Anno zero: differenze tra le versioni

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La cronologia degli astronomi fu introdotta dall'astronomo francese [[Jacques Cassini]] nel [[XVIII secolo|Settecento]]. Per comodità essa usa il numero 0 per indicare l'anno 1 a.C. Gli anni avanti Cristo sono quindi indicati: −1 per l'anno 2 a.C., −2 per l'anno 3 a.C. e così via. Gli anni dopo Cristo invece vengono indicati con il semplice numero cardinale senza alcuna indicazione in lettere: 1 per 1 d.C., 2 per 2 d.C. e così via. La notazione degli storici e quella degli astronomi non vanno mai mischiate e scrivere −5 a.C. è errato perché non è chiaro che nomenclatura si sta usando e di conseguenza a che anno del calendario si sta facendo riferimento.
 
La notazione astronomica indubbiamente facilita i calcoli: si pensi al calcolo degli anni passati tra il 1º gennaio −9 ([[10 a.C.]]) e il 1º gennaio +10 ([[10|10 d.C.]]). Sono 19 anni e non 20 come potrebbe sembrare a prima vista. La cronologia degli astronomi viene spesso usata in ambito astronomico quando si fa riferimento a eventi antichi.<ref>{{Cita testo|lingua=en|url=http://sunearth.gsfc.nasa.gov/eclipse/SEhelp/dates.html|titolo=Year dating conventions|urlarchivio=https://archive.todayis/20120715170522/sunearth.gsfc.nasa.gov/eclipse/SEhelp/dates.html }}: convenzioni per la datazione degli anni di Fred Espenak della NASA.</ref>
 
== L'anno zero e l'inizio di secoli e millenni ==