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Il '''cinese medio''' ({{cinese|中古汉语|''Zhōnggǔ Hànyǔ''|中古漢語}}), detto anche ''cinese antico'' nella vecchia accezione utilizzata dal linguista [[Bernhard Karlgren]] o "'''lingua cinese media'''" o "'''medio cinese'''", è la varietà storica di [[lingua cinese]] parlata durante il periodo delle [[Dinastie del Nord e del Sud]] e le dinastie [[Dinastia Sui|Sui]] {{lang|zh|隋朝}}, [[dinastia Tang|Tang]] {{lang|zh|唐朝}} e [[dinastia Song|Song]] {{lang|zh|宋朝}} (VI-X secolo). Il termine "cinese medio", in contrapposizione al [[cinese antico]] e al [[lingua cinese|cinese moderno]], si usa di solito nel contesto della [[fonologia]] storica cinese, che cerca di ricostruire la pronuncia del cinese utilizzato in quei tempi.
 
Il medio cinese si divide in un periodo iniziale, il "'''primo cinese medio'''", e un periodo successivo, il "'''tardo cinese medio'''". Il punto di transizione fra il primo e il tardo medio cinese è collocato nel passaggio dalla [[dinastia Tang]] alla [[dinastia Song]] ed è indicato da sviluppi fonologici.
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La traduzione "'''cinese medioevale'''" o "'''cinese medievale'''" deriva sempre dal nome in cinese e dal fatto che è la varietà intermedia tra un generico cinese antico e un altrettanto generico cinese mandarino, cioè cinese usato dagli ufficiali nella corte imperiale, nella burocrazia e nella letteratura non vernacolare, scritta solitamente in [[wenyan]] o "cinese classico". In realtà, l'evoluzione del cinese si può suddividere in molti più periodi e varietà: lo stesso cinese antico ha una fase pre-imperiale, una fase imperiale e una fase tarda parlata durante gli Han orientali ed è preceduto dal proto-cinese. Anche il mandarino è diviso in tre fasi (primo mandarino, mandarino medio e mandarino tardo-imperiale), per cui la tripartizione della lingua cinese in tre macro-periodi storici è molto generica. Peraltro, il nome "medievale" rischia di fuorviare siccome il periodo Tang e Song è considerato il Rinascimento cinese, quindi l'esatto opposto di un medioevo se pensato come epoca oscura. Il Medioevo cinese è anteriore ed è il periodo compreso tra la caduta della dinastia Han e la riunificazione della Cina con l'avvento della dinastia Sui.
 
Infine, il linguista svedese [[Bernhard Karlgren]] l'aveva chiamato "''cinese antico''", termine oggi in disuso, e l'aveva contrapposto al "cinese arcaico" (detto oggi cinese antico).
 
== Storia e contesto linguistico ==
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I dieci regni si fecero guerra tra loro finché la dinastia Sui, nel 589, riuscì a riunificare la Cina sotto all'impero. La dinastia Sui ebbe comunque una breve durata, siccome nel 618 venne sostituita dalla dinastia Tang. Già prima della dinastia Sui si compilavano i rimari, cioè dei vocabolari di sinogrammi ordinati in base alla consonante iniziale, alla rima e alla modulazione tonale siccome il primo cinese medio era una lingua tonale; i rimari venivano usati come prontuario per comporre le poesie in rima (che venivano già composte durante il cinese antico, per esempio nello Shijing). Il primo rimario sopravvissuto è il Qieyun di Lu Fayan, pubblicato nel 601 e poi rimaneggiato in più edizioni.
 
Nel dicembre 602, i Sui invasero il Regno di Van Xuan, che era governato ancora dalla Dinastia Ly. L'imperatore Lý Phật Tử, colui che aveva detronizzato Trieu poco più di un ventennio prima, decise di arrendersi per evitare le devastazioni e venne decapitato. Nel 618d.C. i Sui vengono rimpiazzati dalla Dinastia Tang, a cui passa il controllo di Van Xuan, che viene ribattezzato "Annam" (安南, "Pacifico Sud") e da cui deriva il nome della lingua vietnamita in francese, letteralmente "annamitico". I Sui furono una dinastia che durò pochi anni perché l'Imperatore Yang (隋炀帝), pur essendo riuscito a conquistarericonquistare il Vietnam (perso a seguito di una rivolta), aveva anche provato a invadere quattro volte la penisola coreana per assoggettare tutta la Corea, senza mai riuscirci, e aveva lasciato l'impero in bancarotta siccome si era lanciato in mega-progetti costosi come la ricostruzione della Grande Muraglia Cinese e del Gran Canale della Cina, oggi patrimonio UNESCO. A causa delle numerose guerre fallimentari, i cinesi pur di non essere arruolati si facevano venire il "piede fortunato", cioè si rompevano apposta gli arti. I cinesi, pur di sbarazzarsi di Yang, dovettero architettare un complotto e strangolarlo intanto che si era riparato dalle rivolte a Jiangdu (江都).
 
La dinastia Tang ha inaugurato il rinascimento cinese, cioè il periodo in cui le Arti ebbero una particolare fioritura in Cina. Un prodotto culturale molto celebre della Cina dei Tang e fondamentale per la ricostruzione del primo cinese medio è tutto il corpus delle poesie Tang. Le poesie Tang sono in rima e seguono uno schema compositivo fisso che contiene delle corrispondenze tonali; la corrispondenza delle rime era molto più alta durante il primo cinese medio, siccome la lingua cinese è poi evoluta (lo stesso discorso vale per lo Shijing). In questo periodo, il buddismo Mahayana conobbe una grande diffusione in Cina; il buddismo comunque era già entrato durante il periodo degli Han orientali grazie alla traduzione delle prime opere buddiste dalle lingue indiche (e.g., sanscrito classico) in cinese degli Han orientali. Siccome i cinesi dovevano talvolta traslitterare delle parole in sanscrito classico in primo cinese medio, dovettero usare l'inventario di suoni e sinogrammi disponibili per rendere questi prestiti e creare dunque dei calchi fonetici.
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La dinastia Tang terminò nel 907 e, dopo un breve periodo di guerre che coinvolse anche un baluardo della dinastia Tang, ascese al potere la dinastia Song. La caduta della dinastia Tang marca il passaggio dal primo cinese medio al tardo cinese medio. La dinastia Song corrisponde al secondo periodo del rinascimento cinese. Un prodotto culturale importante durante questa dinastia è il corpus delle poesie Song. Durante la dinastia Song, si produssero altri rimari come il Guangyun, un'espansione del Qieyun pubblicata nel 1008 e contenente 9000 caratteri; un altro rimario è il Jiyun. Nei rimari del periodo Song, si notano delle differenze fonetiche per cui il cinese medio si può suddividere in due fasi. Ad esempio, il Qieyun mostra le [[Sillaba|iniziali]] [[Consonante bilabiale|bilabiali]] {{IPA|[p pʰ b m]}} ma non mostra iniziali [[Consonante labiodentale|labiodentali]] come /f/ e /v/, che invece si possono trovare nel Jiyun.
 
=== Introduzione dei sinogrammiSubstrato in Vietnamvietnamita ===
Durante il primo cinese medio, il Vietnam possedeva già i sinogrammi ("Han tu"), entrati al tempo del cinese antico durante le dominazioni cinesi dello Stato antenato del Vietnam: questo Stato si chiamava "Nanyue" ed era stato fondato da Zhao Tuo durante il declino della dinastia Qin. Le dominazioni cinesi sono dette Bắc thuộc (北屬, 北属), che letteralmente significa "Appartenenza al Nord", in senso di "Dominazione del Nord". Il 111 a.C. è l'anno di inizio della prima dominazione cinese, in cui entrarono anche i primi prestiti di cinese antico nella lingua locale, siccome il vietnamita ancora non esisteva. Questo lessico viene genericamente detto "lessico sino-vietnamita", 詞漢越 Từ Hán-Việt. I sinogrammi vennero introdotti in quanto erano il mezzo di scrittura cinese e uno strumento per la gestione dell'amministrazione e burocrazia ordinaria; già dal periodo Qin venivano usati in Cina anche per fini amministrativi. I sinogrammi avevano poi subito la prima standardizzazione proprio sotto la dinastia Qin, guidata dal cancelliere Li Si. Durante il primo Bắc thuộc, i cinesi esportarono il [[Buddismo Chan]], il [[Taoismo]] e il [[Confucianesimo]] in Vietnam.
Il processo di ingresso dei prestiti cinesi nella lingua vietnamita (lessico sino-vietnamita, 詞漢越 Từ Hán-Việt) e in un secondo momento degli Hán tự stessi, riciclati poi per formare i caratteri nazionali, è molto lungo e si intreccia con le quattro dominazioni dell'Impero Cinese in Vietnam. Tutte queste quattro invasioni e occupazioni insieme formano un periodo storico che i vietnamiti chiamano Bắc thuộc (北屬, 北属), che letteralmente significa "Appartenenza al Nord", in senso di "Dominazione del Nord". Al tempo non esisteva il Vietnam moderno, ma esisteva il Regno di Nam Việt (南越, cinese "[[Nanyue|Nányuè]]") con capitale Panyu (番禺, oggi [[Canton]] 广州). Comprendeva grossomodo un territorio che corrisponde agli odierni [[Guangdong]] e [[Guangxi]] (广东,广西, inclusa [[Hong Kong]] 香港). La casata di regnanti era la [[dinastia Triệu]] (Nhà Triệu; 家趙). Il fondatore della dinastia era [[Zhao Tuo]] (Triệu Đà 趙佗), un governatore originario dell'[[Hebei]] che aveva lavorato per la [[dinastia Qin]] (秦朝), la dinastia che unificò la Cina sotto il primo impero e pose fine a un lungo periodo di lotte sanguinarie tra feudi, il [[periodo delle Primavere e Autunni]] e degli [[Periodo degli stati combattenti|Stati Combattenti]] (春秋,战国). Zhao Tuo decise di fondare questo regno a Panyu perché al tempo l'Impero Qin era in fase di decadenza, finita nel 221 a.C. con la sua definitiva caduta a opera di [[Liu Bang]] (刘邦), il primo Imperatore della dinastia Han (汉朝).
 
Il vietnamita moderno non ha solo un substrato di cinese antico al suo interno, ma anche un substrato risalente al cinese medio (420-1279). Infatti, svariati prestiti nella lingua moderna sono cinesi e risalgono proprio al periodo del rinascimento cinese. Tuttavia, il vietnamita come unica forma di scrittura usata gli Han tu' insieme a un poderoso corpo di caratteri nazionali, cioè di ideogrammi coniati direttamente dai vietnamiti per rappresentare il lessico nativo e non sino-vietnamita. I caratteri nazionali in vietnamita sono detti [[Chữ Nôm|Chu' nom]] e sono attestati grossomodo a partire dal periodo Yuan (khanato mongolo). Durante la dinastia Sui, il Vietnam (che allora si chiamava "Regno di Van Xuan" ed era un regno che aveva guadagnato l'indipendenza a seguito di una rivolta) era stato nuovamente invaso dalla Cina; durante la dinastia Tang, venne ribattezzato "Annam" 安南, cioè "Pacifico Sud", da cui deriva il nome della lingua vietnamita in francese, "annamitico" (i francesi poi avrebbero chiamato "Annam" solo la parte di Vientam compresa tra Tonchino e Cocincina). Il Bắc thuộc finì per un'altra rivolta capitanata da Ngô Quyền (吳權), che nel 938 d.C. respinse i cinesi della Dinastia Song nella battaglia del fiume Bạch Đằng. Per la precisione, sconfisse la flotta cinese nascondendo dei pali di legno sotto l'acqua, che fecero incagliare le navi cinesi e permisero ai vietnamiti di bruciarle. Salì quindi al potere la Dinastia Ngô, che rinominò l'Annam "Đại Việt" (大越).
Il regno fu poi esteso con delle conquiste. La dinastia Triệu durò dal 204 a.C. al 111 a.C., l'anno in cui iniziò la [[Prima dominazione cinese del Vietnam|Prima Appartenenza al Nord]] (Bắc thuộc lần thứ nhất 北屬吝次一), mentre al tempo regnava la dinastia Han. Il regno di Nanyue aveva un rapporto burrascoso con gli Han, a cui talvolta aveva chiesto aiuto per difendersi dal vicino regno di Minyue (闽越), che corrisponde all'attuale [[Fujian]] (福建), abitata al tempo dall'etnia Baiyue (百越, lett. "Yuè settentrionali"). La sua capitale era Yé (冶), dove oggi sorge [[Fuzhou]] (福州). Quando il Primo Ministro di Nanyue, [[Lü Jia]] (呂嘉), notò che il suo Imperatore era troppo remissivo, con un colpo di Stato lo fece uccidere insieme alla moglie e fece ascendere al trono [[Zhao Jiande]] (趙建德), un anti-Han. L'Imperatore [[Han Wudi|Wu degli Han]], raggiunto dalla notizia della rivolta e dell'eccidio, si infuriò e decise di muovere guerra a Nanyue/Nam Việt, appoggiato da Minyue.
 
Il vietnamita si è dotato di un alfabeto solo grazie all'opera dei missionari cattolici nel Seicento, durante la tarda dinastia Ming in Cina; all'epoca, il Vietnam non era più dominato dalla Cina in quanto era diventato spontaneamente uno Stato vassallo retto dalla dinastia Le. l'alfabeto vietnamita permette dunque di attestare con un maggiore grado di precisione la pronuncia delle parole vietnamite, incluse quelle del substrato in cinese medio, nonostante l'invenzione dell'alfabeto vietnamita sia tarda rispetto al primo cinese medio. I primi missionari cattolici entrati in Vietnam provenivano dalla Spagna, Portogallo e Italia. Molti di essi erano della Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola nel 1534. Le zone in cui essi affluivano maggiormente per fare proselitismo erano la regione storica di Đông Kinh (Tonchino; si scrive 東京 e oggi si chiama Bắc Bộ 北部), che era molto fertile e ospita il delta del Fiume Rosso (Hồng Hà 紅河), e la regione storica del Nam Kỳ (si scrive 南圻 e corrisponde al Vietnam meridionale, i francesi la ribattezzarono "Cocincina" e oggi si chiama Nam Bộ 南部), che ospita il delta del Fiume Mekong 湄公. Ai missionari, si aggiunsero poi i mercanti europei. Nel 1615 i preti Francesco Buzomi e Diogo Carvalho stabilirono la prima comunità cristiana in Vietnam a Hội An (會安), il cui centro storico oggi è Patrimonio UNESCO. I missionari erano tollerati dalla dinastia Le.
Il primo Bắc thuộc risale al 111 a.C., mentre la dinastia Han era impegnata nell'espansione dell'Impero Cinese: il Regno di Nam Việt fu conquistato, annesso e diviso in nove zone. Anche il regno di Minyue venne conquistato, siccome aveva semplicemente finto di appoggiare gli Han ma in realtà faceva doppio-gioco in quanto aveva contatti segreti con Nam Việt. L'ultimo imperatore di Nanyue, Zhao Jiande e Lü Jia vennero catturati e uccisi dopo un tentativo di fuga in barca verso Minyue. Durante il primo Bắc thuộc, i cinesi esportarono il [[Buddismo Chan]], il [[Taoismo]] e il [[Confucianesimo]] in Vietnam.
 
Nel 1617, Francisco de Pina arrivò a Dang Trong, imparò per primo a parlare fluentemente il vietnamita medio e per primo trascrisse i suoni vietnamiti usando l'alfabeto latino su ispirazione dell'Arte da Lingoa de Iapam di João Rodrigues, la prima grammatica di giapponese scritta da un europeo, in tre volumi e pubblicata tra il 1604 e il 1608. De Pina aiutò poi un altro missionario, l francese Alexander de Rhodes, a parlare il vietnamita. Lo stesso de Rhodes racconta che, dopo che sbarcò a Dang Trong nel 1627, sentì i vietnamiti parlare e gli sembrarono degli uccelli che cinguettavano. Dopo un iniziale sconforto, spiegò che iniziò a studiare il vietnamita (già iniziato a studiare con de Pina) con lo stesso zelo con cui studiò teologia a Roma. Dopo soli 6 mesi, sapeva pregare in vietnamita.
Nel dicembre 602, i Sui invasero il Regno di Van Xuan, che era governato ancora dalla Dinastia Ly. L'imperatore Lý Phật Tử, colui che aveva detronizzato Trieu poco più di un ventennio prima, decise di arrendersi per evitare le devastazioni e venne decapitato. Nel 618d.C. i Sui vengono rimpiazzati dalla Dinastia Tang, a cui passa il controllo di Van Xuan, che viene ribattezzato "Annam" (安南, "Pacifico Sud") e da cui deriva il nome della lingua vietnamita in francese, letteralmente "annamitico". I Sui furono una dinastia che durò pochi anni perché l'Imperatore Yang (隋炀帝), pur essendo riuscito a conquistare il Vietnam, aveva anche provato a invadere quattro volte la penisola coreana per assoggettare tutta la Corea, senza mai riuscirci, e aveva lasciato l'impero in bancarotta siccome si era lanciato in mega-progetti costosi come la ricostruzione della Grande Muraglia Cinese e del Gran Canale della Cina, oggi patrimonio UNESCO. A causa delle numerose guerre fallimentari, i cinesi pur di non essere arruolati si facevano venire il "piede fortunato", cioè si rompevano apposta gli arti. I cinesi, pur di sbarazzarsi di Yang, dovettero architettare un complotto e strangolarlo intanto che si era riparato dalle rivolte a Jiangdu (江都).
 
De Rhodes raccolse l’eredità di de Pina e usò l’alfabeto latino per confezionare il primo dizionario di vietnamita pubblicato. Per la precisione, de Rhodes si basò su due dizionari manoscritti oggi perduti, un dizionario di portoghese-vietnamita di Barbosa (Diccionário português-anamita) e un dizionario di lingua vietnamita di Amaral (Diccionario da Lingua Annamitica). A queste due fonti, aggiunse il latino classico. Il dizionario venne pubblicato a Roma, previo permesso dei superiori, nel 1651. Il nome è “Dictionarivm annamiticvm, lvsitanvm, et latinvm” e il nome completo, reperibile dalla copertina (l’opera è sopravvissuta) è ”Dictionarivm annamiticvm, lvsitanvm, et latinvm ope sacrae congregationis de propaganda fide in lvcem editvm ab Alexandro de Rhodes E societate IESV, eiusdemque Sacra Congregationis Missionario Apostolico. ROMAE, typis, et sumptibus eiusdem Sacr. Congreg. 1651. SVPERIORVM PERMISSO”. Il lavoro, dopo due introduzioni dell’autore, si chiude con un breve excursus di grammatical e fonetica. Da quest’ultimo, insieme agli excursus negli altri dizionari (che distinguono pure tra varietà del nord e del sud), ai relitti grafici nell’alfabeto di ispirazione portoghese (e.g. il suono odierno /f/ scritto come “PH”) e alle lingue sino-xeniche, si possono ricavare informazioni molto preziose per ricostruire la pronuncia del Vietnamitavietnamita Mediomedio e osservare il substrato di cinese antico e cinese medio in vietnamita medio, ovvero il vientamita seicentesco.
Anche stavolta, il Bắc thuộc finisce per una rivolta capitanata in questo caso da Ngô Quyền (吳權), che nel 938 d.C. respinge i cinesi della Dinastia Song (907) nella battaglia del fiume Bạch Đằng. Per la precisione, sconfisse la flotta cinese nascondendo dei pali di legno sotto l'acqua, che fecero incagliare le navi cinesi e permisero ai vietnamiti di bruciarle. Sale quindi al potere la Dinastia Ngô, che rinomina l'Annam "Đại Việt" (大越). Quanto alle sorti della Dinastia Ngo
 
Nonostante ci sia un grande intervallo temporale tra il cinese medio e la pubblicazione di questo dizionario e altre fonti successive, la pronuncia in vietnamita è conservativa rispetto al cinese medio.
I primi missionari cattolici entrati in Vietnam nel XVI secolo provenivano dalla Spagna, Portogallo e Italia. Molti di essi erano della Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola nel 1534. Le zone in cui essi affluivano maggiormente per fare proselitismo erano la regione di Đông Kinh (Tonchino; si scrive 東京 e deriva dal vecchio nome di Hanoi, la capitale del tempo. Oggi si chiama Bắc Bộ 北部), che era molto fertile e ospita il delta del Fiume Rosso (Hồng Hà 紅河), e la regione del Nam Kỳ (Cocincina; si scrive 南圻 e corrisponde al Vietnam meridionale, in cui si trova il delta del Fiume Mekong 湄公. Oggi si chiama Nam Bộ 南部). In sintesi, approdarono nel Tonchino e nella Cocincina (quest’ultimo nome fu coniato dai francesi a partire da una città popolosa nello stato del Kerala, nell’India meridionale, chiamata “Cochin”. Non è da confondere con il nome dell’intera penisola in cui si trova il Vietnam, detta “Indocina”. La parte di Vietnam compresa tra il Tonchino e la Cocincina veniva chiamata dai francesi “Annam”). Ai missionari, si aggiunsero poi i mercanti europei.
 
Per la precisione, nel 1615 i preti Francesco Buzomi e Diogo Carvalho stabilirono la prima comunità cristiana in Vietnam a Hội An (會安), il cui centro storico oggi è Patrimonio UNESCO. Altri missionari celebri furono Francisco de Pina, Gaspar do Amaral, Antonio Barbosa, Antonio de Fontes, Pedro Marques e Girolamo Maiorca. In questo periodo, i missionari furono tollerati dalla Dinastia Le, quella che aveva posto fine al quarto Bac Thuoc. In questo contesto storico si inseriscono i due più famosi missionari, Alexander de Rhodes (1591 o 1593-1660) e Francisco de Pina. De Pina ha inventato l’alfabeto latino per trascrivere I suoni vietnamiti. Su questa scelta, oltre alla necessità di rendere il vietnamita comprensibile e utilizzabile per diffondere il messaggio cristiano in una popolazione non europea, deriva pure dal fatto che, tra il 1611 e il 1617, durante i suoi studi a Macau, aveva conosciuto l’“Arte da Lingoa de Iapam” di João Rodrigues, la prima grammatica di giapponese scritta da un europeo, in tre volumi e pubblicata tra il 1604 e il 1608. Nel 1617, de Pina arrivò a Dang Trong e imparò per primo a parlare fluentemente il Vietnamita Medio (o “Vietnamita Seicentesco” e, più avanti, “Vietnamita Settecentesco”). De Pina aiutò poi un altro missionario, Alexander de Rhodes, a parlare il vietnamita, che imparò anche aiutandosi con un bambino. Lo stesso de Rhodes racconta che, dopo che sbarcò a Dang Trong nel 1627, sentì i vietnamiti parlare e gli sembrarono degli uccelli che cinguettavano. Dopo un iniziale sconforto, spiegò che iniziò a studiare il vietnamita (già iniziato a studiare con de Pina) con lo stesso zelo con cui studiò teologia a Roma. Dopo soli 6 mesi, sapeva pregare in vietnamita. De Pina morì annegato mentre tentava di salvare delle persone da una barca che stava naufragando nel dicembre 1625.
 
De Rhodes raccolse l’eredità di de Pina e usò l’alfabeto latino per confezionare il primo dizionario di vietnamita pubblicato. Per la precisione, de Rhodes si basò su due dizionari manoscritti oggi perduti, un dizionario di portoghese-vietnamita di Barbosa (Diccionário português-anamita) e un dizionario di lingua vietnamita di Amaral (Diccionario da Lingua Annamitica). A queste due fonti, aggiunse il latino classico. Il dizionario venne pubblicato a Roma, previo permesso dei superiori, nel 1651. Il nome è “Dictionarivm annamiticvm, lvsitanvm, et latinvm” e il nome completo, reperibile dalla copertina (l’opera è sopravvissuta) è ”Dictionarivm annamiticvm, lvsitanvm, et latinvm ope sacrae congregationis de propaganda fide in lvcem editvm ab Alexandro de Rhodes E societate IESV, eiusdemque Sacra Congregationis Missionario Apostolico. ROMAE, typis, et sumptibus eiusdem Sacr. Congreg. 1651. SVPERIORVM PERMISSO”. Il lavoro, dopo due introduzioni dell’autore, si chiude con un breve excursus di grammatical e fonetica. Da quest’ultimo, insieme agli excursus negli altri dizionari (che distinguono pure tra varietà del nord e del sud), ai relitti grafici nell’alfabeto di ispirazione portoghese (e.g. il suono odierno /f/ scritto come “PH”) e alle lingue sino-xeniche, si possono ricavare informazioni molto preziose per ricostruire la pronuncia del Vietnamita Medio.
 
=== Introduzione dei sinogrammi in Corea ===
Alla pari del Vietnam, anche la penisola coreana possedeva già i sinogrammi (hanja) durante il periodo del primo cinese medio. Al tempo, era presente il Regno di Gojoseon, sulla cui effettiva esistenza però permangono dei dubbi, e lo Stato di Jin 진국, 辰國. Il controllo di gran parte della Corea iniziò sotto l'impero Han: il generale Wi Man provò a ribellarsi contro l'imperatore Wu degli Han ma, siccome perse la ribellione, scappò in Corea, in cui detronizzò il re di Gojoseon e iniziò a boicottare le attività cinesi in Corea. L'imperatore Wu allora dichiarò guerra a Gojoseon, la vinse nel 108 a.C. e divise gran parte del territorio della penisola di Corea in quattro aree dette "comanderie degli Han" (한사군, 漢四郡). La sconfitta portò al crollo di Gojoseon. In questo periodo di dominazione di gran parte della Corea da parte della Cina deriva anche il substrato di cinese antico nel coreano.
Il Regno di Gojoseon, realmente esistito, aveva rapporti con i vari staterelli cinesi e desiderava invadere lo stato di Yan (燕), che corrisponde grossomodo all'attuale Pechino. Verso la fine del IV secolo a.C., Yan invase Gojoseon e vinse la guerra, strappando a Gojoseon la Penisola del Liaodong (辽东半岛). Contemporaneamente, nella penisola coreana si formò un secondo regno, lo Stato di Jin (진국, 辰國). Gojoseon crollò durante l'ultimo periodo inaugurato da Wi Man, un generale cinese dello stato vassallo di Yan che perse in una ribellione contro la Dinastia Han e si rifugiò in Corea. Lì nel 194 a.C. si ribellò contro il Re Jun dopo un periodo in cui lavorò per lui. Wi Man lo detronizzò, lo fece scappare a Jin e prese il potere dello stato. Dopodiché, il suo successore impedì la comunicazione tra lo Stato di Jin e i vari emissari delle popolazioni in Corea con la Dinastia Han in Cina. L'Imperatore Wu degli Han, visto il boicottaggio, allora dichiarò guerra a Gojoseon, vinse nel 108 a.C. e divise il territorio in quattro aree dette "comanderie degli Han" (한사군, 漢四郡), ognuna con un suo corso: Lelang (樂浪郡, 락랑군, 108a.C.-313 d.C.), Lintun (臨屯郡, 임둔군, 107 a.C.-82 a.C.), Xuantu (玄菟郡, 현도군, 107 a.C.-302 d.C.) e Zhenfan (眞番郡, 진번군, 107a.C.-82 a.C.). Da Lelang, in un momento si separò Daifang (帶方郡, 대방군, 204 a.C.-313 d.C.) A sud, era ancora presente lo Stato di Jin. Nel mentre, l'ultimo re di Gojoseon, Ugeo, morì assassinato. La Dinastia Han nello stesso periodo aveva conquistato i Regni di Nanyue e Minyue e aveva instaurato il primo Bac thuoc (cioè "Occupazione del Nord") nella storia del Vietnam. A partire da questa occupazione degli Han in Vietnam e in Corea, i sinogrammi vennero introdotti nei rispettivi territori in quanto erano il mezzo di scrittura cinese e uno strumento per la gestione dell'amministrazione e burocrazia ordinaria. Tuttavia, in Vietnam il lessico sino-vietnamita e la presa a prestito in massa iniziò più tardi, durante la Dinastia Tang, insediatasi nel 618 d.C. Finito il terzo Bac thuoc con l'avvento della Dinastia Ngo (939 d.C.), si continuò poi a utilizzare il cinese classico e i sinogrammi come mezzo di scrittura, per poi aggiungere i caratteri nazionali intorno al periodo in cui in Cina c'era il khanato mongolo. In Corea, già dal Proto-Periodo dei Tre Regni e dal periodo successivo divennero un importante strumento burocratico usato dagli stessi coreani.
 
Gli hanja, che sono questi caratteri cinesi presi in prestito per scrivere, venivano usati nella Corea antica per scrivere documenti ufficiali composti con la grammatica cinese classica (detta wenyan 文言), molto snella, e un vocabolario formato da parole monosillabiche, o venivano usati nel vano tentativo di rendere i suoni delle parole native coreane con un accomodamento simile a quello che tentarono di fare i giapponesi (da questo accomodamento, chiamato "''[[man'yoogana]]''" 万葉仮名, nascono i due sillabari giapponesi, ''[[katakana]]'' e ''[[hiragana]]''). Questo sistema coreano di usare i caratteri come fantocci fonetici per indicare la sola fonetica delle parole coreane (e non il senso), sillaba per sillaba, si chiama ''[[hyangchal]]'' (향찰, 鄕札) ed è considerato un sottogruppo della scrittura Idu (이두, 吏讀). Un sistema simile, in cui i sinogrammi erano usati come fantocci per indicare la pronuncia della morfologia coreana accanto a sinogrammi indicanti invece un vocabolo cinese si chiama ''gugyeol'' (구결, 口訣). A questo, si aggiunge che la grammatica cinese e quella coreana sono radicalmente diverse, siccome il cinese a partire dal Primo Cinese Medio (中古汉语) in poi ha perso la morfologia, mentre il coreano possiede la morfologia (e.g. coniugazione del verbo per indicare il perfettivo/azione finita, a prescindere dal tempo in cui è collocata, e l'imperfettivo/azione non finita, in corso o rivolta al futuro).
 
Il periodo successivo, il Periodo dei Proto-Tre Regni (원삼국시대, 原三國時代), va dal 108 a.C. (e quindi dalla caduta di Gojoseon) al 57 a.C. e vede al nord le quattro (poi cinque) comanderie degli Han e al sud la divisione dello Stato di Jin in tre regni, i Samhan, 삼한 三韓: Byeonhan, Jinhan e Mahan. Contemporaneamente, al nord nascono 4 nuovi stati Buyeo, Goguryeo, Okjeo e Dongye. Infine, dai Samhan si svilupparono 3 nuovi stati: Baekje (conquistò Mahan), Silla (fu fondato dentro Jihan) e la Confederazione di Gaya, che assorbì Byeonhan (questa confederazione fu poi conquistata da Silla). In totale, sommando le cinque comanderie Han, i 4 stati coreani del nord e i 2 stati rimanenti nel sud, si contano 11 stati nella penisola coreana. Durante questo periodo, tutte le comanderie Han, che si resero autonome dopo la caduta degli Han e costituivano un pericolo per i 4 regni del nord, vengono conquistate proprio dai 4 regni del nord e da Goguryeo, mentre a sud, come già accennato, restano solo due stati.
 
Forse gli abitanti di Silla discendevano dagli Xiongnu, cioè gli Unni. Nel 562 annesse la Confederazione di Gaya (가야, 加倻), uno dei più longevi rimasugli del periodo precedente. Nonostante fosse il regno più piccolo e debole, con le sue scaltre alleanze riuscì a sopravvivere più a lungo di tutti gli altri. In particolare, con l'aiuto della Dinastia Tang, conquistò dapprima Baekje nel 660 e infine Goguryeo nel 668, ponendo fine al Periodo dei Tre Regni. Il periodo successivo si chiama Silla Unificato (통일신라, 統一新羅), in riferimento al fatto che Silla fu il regno a prevalere su tutti gli altri. In alternativa, si chiama "Periodo Silla Posteriore" (후신라, 後新羅). La capitale era a Seorabeol (서라벌, 徐羅伐), oggi nota come Gyeongju (경주, 慶州). Al tempo, si parlava l'Old Korean/Coreano Antico (古代朝鮮語, 고대 조선어 oppure 古代韓國語, 고대 한국어). All'inizio di questo periodo decise di allontanare i Tang dagli ex-territori di Baekje e Goguryeo muovendogli guerra dal 672 al 676 e riuscendo a scacciarli.
 
Il quarto re della dinastia è re Sejong il Grande (세종대왕 世宗大王, r. 1418-1450) che, tra il 1443 e il 1446, creò di nascosto l'hangeul insieme ad un gruppo di fidi studiosi, la Sala dei Meritevoli oppure Accademia dei Degni (집현전, 集賢殿), il cui intellettuale più di spicco era Jeong In-ji (鄭麟趾, 정인지). Il periodo appena successivo vede parecchie pubblicazioni di commenti e traslitterazioni di sutra buddisti.
 
Il coreano ha anche un poderoso substrato risalente al primo cinese medio, che copre circa 2/3 del vocabolario coreano; tuttavia, questo lessico è perlopiù lessico aulico e letterario. Nel mentre, la Corea era uno Stato vassallo della Cina ma indipendente e le comanderie Han erano state riconquistate dai vari regni coreani esistiti nel periodo dei Tre Regni coreano (Baekje, Silla, Confederazione di Gaya). Silla era il regno più piccolo ma, anche con l'appoggio della dinastia Tang, riuscì a conquistare tutti gli altri regni e a unire la penisola coreana sotto un unico impero nel 668.
''Hunminjeongeum'' (訓民正音) "Il modo corretto di istruire le persone (훈〮민져ᇰ〮ᅙᅳᆷ > 훈민정음) di re Sejong il Grande 世宗大王, 세종대왕, Jeong In-ji 鄭麟趾, 정인지 e la Sala dei Meritevoli (detta anche "Accademia dei Degni") 집현전, 集賢殿. L'opera, iniziata nel 1443, è un piccolo trattato in cui viene presentato per la prima volta ai letterati e al mondo l'hangeul. Dopo un periodo di rodaggio di 3 anni, venne promulgato il 9 ottobre 1446. L'opera ha una prefazione del re in hanja e cinese classico, dopodiché descrive la fonetica di ogni suono. Lo ''Hunminjeongeum'' è affiancato allo ''Hunminjeongeum haerye'' (訓民正音解例, 훈민정음해례) "Spiegazione illustrata del ''Hunminjeongeum''". Questo mini-trattato spiega come si formano e scrivono le sillabe in antico hangeul.
 
La pronuncia del coreano e dunque anche del substrato di primo cinese medio in coreano è registrata grazie all'alfabeto coreano, l'hangeul. L'hangeul venne inventato durante la dinastia Joseon (1392-1910). Il quarto re di questa dinastia, re Sejong il Grande (세종대왕 世宗大王, r. 1418-1450), tra il 1443 e il 1446 creò di nascosto l'hangeul insieme ad un gruppo di fidi studiosi, la Sala dei Meritevoli oppure Accademia dei Degni (집현전, 集賢殿), il cui intellettuale più di spicco era Jeong In-ji (鄭麟趾, 정인지). L'hangeul venne poi collaudato e promulgato il 9 ottobre 1446. L'opera che presenta l'hangeul, preceduta da una prefazione di re Sejong il Grande, è lo ''Hunminjeongeum'' (訓民正音) "Il modo corretto di istruire le persone (훈민정음). Lo ''Hunminjeongeum'' è affiancato allo ''Hunminjeongeum haerye'' (訓民正音解例, 훈민정음해례) "Spiegazione illustrata del ''Hunminjeongeum''". Questo mini-trattato spiega come si formano e scrivono le sillabe in antico hangeul. L'hangeul era stato inventato per rendere la morfologia coreana, siccome i sinogrammi potevano solo approssimare la pronuncia tramite il sistema Idu (이두, 吏讀) e un suo sotto-gruppo, il sistema ''[[hyangchal]]'' (향찰, 鄕札).
Un'altra fonte appena immediata è il 龍飛御天歌, 용비어천가, "Il canto dei dragoni che volano nel cielo". L'opera fu scritta per ordine di re Sejong il Grande e contiene 6 poesie, dedicate ognuna a 6 grandi imperatori coreani. L'opera fu scritta nel 1445, contiene l'hangeul e venne pubblicata nel 1447; nel corso dei secoli successivi, venne editata e ristampata più volte. L'opera è stata scritta da un gruppo di 6 poeti, Seong Sanmun 성삼문, 成三問; Bak Paengnyeon 박팽년, 朴彭年; I Gae 이개, 李塏; Gweon Je 권제, 權踶; Jeong In-ji 정인지, 鄭麟趾; Choe Hang 최항, 崔恒.
 
Tuttavia, l'hangeul è stato usato in particolare per aggiungere la pronuncia dei sinogrammi in tardo coreano medio in una maniera analoga al furigana giapponese. Svariate glosse di pronuncia sono reperibili nei vari commentari di sutra buddisti e trattati medici e militari pubblicate a partire dal 1447 e anche in alcune opere coreane dedicate specificatamente a descrivere la pronuncia dei sinogrammi in mandarino medio.
Un'altra fonte sempre immediata è il ''Seokbosangjeol'' (釋譜詳節, 석보상절), "Articoli dettagliati sulle memorie di Sakyamuni". L'opera è una vita di [[Gautama Buddha|Gautama Budda]] con dei sermoni. Buddha è indicato come Śākyamuni (शाक्यमुनि, [[Śākyamuni]], "il saggio della famiglia Śākya") e l'epiteto è reso in coreano come Seokgamoni (석가모니). "Śākya" significa "Potenti". L'opera è stata scritta dal Grande Principe Suyang (수양대군, 首陽大君), poi diventato [[Sejo di Joseon|Re Sejo]] (세조, 世祖). Sejo era figlio di [[Sejong il Grande]] ma non suo successore immediato. L'opera fu scritta in ricordo della regina una volta che re Sejong il Grande rimase vedovo.
 
Nonostante ci sia un grande intervallo temporale tra il cinese medio e la pubblicazione dell'hangeul e delle prime fonti che lo contengono, la pronuncia in coreano (ancora di più in tardo coreano medio) è conservativa rispetto al cinese medio.
Un'altra fonte sempre immediata è il 月印千江之曲, 월인천강지곡, "Canti delle tracce della luna sui Mille Fiumi", scritta direttamente da re Sejong il Grande 世宗大王, 세종대왕. L'opera venne pubblicata nel 1447.
 
=== Introduzione dei sinogrammi in Giappone ===