Florio: differenze tra le versioni
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Vincenzo acquisì tra le altre tonnare anche quella dell’[[Tonnara Florio|Arenella]].
Fondò nel [[1840]] la "[[Flotte Riunite Florio|Società dei battelli a vapore]]", che avrebbe coperto numerosi collegamenti fino ad arrivare anche in [[America]]. I contatti dei Florio con le terre lontane e gli stranieri sono ben noti, tanto che proprio Vincenzo fondò con alcuni fondò con alcuni imprenditori inglesi la "[[Anglo-Sicilian Sulphur Company]]".<ref>Secondo la legge mineraria allora vigente il diritto di aprire solfare era del
Nel 1864 fu nominato senatore del regno d'Italia.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonio.archivio.senato.it/repertorio-senatori-regno/senatore/IT-SEN-SEN0001-001006/|titolo=Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica|sito=patrimonio.archivio.senato.it|accesso=14 settembre 2024}}</ref>
Sposò per procura, il 15 gennaio [[1840]], Maria Giulia Rachele ("Giulia") Portalupi ([[1809]]-[[1870]]), figlia dei mercanti [[milanesi]] trasferitisi a Palermo Tommaso e Antonia Citeria, dopo aver avuto da lei i figli:
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Vincenzo Florio morì a Palermo nel [[1868]].
[[File:Ignazio Florio senior.jpg|thumb|[[Ignazio Florio]], ritratto nel [[XIX secolo]].]]
Alla morte di [[Vincenzo Florio (senatore)|Vincenzo]] nel [[1868]] successe nella gestione dell'industria paterna il figlio [[Ignazio Florio|Ignazio ''Senior'']] ([[Palermo]] [[1838]] - [[1891]]), che con grande maestria e disponibilità economiche accrebbe e potenziò il giro degli affari creato e mandato avanti dal padre.
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