Margaret Thatcher: differenze tra le versioni
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In principio la ''community charge'' (nome ufficiale della ''poll tax'') sostituiva il sistema esattoriale della ''domestic rates'' (che prevedeva l'esenzione totale di 17 milioni di persone nella sola Inghilterra) ed era già presente nella piattaforma elettorale delle elezioni del 1987 ma entrò in vigore solo il 1º aprile 1990 in Inghilterra e Galles. Secondo il governo Thatcher la ''community charge'' aveva come scopo principale la diminuzione delle spese delle amministrazioni locali che spesso e volentieri spendevano più di quello che guadagnavano rendendo vano il processo di diminuzione della spesa pubblica del governo centrale, aggravando le tasse locali sulle imprese e facendo aumentare i prezzi dei beni. Nel nuovo sistema esattoriale invece a un aumento della spesa pubblica locale si assisteva a un aumentare anche della ''poll tax'' e tutti i cittadini pagavano l'incremento rendendosi realmente conto della qualità dell'amministrazione locale. Nel momento dell'entrata in vigore della ''community charge'' esistevano sostanziali differenze tra le amministrazioni più rigorose e quelle più scialacquatrici, questo però ricadde soprattutto su quei cittadini della classe media che erano al di sopra della soglia per lo sgravio fiscale ma lontani dall'essere benestanti. Infatti un altro punto ideologico della ''poll tax'' era che chiunque fosse ragionevolmente in grado di pagare avrebbe dovuto contribuire alle spese della società rendendosi conto di come avrebbe partecipato economicamente a quei servizi di cui usufruiva. Ovviamente alla base l'imposta era calcolata ugualmente ma se le famiglia più povere erano protette da varie facilitazioni e rimborsi, quelle del ceto medio venivano duramente colpite soprattutto in quelle città in cui la spesa pubblica era troppo alta, facendo perdere i principali elettori del partito conservatore e, anche per questo, furono molte le critiche dei parlamentari, dei ministri e degli amministratori tories.
Tali fatti la privarono dell'appoggio degli altri membri di alto livello del partito, sempre più insofferenti verso la sua leadership; la sua caduta fu anticipata dalle dimissioni cruciali del Vice-Primo ministro, [[Geoffrey Howe]], in conflitto con l'[[euroscetticismo]] del Primo ministro. Antico e fedele alleato di Thatcher, Howe tenne subito dopo un discorso alla Camera dei Comuni contro il Primo Ministro, attaccandola apertamente e invitando i colleghi del partito conservatore a sostituirla come leader. Il 20 novembre 1990, mentre Thatcher era alla conferenza della [[Carta di Parigi]], si svolsero le elezioni per la carica di leader del Partito Conservatore. Thatcher, che credeva di essere in netto vantaggio sull'avversario dell'ala più a sinistra dei tories [[Michael Heseltine]], non raggiunse la maggioranza richiesta per soli 4 voti, rendendo necessario un secondo turno. La situazione precipitò nelle ore successive, quando, rientrata a Londra, Thatcher avviò delle consultazioni con i ministri del suo Governo, dopo aver frettolosamente annunciato a Parigi che non si sarebbe ritirata dalla contesa per la leadership. Nella notte, tuttavia, constatato l'isolamento politico nel suo stesso Governo, che considerò sempre un tradimento dei suoi colleghi, cambiò idea e decise di dimettersi da Primo ministro; sostenne poi la candidatura del [[Cancelliere dello Scacchiere]] [[John Major]], che al Congresso del partito vinse facilmente e le succedette come [[Primi ministri del Regno Unito|Primo ministro]].<ref name="Biografia di Margaret Thatcher su londraweb"/>
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