Conselve: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
storia romana e pre romana
sistemazione monumenti
Riga 65:
La trama della [[centuriazione]] è probabilmente conseguente alle numerose vie terrestri romane (alcune delle quali avevano probabilmente origine paleoveneta). Conselve, secondo un’indagine archeomorfologica<ref name=":2" />, era attraversata da almeno due percorsi costruiti in epoca romana (o prima): l’attuale Via Conselvana, che da Padova portava a Conselve e che per un lungo tratto poteva coincidere con la [[Via Annia]] (il cui percorso nella Bassa Padovana non è ancora stato stabilito con certezza), e un percorso che da Este portava a [[Brondolo]], seguendo l’antico corso dell’Adige. È probabile che l’attraversamento del fiume Adige della Via Annia, in epoca romana, avvenisse proprio a Conselve<ref name=":0" />.
 
Non vi sono prove che esistesse una Conselve romana presso l'attuale centro storico, anche se il fatto che il centropaese sia ricordato fin da X sec. e la sua [[Chiesa di San Lorenzo Martire (Conselve)|chiesa di S. Lorenzo]] figuri come pieve già all'inizio del XI sec., suggerendosuggeriscono una sua precoce fondazione<ref>{{Cita libro|titolo=BROGIOLO G. P., IBSEN M. 2009 (a cura di), Italia. I. Province di Belluno,Treviso, Padova, Vicenza, in Corpus Architecturae Religiosae Europeae (saec. IV-X), II, a cura di M. Jurković e G. P. Brogiolo, Zagreb.}}</ref>, e sono buoni indizi per un tale assunto<ref name=":1" />. Fonti attestano la scoperta di un vaso romano in terracotta scoperto sotto l’ex sede municipale in Piazza XX Settembre<ref>{{Cita libro|autore=Alcide Salmaso|titolo=Conselve|annooriginale=1976}}</ref>. Per quanto riguarda l’arrivo del [[cristianesimo]] in paese, una lapide in marmo nero affissa nella Cappellanell'Oratorio di San Francesco ricorda in latino che la religione cristiana fu portata da quello che poi divenne [[Prosdocimo di Padova|San Prosdocimo]].
 
=== Il Medioevo e le Signorie ===
Riga 112:
 
==== Ville Venete ====
[[Ca' Sagredo (Conselve)|Ca' Sagredo]], ufficialmente '''Villa [[Sagredo]] Toderini''' (1), è probabilmente la più nota e rilevante villa veneta non solo di Conselve, ma anche, assieme a [[Villa Garzoni (Pontecasale)|Villa Garzoni di Pontecasale]], dei comuni del Conselvano. Venne costruita a partire dalla seconda metà del XVII secolo da [[Giovanni Sagredo]], podestà di [[Padova]] e ambasciatore della [[Repubblica Serenissima]] presso le principali corti europee tra cui [[Parigi]]. Nato come casino di caccia, nel 1667 viene trasformato in residenza di campagna dopo che il [[Maggior Consiglio]] non convalida l'elezione a [[Doge della Repubblica di Venezia]] di Giovanni, che qui si autoesiliaauto-esilia e frena i lavori di abbellimento della residenza<ref>{{Cita web|url=http://www.stradonvinfriularo.it/schede/conselve/davedere.htm|titolo=Stadon del Vin Friularo - da vedere|sito=www.stradonvinfriularo.it|accesso=2023-12-16}}</ref>. La villa nel Settecento passò in eredità ai Balzan, che all'inizio dell'Ottocento la restaurarono dopo il saccheggio napoleonico, e da questi ai Toderini dei Gagliardis dalla Volta, attuali proprietari. Dell'elegante facciata si evidenziano un frontone triangolare con un'edicola a volute, e le statue che scandiscono l'edificio e che rappresentano fama, abbondanza, carità, ricchezza, agricoltura, poesia e musica, realtà compresenti nell'abitare in villa. Negli interni si conservano pregevoli decorazioni a stucco settecentesche, dalle quali prendono il nome le varie stanze: quella dei vasi, quella dello scudo, con il caminetto barocco ornato dallo stemma dei Sagredo, quella delle colonne, detta anche ionica, ed infine quella del liocorno, ove l'animale si erge a decorare la cappa del camino in pietra. Oltre la quinta costruita si apre il parco-giardino adorno di pregevoli e rare essenze.
[[File:Villa Ferrante-Deganello, Conselve.jpg|miniatura|400x400px|Villa Michiel-Suman-Ferrante-Deganello]]
[[File:Ca-sagredo-facciata.jpg|miniatura|302x302px|Ca' Sagredo Toderini]]
[[Ca' Sagredo (Conselve)|Ca' Sagredo]], ufficialmente '''Villa [[Sagredo]] Toderini''' (1), è probabilmente la più nota e rilevante villa veneta non solo di Conselve, ma anche, assieme a [[Villa Garzoni (Pontecasale)|Villa Garzoni di Pontecasale]], dei comuni del Conselvano. Venne costruita a partire dalla seconda metà del XVII secolo da [[Giovanni Sagredo]], podestà di [[Padova]] e ambasciatore della [[Repubblica Serenissima]] presso le principali corti europee tra cui [[Parigi]]. Nato come casino di caccia, nel 1667 viene trasformato in residenza di campagna dopo che il [[Maggior Consiglio]] non convalida l'elezione a [[Doge della Repubblica di Venezia]] di Giovanni, che qui si autoesilia e frena i lavori di abbellimento della residenza<ref>{{Cita web|url=http://www.stradonvinfriularo.it/schede/conselve/davedere.htm|titolo=Stadon del Vin Friularo - da vedere|sito=www.stradonvinfriularo.it|accesso=2023-12-16}}</ref>. La villa nel Settecento passò in eredità ai Balzan, che all'inizio dell'Ottocento la restaurarono dopo il saccheggio napoleonico, e da questi ai Toderini dei Gagliardis dalla Volta, attuali proprietari. Dell'elegante facciata si evidenziano un frontone triangolare con un'edicola a volute, e le statue che scandiscono l'edificio e che rappresentano fama, abbondanza, carità, ricchezza, agricoltura, poesia e musica, realtà compresenti nell'abitare in villa. Negli interni si conservano pregevoli decorazioni a stucco settecentesche, dalle quali prendono il nome le varie stanze: quella dei vasi, quella dello scudo, con il caminetto barocco ornato dallo stemma dei Sagredo, quella delle colonne, detta anche ionica, ed infine quella del liocorno, ove l'animale si erge a decorare la cappa del camino in pietra. Oltre la quinta costruita si apre il parco-giardino adorno di pregevoli e rare essenze.
 
'''Villa [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]]-[[Moro (famiglia)|Moro]]-[[Zen (famiglia)|Zen]]-Schiesari''' (2) è oggi sede del Comune di Conselve. Il palazzo fu fatto erigere dai conti Zen di Venezia nel primo decennio del Settecento, ristrutturando e ampliando l'edificio che, nello stesso sito, vi sorgeva in precedenza. Si trattava di una casa da muro, di origine forse tardo trecentesca, con tracce gotiche (avallate da un fregio in stile gotico ritrovato all'interno), nel 1447 di proprietà di Toma Malipiero. Il fronte principale è caratterizzato da un loggiato costituito da cinque archi a tutto sesto, sostenuti da tozze colonne con capitello ionico a base di pietra. Il piano nobile è caratterizzato da una trifora posta su un terrazzino con balaustra di pietra. Dopo aver cambiato vari proprietari, il palazzo venne acquistato nel 1892 dagli Schiesari, per poi passare nel 1946 al comune. La corte chiusa retrostante testimonia il passato agricolo della villa, in quanto sono ancora presenti la barchessa per il ricovero degli attrezzi e del personale, altri annessi rustici e la colombara.
[[File:Villa Zen Conselve.jpg|miniatura|302x302px|Lato posteriore di Villa Zen]]
 
'''Villa [[Michiel]]-Suman-Ferrante-Deganello''' (3) ha impianto originario tardo Cinquecentesco e fu fatta erigere dalla nobile famiglia veneziana dei [[Michiel]]. La facciata esterna, lunga quasi ottanta metri, è stata modificata nel corso del Settecento. Il prospetto interno, che si apre sull'ampio giardino, è invece Cinquecentesco. Un tempo l'intero complesso architettonico comprendeva anche stalle, scuderie, cantine e un oratorio privato; un'antica ghiacciaia è ancora visibile poco lontano dalla villa.[[File:Villa Ferrante-Deganello, Conselve.jpg|miniatura|400x400px|Villa Michiel-Suman-Ferrante-Deganello]]'''Villa de Lazara''' (4) è stata eretta nel XV secolo dalla potente e antica famiglia dei Lazara (Nicolò de Lazara era governatore e vicario di Conselve a inizio Quattrocento). Nei secoli seguenti il palazzo ha subito alcune importanti interventi di ristrutturazione e di ampliamento, quando venne eretto l’alto fastigio sulla facciata est e, nel lato nord, il pronao. La villa è impostata su una pianta quadrangolare con un portico aggettante nella facciata sulla strada. I due prospetti laterali, simmetrici, presentano la soprelevazione di un piano dell’area mediana con una impostazione a croce greca. La villa nel 1547 ha ospitato [[Enrico III di Francia]], (al tempo principe), nel 1683 [[san Gregorio Barbarigo]] (al tempo vescovo di [[Padova]]), nel 1748 [[papa Clemente XIII]] (al tempo cardinale Carlo Rezzonico) e nel 1838 il [[Regno Lombardo-Veneto|viceré del Lombardo-Veneto]] [[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]]. Acquistata nel 1905 da monsignor Francesco Beggiato la villa è diventata il patronato parrocchiale, dal 1927 retto dai padri canossiani. Nel suo oratorio è presente una bella volta affrescata del 1733. Il parco antistante, denominato "Prà" (in [[Lingua veneta]] "prato") era l'antico parco della villa (ma già nel Cinquecento in parte di esso vi si svolgeva il pubblico mercato) e attualmente è il principale parco urbano della cittadina. Il Prà è sottoposto a vincolo a livello nazionale in quanto, tra gli altri motivi, è "''costituito da un'ampia area nella quale si ergono imponenti piante di platani, di non comune bellezza, di rilevante altezza e di eccezionale sviluppo''" (D.M. 22/05/1972).
 
'''Villa de Lazara''' (4) è stata eretta nel XV secolo dalla potente e antica famiglia dei Lazara (Nicolò de Lazara era governatore e vicario di Conselve a inizio Quattrocento). Nei secoli seguenti il palazzo ha subito alcune importanti interventi di ristrutturazione e di ampliamento, quando venne eretto l’alto fastigio sulla facciata est e, nel lato nord, il pronao. La villa è impostata su una pianta quadrangolare con un portico aggettante nella facciata sulla strada. I due prospetti laterali, simmetrici, presentano la sopraelevazione di un piano dell’area mediana con una impostazione a croce greca. La villa nel 1547 ha ospitato [[Enrico III di Francia]], (al tempo principe), nel 1683 [[san Gregorio Barbarigo]] (al tempo vescovo di [[Padova]]), nel 1748 [[papa Clemente XIII]] (al tempo cardinale Carlo Rezzonico) e nel 1838 il [[Regno Lombardo-Veneto|viceré del Lombardo-Veneto]] [[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]]. Acquistata nel 1905 da monsignor Francesco Beggiato la villa è diventata il patronato parrocchiale, dal 1927 retto dai padri canossiani. Nel suo oratorio è presente una bella volta affrescata del 1733. Il parco antistante, denominato "Prà" (in [[Lingua veneta]] "prato") era l'antico parco della villa (ma già nel Cinquecento in parte di esso vi si svolgeva il pubblico mercato) e attualmente è il principale parco urbano della cittadina. Il Prà è sottoposto a vincolo a livello nazionale in quanto, tra gli altri motivi, è "''costituito da un'ampia area nella quale si ergono imponenti piante di platani, di non comune bellezza, di rilevante altezza e di eccezionale sviluppo''" (D.M. 22/05/1972).
 
'''Casa Schiesari-Bergonzini''' (5) risale alla prima metà del XVII secolo. La villa ha un volume compatto, solido, elevato di due piani più soffitte su una pianta pressoché quadrata. Il portale d'ingresso è contornato da una cornice in trachite decorata da uno stemma araldico in corrispondenza della chiave. Il tetto è in coppi a quattro falde di forma piramidale. Sul retro è presente un grande giardino a cui si accede attraverso un ampio portale carraio posto a destra dell'immobile.
Riga 125 ⟶ 122:
==== Edifici religiosi ====
Il '''Duomo''', o [[Chiesa di San Lorenzo Martire (Conselve)]] è il principale edificio religioso della cittadina e ospita la sede del Vicariato del Conselvano. L'edificio antico sorse già nel X secolo, e la prima citazione scritta della chiesa risale al 1026, rendendola una delle più antiche della [[Diocesi di Padova]]. L'attuale aspetto del Duomo si deve a lavori che iniziarono nel 1720 e che terminarono nel 1748, quando fu consacrata dal cardinale Carlo Rezzonico, divenuto poi [[papa Clemente XIII]]. Tra le varie opere d'arte conservate nel Duomo spicca la [[pala d'altare]] del ''Martirio di san Lorenzo'' (primi del Seicento), che un recente restauro ha permesso di attribuire alla scuola del [[Tintoretto]]. La pala apparteneva al vecchio Duomo, del quale rimangono altre tracce (due colonne sormontate da putti esternamente all'edificio, nel lato orientale, e i primi due altari marmorei laterali in stile barocco). Sempre all’interno, si segnalano inoltre i pregiati altari in marmo in stile rinascimentale, l’artistica Via Crucis in terracotta incastonata sul dado del piedistallo delle lesene, due grandiose tele (20 m² ciascuna) infisse ai due lati del presbiterio: a destra l'"''[[Ultima Cena nell'arte|Ultima Cena]]''" e a sinistra "''Il Sacrificio di [[Melchisedec]]"'' entrambe opera di [[Ludovico Seitz]]. Il campanile ha una base risalente al 1100, la parte che dal basso arriva all'orologio è trecentesca e la sommità del '700.
[[File:Conselve Duomo.jpg|miniatura|301x301px|Interno del Duomo di San Lorenzo]]
L''''oratorio di [[San Francesco]]''', inglobato nel complesso ex mulini Gentilini, un tempo era annesso a Villa Fante. La chiesetta conserva al suo interno una pala d'altare di anonimo artista veneto, risalente alla metà del Seicento che raffigura la ''[[Madonna col Bambino]] e [[san Francesco]]''. L'iscrizione murata sulla parete destra ricorda che il primo oratorio qui costruito fu fondato da [[san Prosdocimo di Padova]]. Bruciatoe che fu bruciato dal passaggio nel 914 dagli [[Unni]], fupoi riedificato e ristrutturato nel 1653.
 
L''''Ospizio di Santa Maria''', in Via Vittorio Emanuele II (nei pressi dell'attuale Ospedale), fu presumibilmente fondato nel Medioevo, ma la sua prima attestazione storica è del 1562. Il piccolo edificio aveva funzione di ricovero per pellegrini e viandanti, oltre che di temporaneo affido per neonati non riconosciuti. Le attuali forme risalgono al [[XVII secolo]], quando la nobile famiglia [[Conti (famiglia)|Conti]] aggiunse lo stemma in facciata (ora perduto, di cui rimane il gancio) e gli elementi in pietra di [[Nanto]].<ref>{{Cita libro|autore=Gino Meneghini|titolo=L'ospedale civile di Conselve, sue origini e sviluppo|edizione=Ristampa|anno=1998|editore=Edizioni Progetto|città=Padova}}</ref>
L''''oratorio di [[San Francesco]]''', inglobato nel complesso ex mulini Gentilini, un tempo era annesso a Villa Fante. La chiesetta conserva al suo interno una pala d'altare di anonimo artista veneto, risalente alla metà del Seicento che raffigura la ''[[Madonna col Bambino]] e [[san Francesco]]''. L'iscrizione murata sulla parete destra ricorda che il primo oratorio qui costruito fu fondato da [[san Prosdocimo di Padova]]. Bruciato nel 914 dagli [[Unni]], fu riedificato e ristrutturato nel 1653.
 
'''Palazzo Benvenuti Galliccioli''' di incerta datazione, ha subìto varie ristrutturazioni. Nel 1896 Sofia Galliccioli, vedova di Vincenzo Benvenuti, lasciò il palazzo in eredità al [[Vescovo di Padova]], [[Giuseppe Callegari]]. Il prelato, in accordo con l'allora arciprete di Conselve, Monsignor Francesco Beggiato, lo affidò alle [[Figlie della carità (canossiane)|madri canossiane]] che il 21 Dicembre 1901 inaugurarono l'istituto ancora oggi attivo.
Riga 143 ⟶ 142:
==== Edifici religiosi ====
L''''oratorio di [[San Benedetto]]''' è databile presumibilmente tra il XVII e il XVIII secolo. La chiesa è ricordata nelle visite vescovili dal 1780 al 1823. Al suo interno, le statue di [[Benedetto da Norcia]] e dei putti ai suoi lati sono di [[Giovanni Maria Morlaiter]], realizzate intorno al 1750.
[[File:Oratorio San Benedetto Conselve (PD).jpg|miniatura|Oratorio di San Benedetto]]
 
La '''chiesa di [[San Giovanni Battista]] Decollato di Palù''' è stata costruita nel 1574 per volontà di Giovanni Lazara nel 1574, con annesso ospizio che affidò agli Eremiti di sant’Agostino di Padova. La chiesa fu restaurata nel 1647 e ospita la cappella sepolcrale della famiglia Lazara, progettata da [[Lorenzo Bedogni]]. Nel 1768, la [[Repubblica Veneta]] soppresse il convento di Sant’Agostino e incamerò i beni della chiesa, ma i Lazara vinsero la causa per la restituzione e la affidarono a sacerdoti mansionari legati a Conselve. Nell’antico oratorio è possibile ammirare, nella cupola, il prezioso affresco che il pittore emiliano [[Luca Ferrari]] realizzò nel 1640. Restaurato nel 2006, in esso sono raffigurati otto santi, ciascuno con i propri attributi, tra cui si distinguono san Nicola di Bari, san Gerolamo, sant’Antonio di Padova, san Francesco, san Giuseppe e san Carlo Borromeo<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/oratorio-di-san-giovanni-battista-decollato/|titolo=Oratorio di San Giovanni Battista decollato|sito=Progetto Frigus|lingua=it-IT|accesso=2023-12-16}}</ref>.
[[File:Oratorio Palù Conselve.jpg|miniatura|Oratorio di San Giovanni Battista, Palù]]
 
==== Altro ====
L''''Ospizio di Santa Maria''', in Via Vittorio Emanuele II (nei pressi dell'attuale Ospedale), fu presumibilmente fondato nel Medioevo, ma la sua prima attestazione storica è del 1562. Il piccolo edificio aveva funzione di ricovero per pellegrini e viandanti, oltre che di temporaneo affido per neonati non riconosciuti. Le attuali forme risalgono al [[XVII secolo]], quando la nobile famiglia [[Conti (famiglia)|Conti]] aggiunse lo stemma in facciata (ora perduto, di cui rimane il gancio) e gli elementi in pietra di [[Nanto]].<ref>{{Cita libro|autore=Gino Meneghini|titolo=L'ospedale civile di Conselve, sue origini e sviluppo|edizione=Ristampa|anno=1998|editore=Edizioni Progetto|città=Padova}}</ref>
 
'''Palazzetto Ajaccio''', in Via Vittorio Emanuele II 40, fu di proprietà della famiglia Lazara. Sulla facciata laterale (anticamente la principale) si notano delle porte ad arco con mascheroni in chiave di volta. Fu scuola elementare, abitazione, osteria. Sul tetto a ponente si trova un bel camino veneziano, mentre sul muro meridionale vi è una lapide che ricorda il passaggio di [[Papa Pio VI]] a Conselve il 20 Maggio 1782, di ritorno da [[Vienna]].
 
Il '''Casone di Via Beolo''' è l'unico [[Casone (architettura)|casone]] rimasto nel Comune di Conselve e risale alla fine dell'Ottocento. Conserva l'originale struttura in muratura, mentre il tetto è originale solo nella forma ma non nei materiali<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/casone-di-via-beolo/|titolo=Casone di via Beolo Conselve - provincia di Padova|sito=Progetto Frigus|lingua=it-IT|accesso=2023-12-16}}</ref>.
 
L''''antica [[Via Annia]]''', strada romana che collegava [[Aquileia (città antica)|Aquileia]] a un non certo capolinea meridionale (probabilmente [[Adria]]), molto probabilmente passava per il territorio di Conselve. I dati archeologici non hanno, infatti, restituito elementi dirimenti sull'andamento del tracciato e le numerose lineazioni individuate con le campagne di telerilevamento non sono riconducibili con certezza alla Via Annia, tuttavia tutti gli itinerari ipotizzati concordano sul passaggio dell'antica via romana nel territorio conselvano. L'ipotesi è suffragata dai ritrovamenti archeologici che dimostrano come il territorio fosse capillarmente romanizzato, e da un documento medievale che attesta la presenza di una "''via levada que dicitur Agna''"<ref>{{Cita web|url=http://viaannia.veneto.eu/minisito/ViaAnnia/dettaglio?path=/Company%20Home/Turismo/Preview-OnLine/OnLine/Minisiti/ViaAnnia/EcConselve&event-menu2level=/Company%20Home/Turismo/Preview-OnLine/OnLine/Minisiti/ViaAnnia&lang=it|titolo=Conselve - Promozione turistica del Veneto|sito=web.archive.org|data=2021-05-19|accesso=2023-12-16|dataarchivio=19 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210519144201/http://viaannia.veneto.eu/minisito/ViaAnnia/dettaglio?path=/Company%20Home/Turismo/Preview-OnLine/OnLine/Minisiti/ViaAnnia/EcConselve&event-menu2level=/Company%20Home/Turismo/Preview-OnLine/OnLine/Minisiti/ViaAnnia&lang=it|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Società ==
Riga 159 ⟶ 155:
{{Demografia/Conselve}}
 
Il territorio di Conselve fa parte del Sistema Locale del Lavoro<ref>{{Cita web|url=http://www.istat.it/|titolo=Sistemi locali del lavoro|sito=www.istat.it|data=2013-10-30|lingua=it|accesso=2023-12-18}}</ref> di Padova, che è un [[distretto industriale]] plurispecializzatopluri-specializzato, ad alta densità abitativa, con una vocazione particolare per l'[[industria meccanica]]. Conselve è inserita in un contesto territoriale comunque multipolare, di "città diffusa", in cui il mercato del lavoro è molto dinamico, con un'alta presenza di imprenditori e una forte capacità attrattiva di popolazione straniera. Di grande rilevanza economica è la zona industriale locale, condivisa con [[Bagnoli di Sopra]] e tra le più grandi della provincia. Fuori da essa, si segnalano la Cantina Sociale (dove vengono raccolte le uve del territorio e prodotte numerose tipologie di vini) e le distillerie Bonollo, spesso al centro di polemiche politiche e conflitti sociali per odori molesti e presunti agenti inquinanti<ref>{{Cita web|url=https://www.padovaoggi.it/politica/interrogazione-ministero-caso-bonollo-conselve-padova-28-dicembre-2021.html|titolo=Interrogazione al Ministero sul caso Bonollo - Conselve|sito=PadovaOggi|lingua=it|accesso=2023-12-18}}</ref>.
 
La popolazione straniera nel 2022 ammonta a 944 unità (il 9,4% della popolazione). Le principali comunità sono, in ordine, [[Romeni in Italia|romena]], [[Marocchini in Italia|marocchina]] e [[Albanesi in Italia|albanese]].