mentre Gracian e Placidas rimasero a difendere i castelli, Merlino partì con diecimila cavalieri, sbarcando a [[Dover]] e marciando verso la foresta di Bedegraine, dove si accampò in segreto.
Nel frattempo, Artù, con ventimila uomini già radunati, si mise in marcia per unirsi all’esercito alleato. Merlino ordinò che nessun combattente attraversasse il [[Trent]] senza il comando del re, per evitare spionaggi nemici. Così, ben preparato e sostenuto da potenti alleati, Artù si apprestava ad affrontare la prossima grande battaglia per consolidare il proprio regno.
= Altre prove =
<references />
==== Trama per BeowulfXII-XVI ====
Dopo essersi radunati al castello di Bedegraine, Artù, re Ban e Bors di Gallia si trovarono alla guida di un'armata ben organizzata. Intanto, undici re ribelli, tra cui Lot, Uriens, Idres, Nentres, Brandegoris e altri, rafforzatisi con nuovi alleati, riunirono un esercito di oltre 60.000 uomini con l'intento di eliminare Artù. Dopo aver assediato Bedegraine, proseguirono per affrontare direttamente il giovane sovrano.
Informato dai suoi esploratori, Artù, seguendo il consiglio di Merlino, attaccò l'accampamento nemico a mezzanotte, infliggendo gravi perdite. Il giorno seguente, con una manovra tattica suggerita sempre da Merlino, Ban e Bors si nascosero in un bosco con 10.000 cavalieri, mentre Artù e i suoi mostravano il proprio esercito per attirare il nemico. Gli scontri furono violenti, e nonostante l'inferiorità numerica, i cavalieri di Artù si distinsero per il loro valore.
=== Prima parte: la battaglia con Grendel ===
Beowulf inizia con la storia del leggendario re danese [[Hroðgar|Hrothgar]], che costruì la grande sala, [[Heorot]], per sé e per i suoi guerrieri. In esso, lui, sua moglie [[Wealhþeow|Wealhtheow]] e i suoi guerrieri trascorrono il loro tempo cantando e festeggiando. [[Grendel]], un mostro simile a un [[Troll (mitologia)|troll]] che si dice discenda dal biblico [[Caino]], è disturbato dalle urla e i festeggiamenti che provengono dalla grande sala.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 87-89}}</ref> quindi Grendel attacca la sala e uccide e divora molti dei guerrieri di Hrothgar mentre dormono. Hrothgar e la sua gente, impotenti contro Grendel, abbandonano Heorot.
{{Citazione|Dal suo paese apprese le gesta di Grendel un vassallo di Hygelac, grande fra i Geati. [Beowulf] Era il piú forte nel fisico di tutto il genere umano nei giorni di questa vita: nobile, straordinario. Si fece fabbricare un buon carro dei flutti [una nave] per andare a raggiungere, di là della strada dei cigni, disse, il re bellicoso, il principe famoso. Gli servivano uomini. Dal viaggio avventuroso quasi non lo dissuasero gli uomini piú avveduti, pur volendogli bene.|Beowulf versi 195-203, Beowulf sta per andare da Hrothgar}}
Beowulf, un giovane guerriero di [[Geati|Geatland]], viene a conoscenza dei problemi di Hrothgar e con il permesso del suo re lascia la sua patria per assistere Hrothgar.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 199-203}}</ref>
Tra le gesta più rilevanti si ricordano quelle di Ulfius, Brastias, Kay, Griflet, Lucano e lo stesso re Artù, che si batté valorosamente, aiutando i compagni appiedati e affrontando i re nemici. Re Ban e re Bors entrarono infine in campo, provocando la ritirata delle truppe ribelli. Il coraggio e la potenza dei tre re furono determinanti per la vittoria.
Beowulf e i suoi uomini trascorrono la notte a Heorot. In seguito Beowulf dice al re che si rifiuta di usare qualsiasi arma perché si considera uguale a Grendel.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=versi 675–687}}</ref>
[[File:Beowulf - grendel.jpg|sinistra|miniatura|Nome di Grendel in [[Lingua inglese antica|Inglese antico]]]]
Quando Grendel entra nella sala, Beowulf, fa finta di dormire e quindi balza in piedi per stringere la mano di Grendel.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 757–765}}</ref> Grendel e Beowulf si affrontano violentemente.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 766–789}}</ref> I servitori di Beowulf poi si svegliano e sguainano le spade e si precipitano in suo aiuto, ma le loro lame non possono perforare la pelle del mostro.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 793–804}}</ref> Alla fine, Beowulf strappa il braccio di Grendel dal suo corpo alla spalla e Grendel corre a casa sua nelle paludi dove muore.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 808–823}}</ref>
{{Citazione|A quel punto, scoprí chi aveva gìa causato molti massacri alla mente alla mente del genere umano, molti delitti, (in faida con Dio) che non l'avrebbe retto la casa del suo corpo, che l'animoso nipote di Hygelac [Beowulf] lo teneva in mano. Ognuno dei due odiava la vita dell'altro. Si aprí una piaga, sul corpo del Mostro spaventoso: gli apparve sulla spalla una vasta ferita. I tendini saltarono, scoppiarono le casse delle ossa. A Beowulf fu concesso il trionfo in quel duello. Grendel sarebbe scappato di lí, malato di morte, per paludi e pendici, a ritrovare il covo senza gioia. Sapeva piú che certamente che era arrivata la fine della sua vita, e il computo dei giorni dei suoi giorni.|Beowulf, Versi 808-823.
Beowulf stacca il braccio di Grendel}}
Beowulf in seguito mostra "l'intera spalla e il braccio di Grendel, la sua impressionante presa" e affinché tutti possano vederla a Heorot attaccano questo arto su una parete di Heorot. Questa esibizione alimenta la rabbia della madre di Grendel che decide di vendicarsi.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Wayne|cognome=Glausser|data=2018-03-22|titolo=Christians and Adversaries in the Evolving Norton Anthology of English Literature|rivista=Oxford Scholarship Online|accesso=2021-09-07|doi=10.1093/oso/9780190864170.003.0004|url=http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780190864170.003.0004}}</ref>
<references />
Nonostante l'enorme carneficina, i re ribelli continuarono a resistere, guidati da Lot e dal Re dei Cento Cavalieri. Artù, colpito dalla loro tenacia, riconobbe il loro valore, ma rifiutò ogni possibilità di riconciliazione. Alla fine, su intervento di Merlino, la battaglia fu interrotta: egli ammonì il re per la sua eccessiva ferocia, affermando che Dio era adirato e che, se la guerra fosse continuata, la sorte sarebbe cambiata a favore dei ribelli.
= Per la pagina dei geati =
Merlino consigliò di premiare i cavalieri alleati e consegnò il bottino a Ban e Bors per distribuirlo tra i loro uomini. Poi si recò dal suo maestro Bleise nel [[Northumberland]], raccontandogli gli eventi per farli trascrivere. Tornò infine al castello di Bedegraine travestito da cacciatore per testare l'umore del re, rivelandosi poi tra le risate generali.
== Etimolgia ==
L'etimologia del nome ''Geati'' (antico inglese ''Geatas'', da un [[Lingua proto-germanica|protogermanico]] *''Gautaz'', plurale *''Gautōz'') è simile,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=John|cognome=Kepke|nome2=Elof|cognome2=Hellquist|data=1941-04|titolo=Svensk etymologisk ordbok|rivista=Language|volume=17|numero=2|pp=162|accesso=2021-09-09|doi=10.2307/409628|url=http://dx.doi.org/10.2307/409628}}</ref> sebbene non identica, a quella di [[Goti]] e [[Gutar]] (*''Gutô'', plurale *''Gutaniz''). I nomi derivano da diversi gradi [[Ablativo|ablauti]] della parola protogermanica *''geutaną'', che significa "versare"<ref>{{Cita web|url=https://runeberg.org/nfbj/0480.html|titolo=887-888 (Nordisk familjebok / Uggleupplagan. 10. Gossler - Harris)|sito=runeberg.org|data=1909|lingua=sv|accesso=2021-09-09}}</ref>. Secondo alcuni sono originati da heiti per "uomini (della tribù)", con il significato letterale "coloro che versano il loro seme".<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Arend|cognome=Quak|data=2016-03-16|titolo=Svenskt ortnamnslexikon. Utarbetad inom Institutet för språk och folkminnen och Institutionen för nordiska språk vid Uppsala universitet. Andra reviderade upplagan, written by Mats Wahlberg|rivista=Amsterdamer Beiträge zur älteren Germanistik|volume=76|numero=4|pp=582|accesso=2021-09-09|doi=10.1163/18756719-12340058|url=http://dx.doi.org/10.1163/18756719-12340058}}</ref>I nomi potrebbero anche alludere a corsi d'acqua nella terra in cui vivevano,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Douglas P.|cognome=Hinkle|data=1966-06-01|titolo=Valladolid: Etymology and Folk-Etymology|rivista=Names|volume=14|numero=2|pp=69–75|accesso=2021-09-09|doi=10.1179/nam.1966.14.2.69|url=http://dx.doi.org/10.1179/nam.1966.14.2.69}}</ref> ma questo non è generalmente accettato come un caso, in parte perché ciò significherebbe che la somiglianza dei nomi sarebbe essere una coincidenza.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=John|cognome=Kepke|nome2=Elof|cognome2=Hellquist|data=1941-04|titolo=Svensk etymologisk ordbok|rivista=Language|volume=17|numero=2|pp=162|accesso=2021-09-09|doi=10.2307/409628|url=https://www.jstor.org/stable/409628?origin=crossref}}</ref>
==== XVII–XIX ====
Una teoria più specifica sulla parola ''Gautigoths'' è che significhi i Goti che vivono vicino al fiume ''Gaut'',<ref>{{Cita pubblicazione|data=1992-08|titolo=Article|rivista=Nordisk Alkoholtisdkrift (Nordic Alcohol Studies)|volume=9|numero=4|pp=234–235|accesso=2021-09-09|doi=10.1177/145507259200900403|url=http://dx.doi.org/10.1177/145507259200900403}}</ref> l'attuale [[Göta älv]] ([[lingua norrena|norreno]]: ''Gautelfr'')<ref>{{Cita libro|nome=Hinchliffe|cognome=Ian|nome2=Holmes|cognome2=Philip|titolo=Nouns, article use|url=http://dx.doi.org/10.4324/9780429061097-3|accesso=2021-09-09|data=2019-03-04|editore=Routledge|pp=14–18}}</ref>. Potrebbe anche essere stata una fusione della parola ''Gauti'' con una [[glossa]] di ''Goti''.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=A.-M.|cognome=Andreasson|data=1996-06-01|titolo=Svenska Akademiens Ordbok and Oxford English Dictionary: a comparison of their microstructure|rivista=International Journal of Lexicography|volume=9|numero=2|pp=83–101|accesso=2021-09-09|doi=10.1093/ijl/9.2.83|url=http://dx.doi.org/10.1093/ijl/9.2.83}}</ref> Nel XVII secolo il nome ''Göta älv'', 'Fiume dei Geati', sostituì i precedenti nomi ''Götälven'' e ''Gautelfr''<ref>{{Cita pubblicazione|data=1992-08|titolo=Article|rivista=Nordisk Alkoholtisdkrift (Nordic Alcohol Studies)|volume=9|numero=4|pp=234–235|accesso=2021-09-09|doi=10.1177/145507259200900403|url=http://dx.doi.org/10.1177/145507259200900403}}</ref>. L'etimologia della parola Gaut (come detto sopra) deriva dalla parola protogermanica *geutan, e il significato esteso di "versare" è "flusso, ruscello, cascata", che potrebbe riferirsi alle [[cascate di Trollhättan]] o al fiume stesso<ref>{{Cita pubblicazione|data=1992-08|titolo=Article|rivista=Nordisk Alkoholtisdkrift (Nordic Alcohol Studies)|volume=9|numero=4|pp=234–235|accesso=2021-09-09|doi=10.1177/145507259200900403|url=http://dx.doi.org/10.1177/145507259200900403}}</ref>.
Dopo la vittoria, re Artù venne a sapere che [[Rience|re Rience]] del Galles del Nord aveva attaccato [[Leodegrance|re Leodegrance]] di Camelerd, suo alleato. In risposta, Artù, Ban e Bors marciarono con ventimila uomini, sconfissero Rience e salvarono Leodegrance, il quale li accolse con gratitudine. Durante questa visita, Artù vide per la prima volta [[Ginevra]], figlia di Leodegrance, e se ne innamorò.
Dopo la battaglia, Ban e Bors fecero ritorno in patria per affrontare l'invasione di re Claudas, rifiutando l'accompagnamento di Artù. Merlino profetizzò che i due re sarebbero stati lontani da Artù per uno o due anni, ma che egli li avrebbe in futuro aiutati e vendicati.
La forma abbreviata di ''Gautigoths'' era il vecchio norreno ''Gautar'', che originariamente si riferiva solo agli abitanti di Västergötland, o le parti occidentali dell'odierna Götaland, un significato che è mantenuto in alcune saghe islandesi.<ref>{{Cita pubblicazione|data=1992-08|titolo=Article|rivista=Nordisk Alkoholtisdkrift (Nordic Alcohol Studies)|volume=9|numero=4|pp=234–235|accesso=2021-09-09|doi=10.1177/145507259200900403|url=http://dx.doi.org/10.1177/145507259200900403}}</ref>
Nel frattempo, gli undici re sconfitti a Bedegraine si erano rifugiati a Sorhaute per curarsi e riorganizzarsi. Furono informati dell'invasione dei loro regni da parte di quarantamila Saraceni, che stavano devastando le terre e assediando il castello di Wandesborow. Pentiti della guerra contro Artù, i re disposero le difese della Cornovaglia, del Galles e del nord, fortificando rocche e stringendo alleanze con altri signori, tra cui re Rience e suo fratello Nero. Rimasero uniti per tre anni, preparando la rivincita.
== Storia ==
Dopo la partenza di Ban e Bors, Artù tornò a Carleon, dove fu raggiunto dalla [[Morgause|Morgwase]] moglie di re Lot di Orkney, sua sorella da parte di madre. Ignaro della parentela, Artù si unì a lei, concependo [[Mordred]]. In seguito ebbe un sogno inquietante: il regno invaso da grifoni e serpenti, da cui usciva ferito ma vittorioso.
=== Storia Antica ===
La prima menzione sopravvissuta dei Geati appare in [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] (II secolo d.C.), che si riferisce a loro come ''Goutai''. Nel VI secolo, [[Giordane]] scrive dei ''Gautigoti'' e degli ''Ostrogoti'' (gli Ostrogoti di [[Scandza]]); e [[Procopio di Cesarea|Procopio]] si riferisce a ''Gautoi''. Le [[Saga|saghe norrene]] li conoscono come ''Gautar''; ''Beowulf'' e ''Widsith'' come ''Gēatas''.<ref>Michael Alexander's 1995 (Penguin Classics) edition of ''Beowulf'' mentions a variant: ''Gēotas''</ref> ''Beowulf'' e le saghe norrene nominano diversi [[Re dei Geati|re Geati]], ma solo [[Hygelac]] trova conferma nel ''Liber Monstrorum'' dove è indicato come "Rex Getarum" e in una copia della Historiae Francorum dove è chiamato "Rege Gotorum". Queste fonti riguardano un'incursione in Frisia, nel 516 circa, descritta anche nel ''Beowulf''. C. 551, alcuni decenni dopo l'incursione di Hygelac, Giordane descrisse i Geati come una nazione "audace e pronta a impegnarsi in guerra".<ref name="larsson0443">{{Cite book|last=Larsson|first=Mats G.|year=2004|title=Götarnas riken|publisher=Atlantis|place=Stockholm|pages=43}}</ref>
Per scacciare l'angoscia, Artù andò a caccia. In una foresta vide una [[Glatisant la Bestia|strana bestia]] il cui ventre emetteva il latrato di trenta cani. Dopo aver perso il cavallo, si sedette presso una fonte dove incontrò un misterioso cavaliere in cerca della bestia. Il re gli cedette il proprio cavallo, ma fu trattato con arroganza. Poco dopo gli apparve Merlino sotto le sembianze di un ragazzo, che gli rivelò la sua vera identità e le sue origini: era figlio di [[Uther Pendragon]] e di [[Igraine]].
L'[[Invasione anglosassone della Britannia|insediamento anglosassone]] della Gran Bretagna includeva molti popoli germanici del nord che furono perdenti nella brutale guerra tribale della Scandinavia. Gli juti sconfitti come [[Hengest del Kent|Hengest]] e suo fratello [[Horsa del Kent|Horsa]] fuggirono nel Kent, mentre i Geati sconfitti dagli invasori svedesi si trasferirono nello Yorkshire dove fondarono il Gillingshire dai Tees, originariamente l'insediamento dei ''Geatling''.<ref name="shippey">{{Cite book|last=Shippey|first=Tom|year=2018|title=Laughing Shall I Die|publisher=Reaction Books Limited|place=London|isbn=978 1 78023 909 5|pages=56}}</ref> È stato anche suggerito che l'[[Anglia orientale]] sia stata colonizzata dai Geati in questo momento,<ref name="farell269">{{Cite book|last=Farrel|first=R.T.|year=1972|title=Beowulf, Swedes and Geats|publisher=Viking Society for Northern Research, University College, London|pages=269|url=http://vsnrweb-publications.org.uk/Beowulf%20Swedes%20andGeats.pdf}}</ref> o da Wulfing che provenivano anche loro da Götaland, portando con sé le tradizioni di Beowulf.<ref name="newton">{{Cite book|last=Newton|first=Tom|year=1993|title=The Origins of Beowulf, and the Pre-Viking Kingdom of East Anglia|publisher=D. S. Brewer, Cambridge}}</ref> Qualsiasi pace che alla fine si stabilì nella Scandinavia meridionale era molto probabilmente dovuta all'esaurimento, e un archeologo danese ha riassunto che a metà del VI secolo, e dopo, la Scandinavia "andò all'inferno".<ref name="shippey">{{Cite book|last=Shippey|first=Tom |year=2018|title=Laughing Shall I Die |publisher=Reaction Books Limited|place=London|isbn=978 1 78023 909 5|pages=56 }}</ref> Le merci scandinave sembrano aver smesso di arrivare in Inghilterra, c. 550, suggerendo che il contatto era interrotto.<ref name="farell269">{{Cite book|last=Farrel|first=R.T.|year=1972 |title=Beowulf, Swedes and Geats|publisher=Viking Society for Northern Research, University College, London|pages= 269|url=http://vsnrweb-publications.org.uk/Beowulf%20Swedes%20andGeats.pdf }}</ref>
Artù, dubbioso, rifiutò di credere al giovane. Merlino allora ricomparve sotto le sembianze di un vecchio e confermò la verità. Gli rivelò anche che aveva giaciuto con la sorella e che da quella unione era nato un figlio destinato a causarne la morte. Inoltre, profetizzò la propria fine: sarebbe stato sepolto vivo.
=== Centralizzazione politica in Scandinavia ===
Secondo Procopio c'erano 13 "nazioni molto numerose" nella penisola scandinava nel [[VI secolo]], il che è supportato dalle recenti analisi archeologiche. Diversi studiosi considerano questo un numero ragionevole di regni indipendenti all'epoca, ciascuno composto da una o più tribù, come riportato da Giordane.<ref>{{Cita libro|nome=Frode|cognome=Iversen|titolo=4. Between Tribe and Kingdom – People, Land, and Law in Scandza AD 500–1350|url=https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9783110421101-004/html|accesso=2021-09-10|data=2019-12-16|editore=De Gruyter|pp=245–304|ISBN=978-3-11-042110-1|DOI=10.1515/9783110421101-004}}</ref> Tuttavia, nel 1350, questi 13 regni erano stati ridotti di numero a soli due, Norvegia e Svezia.<ref>{{Cita libro|nome=Frode|cognome=Iversen|titolo=4. Between Tribe and Kingdom – People, Land, and Law in Scandza AD 500–1350|url=https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9783110421101-004/html|accesso=2021-09-10|data=2019-12-16|editore=De Gruyter|pp=245–304|ISBN=978-3-11-042110-1|DOI=10.1515/9783110421101-004}}</ref> Quindi i Geati erano una delle tribù più grandi,<ref>{{Cita libro|nome=Frode|cognome=Iversen|titolo=4. Between Tribe and Kingdom – People, Land, and Law in Scandza AD 500–1350|url=https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9783110421101-004/html|accesso=2021-09-10|data=2019-12-16|editore=De Gruyter|pp=245–304|ISBN=978-3-11-042110-1|DOI=10.1515/9783110421101-004.}}</ref>
Sconvolto, Artù tornò a Carleon con Merlino e interrogò sir Ector e Ulfius, che confermarono la sua discendenza da Uther e Igraine. Il re decise quindi di convocare la madre per ottenere da lei la conferma definitiva della verità.
Sia Procopio che Giordane menzionano i Geati, ma dopo di loro, le fonti straniere sulla Scandinavia sono scarse fino al IX secolo, quando le fonti anglosassoni e franche fanno luce sull'area. In questi, i Geati sono assenti, il che ha portato alcuni studiosi a concludere che non erano più una nazione indipendente ed erano stati inglobati dagli svedesi.<ref>{{Cita pubblicazione|data=1977-10|titolo=Lars Åkerblom. <italic>Sir Samuel Hoare och Etiopienkonflikten, 1935</italic>. (Acta Universitatis Upsaliensis, Studia Historica Upsaliensia, number 76.) Summary in English. Uppsala: Historiska institutionen vid Uppsala Universitet; distributed by Almquist and Wiksell International, Stockholm. 1976. Pp. 229|rivista=The American Historical Review|accesso=2021-09-10|doi=10.1086/ahr/82.4.974-a|url=http://dx.doi.org/10.1086/ahr/82.4.974-a}}</ref> Fonti scaldiche norvegesi e islandesi del X secolo indicano tuttavia che erano ancora politicamente indipendenti, a volte opponendosi ai re norvegesi. La loro assenza nelle fonti più antiche è stata invece suggerita per essere un popolo dell'entroterra.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=E.|cognome=Christiansen|data=1988-01|titolo=The Christianization of Scandinavia. Report of a Symposium held at Kungälv, Sweden, 4-9 August 1985. Edited by Birgit Sawyer, Peter Sawyer and Ian Wood. Pp. xiv + 130. Alingsås: Viktoria Bokförlag, 1987. Sw.Kr. 100. 91 86708 04 X|rivista=The Journal of Ecclesiastical History|volume=39|numero=1|pp=141–142|accesso=2021-09-10|doi=10.1017/s0022046900039294|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900039294}}</ref>
==== XX - XXIII ====
La natura e i processi di come Geati e Svedesi arrivarono a formare un unico regno sono stati molto dibattuti tra gli studiosi svedesi. La scarsità e la talvolta dibattuta veridicità delle fonti ha lasciato molto spazio all'interpretazione. Le più antiche fonti svedesi medievali presentano il regno svedese con differenze residue tra le province, nelle leggi, nei pesi e nelle misure.<ref>{{Cita pubblicazione|data=1977-10|titolo=Lars Åkerblom. <italic>Sir Samuel Hoare och Etiopienkonflikten, 1935</italic>. (Acta Universitatis Upsaliensis, Studia Historica Upsaliensia, number 76.) Summary in English. Uppsala: Historiska institutionen vid Uppsala Universitet; distributed by Almquist and Wiksell International, Stockholm. 1976. Pp. 229|rivista=The American Historical Review|accesso=2021-09-10|doi=10.1086/ahr/82.4.974-a|url=http://dx.doi.org/10.1086/ahr/82.4.974-a}}</ref> Alcuni studiosi hanno sostenuto che i Geati furono soggiogati dagli svedesi e hanno suggerito varie date per un tale evento, dal VI al IX secolo.<ref>{{Cita pubblicazione|data=1977-10|titolo=Lars Åkerblom. <italic>Sir Samuel Hoare och Etiopienkonflikten, 1935</italic>. (Acta Universitatis Upsaliensis, Studia Historica Upsaliensia, number 76.) Summary in English. Uppsala: Historiska institutionen vid Uppsala Universitet; distributed by Almquist and Wiksell International, Stockholm. 1976. Pp. 229|rivista=The American Historical Review|accesso=2021-09-10|doi=10.1086/ahr/82.4.974-a|url=http://dx.doi.org/10.1086/ahr/82.4.974-a}}</ref> Altri hanno voluto vedere una fusione più graduale e che i Geati furono lentamente inglobati nel più potente regno di Svezia, e per molti aspetti mantennero la propria identità culturale durante il Medioevo.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=T. A.|cognome=Shippey|nome2=R. T.|cognome2=Farrell|data=1974-01|titolo=Beowulf: Swedes and Geats|rivista=The Modern Language Review|volume=69|numero=1|pp=144|accesso=2021-09-10|doi=10.2307/3725209|url=http://dx.doi.org/10.2307/3725209}}</ref> Altri ancora hanno messo l'accento su come siano stati i singoli governanti, non i gruppi etnici, a guidare il processo verso un regno unificato, e che il processo sia stato molto complicato.
La regina [[Igraine]] fu convocata a corte e accolta con onore da re [[Artù]]. Durante il banchetto, Ulfius l'accusò pubblicamente di slealtà per non aver rivelato le origini del re, il che aveva causato inutili guerre. Igraine replicò che era stato [[Merlino]] a prendere il neonato per crescerlo in segreto su ordine di [[Uther Pendragon|Uther]], e che lei non aveva mai saputo che fine avesse fatto suo figlio. Merlino confermò le sue parole e [[sir Ector]] testimoniò di aver allevato Artù. Il re, commosso, abbracciò sua madre e ordinò una festa di otto giorni.
Poco dopo, giunse un messaggero che denunciava l’uccisione del cavaliere Miles presso una fonte. Il giovane [[Griflet]], scudiero e coetaneo di Artù, chiese di essere fatto cavaliere per vendicarlo. Nonostante la giovane età, Artù accettò e lo armò cavaliere. Griflet sfidò il misterioso "cavaliere della fonte" ma fu gravemente ferito e rimandato a corte. Artù, indignato, decise di vendicarlo.
Le lettere papali degli anni '1080 definiscono i destinatari come "''re degli svedesi''" o "''re dei Geati occidentali''". In un'altra lettera papale del 1160, è attestato per la prima volta il titolo rex Sweorum et Gothorum.<ref>{{cite book|last=Sawyer|first=Peter|title=När Sverige blev Sverige|year=1991|publisher=Viktoria Bokförlag, Alingsås|page=58-59}}</ref> I re svedesi iniziarono l'usanza di designarsi anche come re dei Geati dal 1270.<ref name="dick">{{Cite book|last=Harrison|first=Dick|year=2002|title=Sveriges historia: Medeltiden|publisher=Liber, Stockholm|pages=58, 70–74}}</ref><ref name="Henriksson">{{Cite book|last=Henriksson|first=Alf|year=1963|title=Svensk historia I|publisher=Bonniers, Stockholm|pages=86–88}}</ref><ref name="weibull">{{Cite book|last=Weibull|first=Jörgen|year=1993|title=Swedish History in Outline|publisher=The Swedish Institute, Stockholm|pages=18}}</ref>
Il re si armò in segreto e partì per affrontare il cavaliere. Durante il viaggio salvò Merlino da tre contadini che volevano ucciderlo. Alla fonte trovò il cavaliere, lo sfidò a singolar tenzone e lo affrontò in tre duri scontri a cavallo. Dopo l’ultima carica, Artù fu disarcionato e volle proseguire il duello a piedi. La battaglia fu lunga e violenta, e terminò quando la spada del cavaliere spezzò quella di Artù. Il re, pur disarmato, non si arrese: lo afferrò, lo gettò a terra e gli strappò l’elmo. Il cavaliere, però, si riprese e riuscì a sopraffare Artù.
=== Lotte dinastiche e assimilazione con il popolo svedese ===
[[File:Västgötalagen_blad_21.jpg|miniatura|256x256px|Sveær egho konong at taka ok sva vrækæ e le seguenti frasi della legge [[Västgötalagen]].]]
Nell'XI secolo, la [[Dinastia di Munsö|casata svedese dei Munsö]] si estinse con la morte di [[Emund il Vecchio]]. [[Stenkil di Svezia|Stenkil]], un Geato, fu eletto re degli svedesi, e i Geati sarebbero stati influenti nella formazione della Svezia come regno cristiano. Tuttavia, questa elezione inaugurò anche un lungo periodo di disordini civili tra cristiani e pagani e tra Geati e Svedesi. I Geati tendevano ad essere più cristiani e gli svedesi più pagani, motivo per cui il re cristiano svedese [[Ingold I di Svezia|Ingold il Vecchio]] fuggì a [[Västergötland]] quando fu deposto a favore di [[Blot-Sven di Svezia|Blot-Sven]], un re più favorevole al paganesimo norreno, negli anni '80. Inge riprenderà il trono e regnerà fino alla sua morte c. 1100.
Quando il cavaliere stava per decapitare Artù, Merlino intervenne, rivelò che il re era suo avversario e lo fece addormentare con un incantesimo. Artù credette che fosse morto, ma Merlino lo rassicurò: il cavaliere, di nome [[Pellinore|Pellinor]]. Fu anche profetizzato che Pellinor avrebbe rivelato ad Artù il nome del figlio concepito con sua sorella: [[Mordred]], futuro distruttore del regno. Artù e Merlino tornarono infine a corte.
Nel suo [[Gesta Danorum]] (libro 13), il cronista danese del XII secolo [[Saxo Grammaticus]] notò che i Geati non avevano voce in capitolo nell'elezione del re, solo gli svedesi. Quando la legge del Geato occidentale o la [[Västgötalagen]] è stata messa su carta, ha ricordato ai Geati che dovevano accettare l'elezione degli svedesi: ''Sveær egho konong at taka ok sva vrækæ'' che significa "''Sono gli svedesi che hanno il diritto di scegliere [" prendendo"] e anche deponendo il re''" e poi cavalcò [[Eriksgata|Eriksgatan]] "''mæþ gislum ofvan''" - "''con ostaggi dall'alto [il regno]''" attraverso [[Södermanland]], le province dei Geati e poi attraverso [[Närke]] e [[Västmanland]] per essere giudicato il re legittimo dai [[Lögsögumaður|parlamentari]] delle loro rispettive cose. Uno di questi re svedesi era [[Ragnvald Knaphövde]], che nel 1125 cavalcava con il suo seguito per essere accettato come re dalle diverse province. Secondo il materiale allegato al più antico manoscritto della legge [[Västgötalagen]], decise di non richiedere ostaggi poiché disprezzava i Geati, e fu ucciso vicino a [[Falköping]].
==== XXIV ====
In una nuova [[Diritto scandinavo medievale|legge generale della Svezia]] che fu emanata da [[Magnus IV di Svezia|Magnus Eriksson]] nel 1350, si affermava che dodici uomini di ogni provincia, scelti dalle loro cose, dovevano essere presenti alla [[Pietre di Mora|Pietra di Mora]] quando veniva eletto un nuovo re.
Artù, guarito in tre giorni dalle sue ferite grazie alle cure di un eremita e medico, si accorge di aver perso la propria spada. Merlino lo conduce presso un lago incantato dove compare un braccio rivestito di sciamito bianco che tiene una magnifica spada, è la famosa [[Excalibur]]. Merlino indica la figura che si avvicina sull’acqua come la [[Dama del Lago]]. Artù la saluta e le chiede la spada, e la dama acconsente a patto che un giorno egli le conceda un dono. Il re accetta e, salito su una barca con Merlino, si appropria della spada e del fodero, mentre la mano sparisce sott’acqua.
Proseguendo il viaggio, i due si imbattono nel padiglione di re Pellinor, il cavaliere con cui Artù si era duramente scontrato. Merlino lo informa che Pellinor ha appena inseguito un altro cavaliere fino a Carleon. Artù vorrebbe affrontarlo di nuovo, ma Merlino lo dissuade: il cavaliere è stanco e sarebbe disonorevole attaccarlo. Inoltre, Pellinor e i suoi figli diventeranno presto suoi leali alleati, e Artù arriverà persino a concedere in sposa sua sorella al cavaliere.
La distinzione tra Svedesi e Geati durò durante il Medioevo, ma i Geati divennero sempre più importanti per le pretese di grandezza nazionali svedesi a causa dell'antico legame dei Geati con i Goti. Sostenevano che poiché i Goti e i Geati erano la stessa nazione e i Geati facevano parte del regno di Svezia, ciò significava che gli svedesi avevano sconfitto l'impero romano. La prima attestazione di questa affermazione viene dal [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|Concilio di Basilea]], 1434, durante il quale la delegazione svedese ha discusso con gli spagnoli su chi tra loro fossero i veri Goti. Gli spagnoli sostenevano che fosse meglio discendere dagli eroici [[Visigoti]] che da casalinghi. Questo movimento culturale, che non era limitato alla Svezia, si chiamava [[Goticismo]] o in svedese Göticism, cioè Geaticismo.
Durante il cammino, Merlino spiega che il fodero della nuova spada vale più della spada stessa, poiché impedisce alle ferite di sanguinare. Poco dopo incontrano Pellinor di ritorno da Carleon, ma Merlino lo rende invisibile al cavaliere tramite un incantesimo, evitando così un nuovo confronto.
Dopo il XV secolo e l'[[Unione di Kalmar]], gli svedesi e i geati sembrano aver iniziato a percepirsi come un'unica nazione, il che si riflette nell'evoluzione di ''svensk'' in un etnonimo comune.<ref>{{Cita libro|titolo=Bringing “the Periphery” into Focus: Social Interaction between Baltic Finns and the Svear in the Viking Age and Crusade Period (c.800 to 1200)|url=http://dx.doi.org/10.1163/9789004328471_009|accesso=2021-09-10|data=2017-01-01|editore=BRILL|pp=168–204}}</ref> In origine era un aggettivo riferito a quelli appartenenti alla tribù svedese, chiamati svear in svedese. Già nel IX secolo, ''svear'' era stato vago, riferendosi sia alla tribù svedese che essendo un termine collettivo che includeva i Geati,<ref>{{Cita libro|titolo=Bringing “the Periphery” into Focus: Social Interaction between Baltic Finns and the Svear in the Viking Age and Crusade Period (c.800 to 1200)|url=http://dx.doi.org/10.1163/9789004328471_009|accesso=2021-09-10|data=2017-01-01|editore=BRILL|pp=168–204}}</ref> e questo è il caso dell'opera di Adamo di Brema in cui i Geati (Goti) appaiono sia come una nazione propria che come parte dei ''Sueone''.<ref>{{Cita libro|titolo=Bringing “the Periphery” into Focus: Social Interaction between Baltic Finns and the Svear in the Viking Age and Crusade Period (c.800 to 1200)|url=http://dx.doi.org/10.1163/9789004328471_009|accesso=2021-09-10|data=2017-01-01|editore=BRILL|pp=168–204}}</ref> Tuttavia, la fusione/assimilazione delle due nazioni ha richiesto molto tempo. All'inizio del XX secolo, [[Nordisk familjebok]] notò che ''svensk'' aveva quasi sostituito ''svear'' come nome per il popolo svedese.
Al loro ritorno a corte, i cavalieri di Artù si mostrano stupiti e ammirati che il re abbia affrontato simili pericoli da solo.
Allo stesso tempo, gli antenati svedesi venivano spesso chiamati Geati, specialmente quando si doveva sottolineare il loro eroismo o il loro legame con i Goti. Questa pratica è scomparsa nel corso del XIX secolo, quando i [[vichinghi]] hanno gradualmente assunto il ruolo di antenati eroici.
==== SocietàXXV-XXVI ====
Dopo il ritorno a corte, re Artù riceve un messaggero da parte di re Rience del Galles del Nord, anche sovrano dell'Irlanda e di numerose isole. Il messaggero comunica che Rience ha sconfitto e sottomesso undici re, obbligandoli a consegnargli le loro barbe, con cui ha adornato il proprio mantello. Poiché gliene manca una, pretende quella di Artù, minacciando in caso contrario di invadere il suo regno e di tagliargli anche la testa. Artù risponde sdegnato, rifiutando l'umiliazione e promettendo invece di avere la testa di Rience. Il re inizia subito i preparativi militari, sapendo che Rience è potente e bellicoso.
I Geati erano tradizionalmente divisi in diversi piccoli regni, o distretti, che avevano le proprie [[Thing|Ting]] (assemblee popolari) e leggi. Il più grande di questi distretti era [[Västergötland]] (Geatland dell'ovest), ed era a Västergötland che si teneva ogni anno la [[Thing di tutti i Geati|Ting di tutti i Geati]], nelle vicinanze di [[Skara]]. Nonostante il nome, la Ting era solo per gli abitanti di Västergötland e [[Dalsland]]. L'equivalente in [[Östergötland]] era la Ting di Lionga.
In seguito, su consiglio di Merlino, Artù emana un editto per la raccolta di tutti i bambini nati il primo maggio, perché uno di essi – nato in quella data – è destinato a causarne la morte. Tra i neonati catturati vi è anche [[Mordred]], figlio della moglie di re Lot. I bambini vengono posti su una nave senza timone né remi, che naufraga: tutti muoiono tranne Mordred, salvato da un uomo che lo alleva.
A differenza degli svedesi, che usavano la divisione [[Centena]], i Geati usavano ''hærrad'' (o inmoderno svedese ''härad''), come i norvegesi e i danesi. Sorprendentemente, sarebbe stato il nome geato a diventare il termine comune nel regno svedese. Ciò è probabilmente correlato al fatto che molti dei re svedesi medievali erano di estrazione geata e spesso risiedevano principalmente nel Götaland. Nel Västergötland e nel Dalsland esisteva anche una divisione di livello superiore in cui uno o più hærrad costituivano un ''bo'' collegato a un ''kongsgård'' (una residenza, una tenuta o un terreno agricolo che è appartenuto o appartiene ancora ai monarchi scandinavi o alle famiglie reali).
<references />
La strage dei neonati provoca grande dolore tra i baroni del regno, che però, per timore o lealtà, non si ribellano, anche se biasimano Merlino più che il re. Re Rience, infuriato dalla risposta di Artù, raduna un potente esercito, preparando il terreno per futuri scontri che Malory dice saranno descritti nel "Libro di Balin il Selvaggio".
= Modifiche per La morte di Artù =
==Storia==
=== Autore ===
L'esatta identità dell'autore della Morte di Artù è stata a lungo oggetto di speculazioni, poiché almeno sei personaggi storici portavano il nome di "Sir Thomas Malory" (in varie grafie) durante la fine del [[XV secolo]]. <ref>{{Cita pubblicazione|nome=Bryan|cognome=Bevan|data=1994|titolo=Henry IV|accesso=2021-09-30|doi=10.1007/978-1-349-60802-7|url=http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-60802-7}}</ref> Nell'opera l'autore si descrive come "Cavaliere prigioniero Thomas Malleorre" ("Sir Thomas Maleore" secondo l'editore William Caxton). Questo è preso come prova a sostegno dell'identificazione più ampiamente accettata dagli studiosi: che l'autore fosse Thomas Malory nato nell'anno [[1416]], da Sir John Malory di Newbold Revel nel [[Warwickshire]] in [[Inghilterra]].<ref>{{Cita libro|titolo=Conclusion: Malory's Le Morte Darthur|url=http://dx.doi.org/10.4324/9781315765273-14|accesso=2021-09-30|data=2014-08-07|editore=Routledge|pp=156–172}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=GWENETH|cognome=WHITTERIDGE|data=1973|titolo=THE IDENTITY OF SIR THOMAS MALORY, KNIGHT-PRISONER|rivista=The Review of English Studies|volume=XXIV|numero=93|pp=257–265|accesso=2021-09-30|doi=10.1093/res/xxiv.93.257|url=http://dx.doi.org/10.1093/res/xxiv.93.257}}</ref>
=== 2° Libro ===
Sir Thomas ereditò la tenuta di famiglia nel [[1434]], ma nel [[1450]] era completamente impegnato in una vita da criminale. Già nel [[1433]] fu accusato di furto, ma le accuse più gravi contro di lui includevano quella del tentato omicidio di [[Humphrey Stafford, I duca di Buckingham]], un'accusa di almeno due stupri, e che aveva attaccato e derubato l'Abbazia di Coombe.
Malory fu arrestato e imprigionato per la prima volta nel [[1451]] per l'imboscata di Buckingham, ma fu rilasciato all'inizio del [[1452]]. A marzo era tornato nella prigione di [[Marshalsea]] e poi a [[Colchester]], scappando in più occasioni. Nel [[1461]] ricevette il perdono dal re [[Enrico VI d'Inghilterra|Enrico VI]], tornando a vivere nella sua tenuta. Sebbene originariamente alleato alla [[Casa di York]], dopo il suo rilascio Malory cambiò la sua fedeltà alla [[Casa di Lancaster]]. Ciò lo portò ad essere imprigionato ancora una volta nel [[1468]] quando guidò uno sfortunato complotto per rovesciare il re [[Edoardo IV d'Inghilterra|Edoardo IV]].<ref>{{Cita libro|titolo=Conclusion: Malory's Le Morte Darthur|url=http://dx.doi.org/10.4324/9781315765273-14|accesso=2021-09-30|data=2014-08-07|editore=Routledge|pp=156–172}}</ref> Fu durante questo ultimo periodo nella [[prigione di Newgate]] a [[Londra]] che si crede abbia scritto La Morte di Artù. Malory fu rilasciato nell'ottobre [[1470]], quando Enrico VI tornò al trono, ma morì solo cinque mesi dopo.<ref>{{Cita libro|titolo=Conclusion: Malory's Le Morte Darthur|url=http://dx.doi.org/10.4324/9781315765273-14|accesso=2021-09-30|data=2014-08-07|editore=Routledge|pp=156–172}}</ref>
=== Fonti ===
Come ha scritto Elizabeth Bryan del contributo di Malory alle leggende arturiane nella sua introduzione a un'edizione moderna di ''Le Morte d'Arthur'', "Malory non ha inventato le storie di questa raccolta, ma le ha tradotte e compilate. Malory infatti ha tradotto storie che esistevano già nella prosa francese del [[XIII secolo]] (il cosiddetto [[Francese antico]] [[Ciclo della Vulgata|Romanzi della Vulgata]]) e le ha raccolte insieme alle fonti scritte in [[Inglese medio]] (il [[Alliterative Morte Arthure|Alliterative ''Morte Arthure'']] e la [[Stanzaic Morte Arthur|Stanzaic ''Morte Arthur'']]) per creare questo testo."<ref name="Bryan viii">Bryan (1994), pp. viii-ix.</ref>
All'interno della sua narrazione, Malory si riferisce a disegnarlo da un singolare "''Freynshe booke''", oltre anche al non specificato "other books".<ref>{{Cite journal|title=The 'Freynshe booke' e il traduttore inglese: l'"originalità" di Malory ' Rivisitato|author=Davidson, Roberta|year=2008|journal=Translation and Literature|volume=17|issue=2|pages=133–149|doi=10.3366/E0968136108000198|jstor=40340096|s2cid=170477682}}</ ref> Oltre al vasto Ciclo della Vulgata nelle sue diverse varianti, così come alle poesie inglesi ''Morte Arthur'' e ''Morte Arthure'', gli altri testi originali di Malory sono stati identificati come diversi [[romanzi cavallereschi] francesi ]s, inclusi ''[[Erec and Enide|Erec et Enide]]'', ''[[L'âtre périlleux]]'', ''[[Perlesvaus]]'' e ''[[Yvain, il Cavaliere del Leone|Yvain ou le Chevalier au Lion]]'' (o la sua versione inglese, ''[[Ywain and Gawain]]''), così come la cronaca inglese di [[John Hardyng]] ''.<nowiki><ref name=":0"></nowiki>{{Cita libro|first=Ralph C.|last=Norris|title=Biblioteca di Malory: Le sorgenti della Morte Darthur|url=https://books.google.com/books?id=9bQxHyxm3 pIC&pg=PA154|date=2008|publisher=DS Brewer|language=en|isbn=9781843841548}}''</ref> Oltre al vasto [[ciclo della Vulgata]] nelle sue diverse varianti, così come ai poemi inglesi ''Morte Arthur'' e ''Morte Arthure'', gli altri testi originali di Malory sono stati identificati come diversi romanzi cavallereschi francesi indipendenti, tra cui [[Erec e Enide|Erec et Enide]], L'âtre périlleux, Perlesvaus, e [[Yvain il cavaliere del leone]] (o la sua versione inglese, ''Ywain e Gawain''), così come English Chronicle di [[John Harding|John Hardyng]].[9]il poema inglese ''[[The Wedding of Sir Gawain and Dame Ragnelle|"The Weddynge of Syr Gawen"]]'' è incertamente considerata solo come un'altra di queste o forse in realtà è opera di Malory.<ref>{{Cite book|url=https ://books.google.com/books?id=6O8vCgAAQBAJ&pg=PA479|title=The Romance of Arthur: An Anthology of Medieval Texts in Translation|last1=Lacy|first1=Norris J.|last2=Wilhelm|first2=James J .|date=2015-07-17|publisher=Routledge|isbn=9781317341840|language=en}}</ref> Le sue varie altre fonti potrebbero aver incluso un manuale militare romano del [[V secolo]], ''[[De re militari (Valturio)|De re militari]]''.<ref>{{Cite journal|title=Strategia militare in Malory e Vegetius' "De re militari"|author=Bornstein, Diane D.|year=1972|journal=Studi di letteratura comparata|volume=9|numero=2|pagine=123–129|jstor=40245989}}</ref>
=== Pubblicazione ===
Malory chiamò l'intera opera ''The Hoole Book of Kyng Arthur and of His Noble Knyghtes of The Rounde Table'', ma William Caxton cambiò il titolo in quello comunemente noto oggi, che originariamente si riferiva solo al volume finale dell'opera. La pubblicazione dell'opera di [[Geoffrey Chaucer|Chaucer]] (altro autore molto famoso in quel periodo) da parte di Caxton fu un precursore della sua pubblicazione de ''Le Morte d'Arthur'' di Malory. Caxton ha separato gli otto libri originali di Malory in 21 libri; ha suddiviso i libri in un totale di 507 capitoli; aggiungendo un riassunto di ogni capitolo e un [[colophon]] all'intero libro.<ref name="Bryan ix">Bryan (2004), p. ix</ref>
La prima stampa dell'opera di Malory fu fatta da Caxton nel 1485. Si conoscono solo due copie di questa stampa originale, nelle collezioni della [[Morgan Library & Museum]] di New York e della [[John Rylands Library]] a Manchester.<ref>{{cite web|url=http://www.lib.rochester.edu/camelot/malorybooklet/malory.htm|title=Morte d'Arthur di Malory|publisher=La Rossell Hope Robbins Library presso l'Università di Rochester|anno=2010|data di accesso=3 luglio 2013|author=McShane, Kara L.}}</ref> Si dimostrò popolare e fu ristampato nel 1498 e nel 1529 con alcune aggiunte e modifiche da [[Wynkyn de Worde]] che successe alla stampa di Caxton. Altre tre edizioni furono pubblicate prima della [[Guerra civile inglese]]: William Copland (1557), [[Thomas East]] (1585) e [[William Stansby]] (1634), ognuna delle quali conteneva ulteriori modifiche ed errori (compresa l'omissione di un'intera foglia). Da allora in poi, il libro è passato di moda fino al [[Romanticismo]] fino al risveglio dell'interesse per la cultura medievale.
=== Il manoscritto di Winchester ===
Il preside del [[Winchester College]] [[Walter Fraser Oakeshott]] scoprì una copia del [[manoscritto]] precedentemente sconosciuta dell'opera nel giugno [[1934]], durante la catalogazione della biblioteca del college. I resoconti dei giornali annunciarono che ciò che Caxton aveva pubblicato nel [[1485]] non era esattamente ciò che Malory aveva scritto.<ref name="manuscript">{{cite web|url=http://virtual.park.uga.edu/~jdmevans/public/ september.html|title=Il testo di Malory|author=W. F. Oakeshott|access-date=2009-01-11|url-status=dead|archive-url=https://web.archive.org/web/20080703210455/http://virtual.park.uga.edu/ ~jdmevans/public/september.html|archive-date=2008-07-03}}</ref> Oakeshott pubblicò "The Finding of the Manuscript" nel [[1963]], raccontando l'evento iniziale e la sua realizzazione che "questo era davvero il ''Malory'', " con "prove sorprendenti di revisione" nell'edizione Caxton.<ref name="multiple">Walter F. Oakeshott, "The Finding of the Manuscript", ''Essays on Malory'', ed. JAW Bennett (Oxford: Clarendon, 1963), 1–6.</ref> Questo manoscritto è ora nella collezione della [[British Library]].<ref>{{Cite web|url=https://www. bl.uk/collection-items/thomas-malorys-le-morte-darthur|title=British Library|website=www.bl.uk}}</ref>
Lo studioso di Malory [[Eugène Vinaver]] ha esaminato il manoscritto poco dopo la sua scoperta. Oakeshott fu incoraggiato a produrre lui stesso un'edizione, ma cedette il progetto a Vinaver. già suddiviso in libri e sezioni."<ref>Walter F. Oakeshott, "Caxton and Malory's Morte Darthur," ''[[Gutenberg-Jahrbuch]]'' (1935), 112-116.</ref> Vinaver fece un confronto esauriente del manoscritto con l'edizione di Caxton e ha raggiunto conclusioni simili. L'esame microscopico ha rivelato che le macchie di inchiostro sul manoscritto Winchester sono ''offset'' di pagine appena stampate impostate nel carattere di Caxton, il che indica che il manoscritto di Winchester era nella tipografia di Caxton. Si crede che il manoscritto sia nel complesso più vicino all'originale di Malory e non ha le divisioni di libri e capitoli per le quali Caxton prende il merito nella sua prefazione. Il manoscritto è stato digitalizzato da un team giapponese, che osserva che "il testo è imperfetto, poiché il manoscritto è privo del primo e dell'ultimo fascicolo e di pochi fogli. La caratteristica più sorprendente del manoscritto è l'[[Rubricazione|ampio uso di inchiostro rosso]] ."<ref>{{cite web|url=http://www.maloryproject.com/winchester_more.php|title=The Malory Project diretto da Takako Kato e disegnato da Nick Hayward|website=www.maloryproject.com}}</ref><ref>{{cite book|last1=Whetter|first1=K. S.|title=Il manoscritto e il significato del Morte Darthur di Malory|date=2017|editore=D. S. Brewer}}</ref>
Nella sua pubblicazione del 1947 di "Le opere di Sir Thomas Malory", Vinaver sostenne che Malory non scrisse un singolo libro, ma piuttosto una serie di racconti arturiani, ognuno dei quali è un'opera internamente coerente e indipendente. Tuttavia, William Matthews ha sottolineato che i racconti successivi di Malory fanno frequenti riferimenti agli eventi precedenti, suggerendo che avrebbe voluto che i racconti fossero coerenti meglio ma non aveva sufficientemente rivisto l'interotest o per raggiungere questo obiettivo.<ref>William Matthews, ''Il malato -Framed Knight: A Skeptical Inquiry into the Identity of Sir Thomas Malory'' (Berkeley, CA: University of California, 1966).</ref> Questo è stato seguito da un ampio dibattito nel mondo accademico della fine del XX secolo su quale versione sia superiore, la stampa di Caxton o la visione originale di Malory.<ref>{{Cite journal|title=Caxton's Print vs. the Winchester Manuscript: An Introduction to the Debate on Editing Morte Darthur di Malory|author=SALDA, MICHAEL N.|year=1995|journal=Arthuriana|volume=5|issue=2|pagine=1–4|doi=10.1353/art.1995.0026|jstor=27869113|s2cid=161529058}}</ref>
==Panoramica==
===Stile===
Come altre prose inglese nel XV secolo, "''Le Morte d'Arthur''" è stata fortemente influenzata dagli scritti francesi, ma Malory li fonde con altri versi inglesi e forme di prosa. L'inglese medio di ''Le Morte d'Arthur'' è molto più vicino al primo inglese moderno rispetto all'inglese medio di ''[[Canterbury Tales]]'' di [[Geoffrey Chaucer]]; se l'ortografia è modernizzata, si legge quasi come un [[Elisabetta I d'Inghilterra|inglese Elisabettiano]]. Dove i ''Canterbury Tales'' sono in medio inglese, Malory tende "una mano a Chaucer e una a [[Edmund Spenser|Spenser]],"<ref>{{Cite web|url=https://www. bartleby.com/212/1404.html|title=§4. Stile della "Morte d'Arthur". XIV. La prosa inglese nel Quattrocento. II. vol. 2. La fine del Medioevo. La storia di Cambridge della letteratura inglese e americana: un'enciclopedia in diciotto volumi. 1907–21|website=www.bartleby.com}}</ref> costruendo un manoscritto difficile da collocare in una categoria. La scrittura di Malory può spaccare le varie opinioni oggi: a volte vista come semplicistica da un punto di vista artistico, "vagante" e piena di ripetizioni,<ref>{{Cite journal|title=A Tale of 'Semplice' Malory e i critici|author=Lynch, Andrew |year=2006|journal=Arthuriana|volume=16|issue=2|pages=10–15|doi = 10.1353/art.2006.0065|jstor = 27870749|s2cid = 162341511}}</ref> ma ci sono anche opinioni opposte , come di quelli che la considerano una "realizzazione estetica suprema".<ref>"Prosa Romance". ''La tradizione francese e la letteratura dell'Inghilterra medievale'', di William Cslin, University of Toronto Press, 1994, pp. 498-512. JSTOR. Accesso al 1° agosto 2020.</ref> Poiché il terreno da percorrere è così lungo, Malory usa spesso "così e allora" per trasferire la sua rivisitazione delle storie che diventano episodi invece di istanze che possono reggersi da sole .<ref>"Morte d'Arthur." ''La storia di Cambridge della letteratura inglese''. A.W Ward, A.R. Waller. Vol II. Cambridge: A UP, 1933. Stampa.</ref>
===Ambiente e temi===
La maggior parte degli eventi si svolge in una versione [[Fantasy storico|fantasy storica]] della [[Gran Bretagna]] e della [[Francia]] in un momento imprecisato (a volte, la trama si avventura più lontano, a [[Roma]] e [[Sarras]], e ricorda i [[Bibbia|Biblici]] racconti dal [[antico Vicino Oriente]]). Il mito arturiano è ambientato tra il V e il VI secolo, tuttavia il racconto di Malory contiene molti anacronismi e non fa un minimo sforzo per rendere storicamente accurato la sua storia, anche più delle sue fonti. I primi autori di romanzi arturiani hanno già descritto la tempi dei [[secoli bui]] di Artù come un mondo familiare, in stile [[Alto Medioevo|Alto]]-[[Basso Medioevo|Basso Medievale]] di cavalieri in armatura e grandi castelli che prendono il posto dei guerrieri e delle [[Fortezza collinare|fortezze]] della [[Britannia postromana|Britannia Post-romana]]. Malory ha ulteriormente modernizzato la leggenda fondendo la [[Britanni|Gran Bretagna celtica]] con il suo contemporaneo [[Regno d'Inghilterra]] (ad esempio identificando esplicitamente [[Logres]] come [[Inghilterra]], [[Camelot]] come [[Winchester (Hampshire)|Winchester]], e [[Astolat]] come [[Guildford Castle|Guildford]]) e, in modo completamente astorico, sostituendo gli invasori [[Anglosassoni]] (elemento fondamentale di quasi tutti i romanzi e poemi arturiani) della leggenda con i [[Turchi Ottomani]], dando ad Artù un ruolo di difensore contro i nemici pagani stranieri.<ref>{{Cite journal|title=Saraceni e alterità islamica in "Le Morte Darthur" di Malory|author=Goodrich, Peter H.|year=2006|journal=Arthuriana|volume=16|issue=4|pages=10–28|doi=10.1353/art.2006.0009|jstor=27870786|s2cid=161861263}}</ref><ref>{{Cite book|url=https://books. google.com/books?id=7ReDli9I5nsC&pg=PA53|title=Storia e guerra nell'epopea rinascimentale|last=Murrin|first=Michael|date=1997|publisher=University of Chicago Press|isbn=9780226554051|language=it}}< /ref> Anche se Malory ricorda un'epoca di visione idealizzata del cavalierato, con [[ cavalleresco]] codici d'onore e tornei [[giostre]], le sue storie mancano di menzioni della vita agricola o del commercio. Come notato da [[Ian Scott-Kilvert]], i personaggi "consistono quasi interamente di combattenti, le loro mogli o amanti, con un impiegato occasionale o un incantatore, una [[fata]] o un demone, un gigante o un nano, " e "il tempo non funziona sugli eroi di Malory."<nowiki><ref>Scott-Kilvert, Ian. </nowiki>''Scrittori britannici''. Figli di Charles Scribners, New York 1979.</ref>
[[File:PICT0709small.jpg|sinistra|miniatura|[[Rievocazione storica]] di un [[Nobiltà|Nobile]] e [[Legionario romano|legionario]] del [[tardo impero romano]], in particolare del [[V secolo]] (presenti anche nella Britannia Post-romana) questa tipologia di vestiario e armamento dovrebbe essere dello stesso tipo che portavano Artù e i [[Cavalieri della Tavola Rotonda|cavalieri della tavola rotonda]]. Ma Malory al posto di rappresentarli in maniera storicamente accurata li descrive come dei guerrieri del [[XV secolo]].]]
Secondo [[Charles W. Moorman III]], Malory intendeva "definire in inglese un'Arturiade unificata che avesse come grande tema la nascita, la fioritura e il declino di una civiltà terrena quasi perfetta". Moorman ha identificato tre motivi principali che attraversano l'opera: la relazione tra [[Sir Lancelot]] e [[Ginevra (ciclo arturiano)|Ginevra]]; la lunga faida tra le famiglie di Re [[Lot]] e Re [[Pellinore]]; e la Ricerca del [[Graal]]. Ciascuno di questi complotti definirebbe una delle cause della caduta del regno di Artù, vale a dire "i fallimenti nell'amore, nella lealtà e nella religione".<ref>{{Cite journal|title=Courtly Love in Malory|author=Moorman, Charles|year=1960|journal=ELH|volume=27|issue=3|pages=163–176|doi=10.2307/2871877|jstor=2871877}}</ref>
<references />
= modifiche per Gengis Khan =
== Impressioni ==
=== Positivo ===
Gengis Khan è ben visto di aver portato la [[Via della seta]] in un ambiente politico coeso. Ciò ha consentito una maggiore comunicazione e commercio tra Occidente, Medio Oriente e Asia, ampliando così gli orizzonti di tutte e tre le aree culturali. Alcuni storici hanno notato che Gengis Khan ha istituito alcuni livelli di [[meritocrazia]] nel suo governo, era tollerante nei confronti delle religioni e ha spiegato chiaramente le sue politiche a tutti i suoi soldati.<ref>{{cite book|author=Clive Foss|title=Il Tiranni|page=57|publisher=Quercus|place=Londra|year=2007}}</ref> Gengis Khan aveva una reputazione particolarmente positiva tra alcuni autori dell'Europa occidentale nel [[Medioevo]], che conoscevano poche informazioni concrete su il suo impero in Asia. L'esploratore italiano [[Marco Polo]] disse che Gengis Khan "fu uomo di grande valore, e di grande abilità e valore",<ref>{{cite book|last1=Polo|first1=Marco|title=Le avventure di Marco Polo|date=1905|editore=D. Appleton and Company|page=[https://archive.org/details/adventuresmarco00pologoog/page/n49 21]|url=https://archive.org/details/adventuresmarco00pologoog}}</ref><ref>{{cite book|last1=Brooks|first1=Noè|title=La storia di Marco Polo|date=1 ottobre 2008|editore=Cosimo, Inc.|page=81|isbn=978-1-60520-280-8|url=https://books.google.com/books?id=PyJhcJ4LrV8C&pg=PA81}}</ref> mentre il filosofo e inventore [[Roger Bacon]] ha applaudito per valore scientifico e filosofico dell'impero di Gengis Khan, e il famoso scrittore [[Geoffrey Chaucer]] scrisse riguardo al suo conto:
{{quote|<poem>Il nobile re si chiamava Gengis Khan,
Che al suo tempo fu di così grande fama,
Che non c'era da nessuna parte in nessuna regione,
Un signore così eccellente in tutte le cose</poem>}}
In Mongolia, Gengis Khan è stato nel frattempo venerato per secoli dai mongoli e da molti [[popoli turchi]] a causa della sua associazione con lo stato tribale, l'organizzazione politica e militare e le vittorie in guerra. In quanto principale figura unificante nella storia mongola, rimane una figura straordinaria in [[Cultura della Mongolia|Cultura mongola]]. È accreditato di aver introdotto la [[scrittura mongola]] e di aver creato il primo codice di diritto mongolo scritto, sotto forma di [[Yassa]].
Durante il [[Repubblica popolare mongola|periodo comunista]] in Mongolia, Gengis è stato spesso descritto dal governo come una figura [[reazionaria]] e le dichiarazioni positive su di lui sono state evitate.<ref>[http://www.chriskaplonski .com/downloads/Disappearing.pdf Christopher Kaplonski: ''Il caso dello scomparso Chinggis Khaan''].</ref> Nel 1962, l'erezione di un monumento nella sua casa natale e una conferenza tenuta in commemorazione del suo 800esimo compleanno portarono alle critiche dell'Unione Sovietica e al licenziamento del segretario Tömör-Ochir del [[Partito popolare mongolo|Partito rivoluzionario popolare mongolo]] [[Comitato centrale]] al potere.
All'inizio degli anni '90, la memoria di Gengis Khan ha subito un potente risveglio, in parte in reazione alla sua soppressione durante il periodo della [[Repubblica popolare mongola]]. Gengis Khan è diventato un simbolo dell'identità nazionale per molti mongoli più giovani, i quali sostengono che i documenti storici scritti da non mongoli sono ingiustamente prevenuti nei confronti di Gengis Khan e che il suo massacro è esagerato, mentre il suo ruolo positivo è sottovalutato.<ref>{{cite news|last=Griffiths|first=Daniel|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/6252741.stm?lsf|title=Asia-Pacific | La lotta della Mongolia post-comunista.|work=BBC News|date=11 gennaio 2007|access-date=3 agosto 2009}}</ref>
<references />
= Ahmad Fanakati =
'''Ahmad Fanākatī''' o Banākatī ; {{zh|s=阿合马|t=阿合馬|p=Ā hémǎ}}; prima del 1242 — 10 aprile 1282) fu un persiano<ref name="yule" /> [[musulmano]] del [[Qara-Khitai|Qara Khitai]] (dinastia Liao occidentale) che servì come primo ministro e ministro delle finanze della [[dinastia Yuan]] durante il regno del Grande Khan [[Kublai Khan|Kublai]]. è accreditato di aver stabilito con successo il sistema finanziario dell'Impero Yuan. Nelle storie dinastiche era considerato un "ministro malvagio" a causa della sua presunta corruzione.<ref>{{Cita libro|nome=Morris|cognome=Rossabi|titolo=Eurasian influences on Yuan China|url=https://www.worldcat.org/oclc/857365232|accesso=2022-05-23|data=2013|OCLC=857365232|ISBN=978-981-4459-73-0}}</ref>
== Vita e carriera ==
Ahmad Fanākatī provenivava da Fanākat (o [[Banakat|Banākat]]), una città nella parte superiore del [[Syr Darya]] in [[Asia centrale]], sotto il dominio dei [[Qara Khitai]] fino a quando non furono conquistati dall'[[Impero Mongolo]].<ref name="eura3" /><ref>{{cita il libro|title=Influenze eurasiatiche su Yuan China|primo=Giorgio|ultima=corsia|capitolo=CAPITOLO 1 Di chi è l'intento segreto?|editor-first=Morris|editor-ultimo=Rossabi|volume=15 della serie Nalanda-Sriwijaya|anno=2013|editore=Istituto di studi del sud-est asiatico|chapter-url=https://books.google.com/books?id=K4MtAgAAQBAJ&pg=PA20|pagina=20|isbn=978-9814459723|data-accesso=24 aprile 2014}} [http://eprints.soas.ac.uk/14258/1/Final_Proofs_of_Whose_Secret_Intent.pdf Alt URL]</ref><ref>{{cita il libro|title=La strada del tè: Cina e Russia si incontrano attraverso la steppa|prima=Marta|ultimo=Avery|anno=2003|editore=五洲传播出版社|url=https://books.google.com/books?id=BMftUQCm5_IC&pg=PA29|page=29|isbn=7508503805|access-date=24 aprile 2014}}</ref>
Ahmad ottenne un impiego sotto Kublai tramite l'imperatrice [[Jamui]] [[Khatun]], che lo conobbe prima del suo matrimonio. Alla sua corte era originariamente assegnato ma lo troviamo già in alta carica finanziaria nel 1264.<ref>{{Cita web|url=http://dx.doi.org/10.4016/13408.05|titolo=Che cos'è l'Open Access|autore=Riccardo Trebbi, S. Mangiaracina|sito=SciVee|data=2009-10-22|accesso=2022-05-23}}</ref>
Scelto da Chabi Khatun, la moglie prediletta di Kublai, Ahmad fu incaricato delle finanze statali nel 1262. Riuscì a gestire gli affari finanziari della Cina settentrionale e portò enormi entrate fiscali al nuovo governo di Kublai.
Nel 1270 assunse il pieno potere del nuovo dipartimento finanziario noto come il Dipartimento degli Affari di Stato (Shangshu Sheng), che aveva lo stesso status del dipartimento amministrativo noto come Segreteria Centrale (Zhongshu Sheng).
Dopo la conquista della [[dinastia Song]] nel 1276, entrò nelle questioni finanziarie della Cina meridionale. Preparò un monopolio statale sul sale, che arrivò a rappresentare una gran parte delle entrate statali. Nel suo mandato di 20 anni, ha creato la sua forte fazione con il suo clan e i musulmani dell'Asia centrale.
Il sistema fiscale di Ahmad ha guadagnato una cattiva reputazione dai cinesi perché era gestito senza pietà e differiva notevolmente dai sistemi cinesi tradizionali. Ahmad era rinomato per la sua rapacità.<ref>{{Cita libro|nome=Niv|cognome=Horesh|titolo=Chinese money in global context : historic junctures between 600 BCE and 2012|url=https://www.worldcat.org/oclc/873809629|accesso=2022-05-23|data=2014|OCLC=873809629|ISBN=0-8047-8854-5}}</ref> Ha abusato della sua posizione per accumulare ricchezze.<ref>{{Cita libro|autore=Liu Xinru|titolo=The Silk Road in World History|url=ISBN 019979880X|p=p. 116}}</ref>
il famoso [[Marco Polo]] che entrò di persona nella corte di Kublai, nel suo [[Il Milione|Milione]] ha registro il suo nome come "[[Bailo]] Acmat (Achmac)".<ref name="Rashīd al-Dīn 1971 12">{{cite book|title=I successori di Gengis Khan|author=Rashīd al-Dīn|translator=John Andrew Boyle|anno=1971|___location=New York|editore=Columbia University Press|url=http://rbedrosian.com/Mongols/Boyle_1971_Rashid_al_Din.pdf|page=12|isbn=0- 231-03351-6|access-date=24 aprile 2014}}</ref> Menziona che Ahmad aveva 25 figli e accumulava grandi ricchezze.<ref>{{cite book|title=Familiari estranei: una storia di musulmani nel nord-ovest Cina|first=Jonathan Neaman|last=Lipman|anno=1997|editore=University of Washington Press|isbn=0-295-97644-6|url=https://books.google.com/books?id=Y8Nzux7z6KAC&q= ahmad%20fanakati&pg=PA15}}</ref>
Nel 1271 il Dipartimento degli Affari di Stato fu assorbito dalla Segreteria Centrale. Mentre si occupava degli affari finanziari, iniziò ad intervenire nell'amministrazione statale. Ha intensificato la tensione con la fazione rivale che includeva [[principe ereditario]] [[Zhenjin]], [[Antong]], il capo del Segretariato centrale e altri aristocratici mongoli e burocrati cinesi. La morte del suo protettore politico Chabi Khatun nel 1281 rese la situazione critica; Ahmad fu assassinato da Wang Zhu e Gao Heshang (Kao Ho-chang<ref name="Rashīd al-Dīn 1971 12" />) l'anno successivo e la sua fazione cadde dal potere.
Sebbene gli assassini di Ahmad siano stati giustiziati, dopo che Kublai Khan ha sentito tutte le lamentele sulla corruzione di Ahmad dai suoi nemici, ordinò che il corpo di Ahmad fosse prelevato dalla sua tomba e profanato per essere mangiato dai cani, per poi usando le ruote di un carro per fare a pezzi le ossa .<ref>{{cite book|title=La strada del tè: Cina e Russia si incontrano attraverso la steppa|first=Martha|last=Avery|year=2003|publisher=五洲传播出版社|url=https://books. google.com/books?id=BMftUQCm5_IC&q=Ahmad%20Fanakati&pg=PA30|page=30|isbn=7508503805|access-date=24 aprile 2014}}</ref><ref>{{cite book|title=Familiari estranei: una storia dei musulmani nel nord-ovest della Cina|first=Jonathan Neaman|last=Lipman|year=1998|publisher=University of Washington Press|url=https://books.google.com/books?id=Y8Nzux7z6KAC&pg=PA16|page=32|isbn=0-295-80055-0|access-date=24 aprile 2014}}</ref>
Kublai ordinò anche che i figli di Ahmad fossero messi a morte.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Peter|cognome=Jackson|data=2006-08|titolo=Encyclopedia of Mongolia and the Mongol Empire. By Christopher P. Atwood. New York: Facts on File, 2004. x, 678 pp. $85.00 (cloth).|rivista=The Journal of Asian Studies|volume=65|numero=3|pp=613–615|accesso=2022-05-23|doi=10.1017/s0021911806001239|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0021911806001239}}</ref>
== Influenza ==
Ahmad è solitamente descritto come un burocrate malvagio nei documenti tradizionali cinesi: la sua [[Corruzione aziendale|corruzione]] e [[tirannia]] sono enfatizzati. Al contrario, ''[[Jami al-Tawarikh]]'' valuta positivamente la sua assistenza all'amministrazione di Kublai. I recenti studi mongoli tendono anche a fare riferimenti positivi al suo ruolo nello stabilire il sistema finanziario unico della dinastia mongola Yuan.
== Nella cultura popolare ==
Ahmad Fanakati è stato romanzato da [[Mahesh Jadu]] come antagonista principale nella seconda stagione della serie [[Netflix]] ''[[Marco Polo (serie televisiva)|Marco Polo]]'' e da [[Leonard Nimoy]] nella miniserie [[RAI]] ''[[Marco Polo (miniserie televisiva)|Marco Polo]]'' negli anni '80. Ricopre un ruolo influente ed è ulteriormente descritto nel Jami al-Tawarikh.
<references />
= Juti =
Gli '''Juti''' (o '''Iuti''') furono una [[popolazione germanica]] originaria dello ''Jylland'' (''[[Jutland]]'') - la moderna [[Danimarca]] - e della [[Norvegia]]. Gli Juti, con gli [[Angli]], i [[Sassoni]] e i [[Frisoni]], erano tra le tribù [[Germani|germaniche]] che attraversarono il [[Mare del Nord]] e si stanziarono nelle isole britanniche dalla fine del [[IV secolo]] in avanti.
La loro migrazione definitiva nella Gran Bretagna avvenne tra gli anni 441 e 443<ref>Jacques Le Goff, ''La civiltà dell'occidente medievale''</ref> e fu compiuta insieme ad [[Angli]] e [[Sassoni]].
Si ritiene che gli Juti abbiano avuto origine nell'omonima [[Penisola dello Jutland]] (allora chiamata ''Iutum'' in [[Lingua latina|latino]]) e parte della costa della [[Frisia settentrionale]], costituita dalla terraferma della moderna [[Danimarca]] e le regioni [[Schleswig meridionale]] e [[Frisia settentrionale]] della moderna [[Germania]]. Come per altre grandi popolazioni germaniche della fine dell'antichità e l'inizio dell'Alto Medioevo, Gli iuti furuno un amalgama di diverse tribù germaniche: come i '''[[Cimbri]]''', i '''[[Teutoni]]''' (che invasero l'italia nel [[II secolo a.C.]] nelle famose [[guerre cimbriche]]), i [[Gutones|'''Gutoni''']] e i '''[[Carudi]]''' (noti anche come ''Eudoses'', <ref>Tacitus, ''Germania'', [[wikisource:Germania#XLV|Germania.XLV]]</ref> ''Eotenas'',<ref>Stuhmiller, Jacqueline (1999). "Sull'identità degli "Eotenas"". Neuphilologische Mitteilungen. Società delle lingue moderne. 100 (1): 7–14. JSTOR 43315276.</ref> ''Iutae''<ref>Martin, Kevin M. (1971). "Alcune prove testuali sulle origini continentali degli invasori della Gran Bretagna nel quinto secolo". Latomo. 30 (1): 83–104. JSTOR 41527856.</ref> o ''Euthiones''<ref>Stenton, F. M. (1971). Inghilterra anglosassone 3a edizione. Oxford: UP. ISBN 978-0-19-280139-5.</ref> in altre fonti.) Questa distinzione [[Gruppo etnico|etnica]] fu registrata da Beda il Venerabile nella sua [[Historia ecclesiastica gentis Anglorum|Storia ecclesiastica del popolo inglese]] all'inizio dell'[[VIII secolo]]:
{{quote|Quelli che arrivarono erano delle tre nazioni più potenti della Germania: Sassoni, Angli e Iuti. Dagli Juti discendono le genti del Kent e dell'Isola di Wight, e anche quelle della provincia dei Sassoni occidentali che sono ancora oggi chiamate Jute, che si trovano di fronte all'Isola di Wight.|source={{harvnb| Beda|1910|loc=1.15}}}}
Gli Juti invasero e si stabilirono in Gran Bretagna meridionale alla fine del IV secolo durante il [[Invasioni barbariche del V secolo|Periodo delle migrazioni]], come parte di un'ondata più ampia dell' [[Invasione anglosassone della Britannia]].
== Insediamento nel sud della Gran Bretagna ==
[[File:Anglo saxon jute 575ad.jpg|miniatura|Mappa del sud-est della Gran Bretagna c.575 d.C. che mostra le aree approssimative di insediamenti Juti secondo le fonti di Beda il Venerabile]]
Nel periodo successivo all'occupazione romana e prima della conquista normanna giunsero in Inghilterra persone di origine germanica.<ref>{{Cita pubblicazione|data=2007-12-01|titolo=Wormald, Sir John, (1 July 1859–20 May 1933)|rivista=Who Was Who|editore=Oxford University Press|accesso=2022-05-27|url=http://dx.doi.org/10.1093/ww/9780199540884.013.u219492}}</ref> La ''[[Cronaca anglosassone]]'' fornisce ciò che gli storici considerano delle leggende che portarono all'origine per l'invasione Anglosassone.<ref>{{Cita libro|nome=Michael E.|cognome=Jones|titolo=The end of Roman Britain|url=https://www.worldcat.org/oclc/43133976|accesso=2022-05-27|data=1998|editore=Cornell University Press|OCLC=43133976|ISBN=0-8014-8530-4}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=John H.|cognome=Williams|titolo=The archaeology of Kent to AD 800|url=https://www.worldcat.org/oclc/85691201|accesso=2022-05-27|data=2007|editore=Boydell|OCLC=85691201|ISBN=978-0-85115-580-7}}</ref>
La cronaca anglosassone descrive come i fratelli [[Hengest|Hengist]] e [[Horsa]] nell'anno 449 furono invitati nella Gran Bretagna sub-romana, da [[Vortigern]] per assistere le sue forze nella lotta contro degli invasori [[Pitti (popolo)|Pitti]]. Essi sbarcarono a Wippidsfleet ([[Ebbsfleet, Thanet|Ebbsfleet]]), e continuarono a sconfiggere i Pitti ovunque li combattessero. Hengist e Horsa inviarono un messaggio in Germania chiedendo assistenza. La loro richiesta è stata accolta e arrivarono altri guerrieri. In seguito, più persone arrivarono in Gran Bretagna dalle "tre potenze della Germania; gli Antichi Sassoni, gli Angli e gli Juti". I Sassoni popolarono l' [[Essex]], il [[Sussex]] e il [[Wessex]]; gli Juti si insediarono nel [[Kent]], nell' [[Isola di Wight]] e nell' [[Hampshire]]; e gli Angli nella [[East Anglia]], [[Mercia]] e [[Northumbria]] (lasciando la loro patria originaria, [[Angeln]], deserta).<ref>{{Cita libro|titolo=THE ANGLO-SAXON CHRONICLE|url=http://dx.doi.org/10.4324/9780203821206-10|accesso=2022-05-27|data=1998-08-18|editore=Routledge|pp=37–314}}</ref>
La ''Cronaca anglosassone'' elenca anche ''Wihtgar'' e ''Stuf'' come fondatori della ''[[Wihtwara]]'' (Isola di Wight) e un uomo chiamato ''Port'' e i suoi due figli ' 'Bieda ''e'' Maeglaof ''come fondatori del'' Meonwara ''(Hampshire meridionale).''<ref>{{Cita libro|nome=A. S.|cognome=Esmonde Cleary|titolo=The ending of Roman Britain|url=https://www.worldcat.org/oclc/20295614|accesso=2022-05-27|data=1990|editore=Barnes & Noble Books|OCLC=20295614|ISBN=0-389-20893-0}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=THE ANGLO-SAXON CHRONICLE|url=http://dx.doi.org/10.4324/9780203821206-10|accesso=2022-05-27|data=1998-08-18|editore=Routledge|pp=37–314}}</ref>''Nel 686'' Beda ci dice che l'Hampshire popolato dagli Juti si estendeva fino al confine occidentale della [[New Forest]]; tuttavia, ciò sembra includere un altro popolo di origine Juta, il [[New Forest#History|Ytene]],{{efn|''Ytene'' è il [[genitivo plurale]] di ''Yt'' che significa "Juta", cioè "degli Juti".{{sfn|Stenton|1971|p=23}}}}{{efn|[[Firenze di Worcester]] parla di come [[William Rufus]] fu ucciso nella Nuova Foresta e che nella lingua inglese ("Nova Foresta que lingua Anglorum") il termine per la Nuova Foresta era "Ytene". {{sfn|Camere|1912| pp=231-241}}}} e non è certo che questi due territori formassero un blocco costiero continuo.<ref>{{Cita libro|nome=Barbara|cognome=Yorke|titolo=Kings and kingdoms of early Anglo-Saxon England|url=https://www.worldcat.org/oclc/26404222|accesso=2022-05-27|data=1990|editore=Seaby|pp=132|OCLC=26404222|ISBN=1-85264-027-8}}</ref>
Il regno Juta{{efn|''Iutarum natio''{{sfn|Yorke|1995 |pp=37–39}}}} nell'Hampshire descritto da Beda ha vari toponimi che identificano i luoghi Juti. Questi includono [[Bishopstoke]] (''Ytingstoc'') e il [[River Meon|Meon Valley]] (''Ytedene'').<ref>{{Cita libro|nome=Barbara|cognome=Yorke|titolo=Kings and kingdoms of early Anglo-Saxon England|url=https://www.worldcat.org/oclc/52095283|accesso=2022-05-27|data=1997|editore=Routledge|pp=37–39|OCLC=52095283|ISBN=0-203-27104-1}}</ref>
Prima del VII secolo, c'è una carenza di materiale scritto contemporaneo sull'arrivo degli anglosassoni.{{efn|Un'eccezione degna di nota è quella di [[Gildas]]}} La maggior parte del materiale che esiste è stato scritto diverse centinaia di anni dopo il eventi. Le prime date per l'inizio dell'insediamento, fornite dalla cronaca anglosassone, non sono state supportate dall'archeologia.{{sfn|Hawkes|1982|p=65}}<nowiki>{{sfn|Myers|1989|p=5} } A causa della mancanza di storia scritta prima del VII secolo, ha reso difficile per gli storici produrre una storia definitiva. Un'ipotesi alternativa alla leggenda della fondazione, basata sull'archeologia, suggerisce che, poiché i siti precedentemente abitati sulle coste della Frisia e della Germania settentrionale erano stati resi inabitabili dalle inondazioni, ci fu una migrazione di massa di famiglie e comunità in Gran Bretagna. Gli inglesi fornirono ai profughi terreni in cui stabilirsi in cambio di una pacifica convivenza e di una cooperazione militare.</nowiki>{{sfn|Hawkes|1982|p=65}}
La costruzione di navi nel II o III secolo adottò l'uso di chiusure in ferro, invece delle vecchie chiusure cucite, per tenere insieme le barche costruite su assi della penisola dello Jutland. Ciò ha permesso loro di costruire navi d'alto mare più forti. Le navi che andavano dallo Jutland alla Gran Bretagna avrebbero probabilmente navigato lungo le regioni costiere della Bassa Sassonia e dei Paesi Bassi prima di attraversare il canale. Questo perché le tecniche di navigazione dell'epoca richiedevano che la nave fosse ormeggiata durante la notte. L'archeologia marina ha suggerito che le navi in migrazione si sarebbero riparate in vari estuari dei fiumi lungo la rotta. Sono stati trovati manufatti e parti di navi dell'epoca che supportano questa teoria.{{sfn|Crumlin-Pedersen|1990|pp=98–116}}È probabile che gli Juti abitassero inizialmente nel Kent e da lì occuparono il Isola di Wight, Hampshire meridionale e forse anche l'area intorno a Hastings nell'East Sussex ([[Haestingas]]).{{sfn|Coates|1979|pp=263–264}}{{sfn|Myers|1989|pp=144 –149}}{{sfn|Welch|1978|p=34}}
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