Diomede: differenze tra le versioni

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Arrivato ad [[Argo (città antica)|Argo]], Diomede ebbe un'amara sorpresa: né sua moglie [[Egialea]], né i suoi sudditi lo ricordavano più, in quanto Afrodite aveva cancellato il ricordo di Diomede dalla loro memoria. Secondo una variante del mito, Egialea, ispirata dalla dea, tradì Diomede con [[Comete (figlio di Stenelo)|Comete]], il giovane figlio di [[Stenelo (figlio di Capaneo)|Stenelo]], e gli tese molti agguati, sempre su istigazione di Afrodite<ref>Benedetta Rossignoli, ''L'Adriatico greco: culti e miti minori'', in ''ΑΔΡΙΑΣ'', n. 1, L'Erma di Bretschneider, 2004 (p. 210).</ref>.
 
).=== Viaggio di Diomede, eroe della civilizzazione ===
[[File:Mito di Diomede e ritrovamenti micenei in Adriatico.png|miniatura|sinistra|upright=1.6|Luoghi legati al mito di Diomede e ritrovamenti micenei<ref>Per un elenco complessivo dei ritrovamenti micenei in Puglia, Veneto e Marche, vedi Anna Margherita Jasink, ''Le testimonianze archeologiche'', in {{Cita|Fileni-Jasink-Santucci 2011|pp. 204-211}}.</ref>.]]
Diomede decise di abbandonare la città, imbarcandosi per l'[[Italia]] insieme ai suoi compagni: Acmone, Lico, Idas, Ressenore, Nitteo, Abante<ref>I nomi dei compagni di Diomede ci sono noti grazie ad [[Ovidio]], che li elenca nel XIV libro delle ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]''; vedi David Ansell Slater, Lactantius, Lactantius Placidus, ''Towards a Text of the Metamorphosis of Ovid'', Clarendon Press, 1927 (pagina 162)</ref>. Dopo aver errato a lungo nel mare [[Adriatico]] si fermò in più porti insegnando alle popolazioni locali la navigazione e l'addomesticamento ed allevamento del cavallo<ref>Francesca Boldrer, ''Dal Mare Magnum al Mare Superum'', in [https://u-pad.unimc.it/retrieve/handle/11393/316252/1843caeb-abaf-461b-8284-303533b83dea/A.%20Caligiuri%2C%20M.%20Ciotti%20%28a%20cura%20di%29%20-%20Sostenibilita%CC%80%20ambientale%20e%20gestione%20del%20patrimonio%20culturale%20marittimo.pdf Sostenibilità ambientale e gestione del patrimonio culturale marittimo], Editoriale Scientifica, 2023 (p. 98).</ref>. La diffusione della navigazione forse aveva l'intento di ottenere il perdono dalla dea nata dalla spuma del mare e considerata divinità della buona navigazione (Afrodite ''euplea''). In ogni caso si realizza così una straordinaria trasformazione: da campione della guerra Diomede diventa l'eroe del mare e della diffusione della civiltà greca. Era infatti venerato come benefattore ed [[ecista]] ad [[Ankón]] ([[Ancona]]), città nella quale è nota la presenza di un suo tempio<ref>