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'''Palazzo [[Lion Cavazza]]-Salom''' (6) ha origini seicentesche e venne costruito per scopi agricoli ma delle forme originarie non rimane nulla; nel 1821 la villa fu collaudata dall'architetto [[Giuseppe Jappelli]]. L'edificio viene completamente abbattuto e ricostruito nel 1957: è ancora riconoscibile la torretta [[liberty]] costruita dai Salom nel 1910, ricostruita a un piano superiore rispetto al precedente edificio.
'''Villa [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]]-[[Morosini (famiglia)|Morosini]]-[[Cavalli (famiglia)|Cavalli]]-[[Cappello (famiglia)|Cappello]]-Schiesari''' (7) nella sua odierna configurazione risale al XVIII secolo, anche se è quasi certo che in origine (si parla del Cinquecento o addirittura della metà del Quattrocento) fosse una semplice "casa da muro". Nel corso del Seicento l'edificio passò dai [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]] ai [[Morosini (famiglia)|Morosini]]. Nel Settecento la villa fu oggetto di un radicale intervento di ristrutturazione e ampliamento. L'edificio fu di proprietà anche dei marchesi Cavalli di [[Ravenna]], come si evince dallo stemma della casata ancora esistente sulla facciata, per poi passare ai conti Cappello e, infine, verso la fine dell'Ottocento, agli Schiesari.[[File:Oratorio San Benedetto Conselve (PD).jpg|miniatura|Oratorio di San Benedetto]]'''Villa [[Borbone-Conti]]-Schiesari-Disarò''' (8), ex orfanotrofio, risale al XVI-XVII secolo. La villa è stata eretta dalla famiglia [[Borbone-Conti]], casata di antica nobiltà, nel sito dove probabilmente sorgeva il castello di Conselve (XI secolo). L'edificio, eretto nella prima metà del Cinquecento, è stato ampliato e modificato nel corso del Seicento. Nel tempo la villa ha subito altre trasformazioni. Con l'estinzione della famiglia [[Borbone-Conti]], nel 1827 il palazzo passò agli Schiesari. L'ultima erede della famiglia, Temi Schiesari, lasciò la villa alle suore canossiane, perché la trasformassero in orfanotrofio. L'istituto fu attivo dal 1942 al 1970. Recentemente restaurata, la villa è ora proprietà della famiglia Disarò. L'adiacente barchessa fa parte della struttura originaria della villa.
'''Villa [[Zane]]-[[Belegno]]''' (9) risale all'inizio del Cinquecento. Venne edificata dalla famiglia Zane come "casa da padron con coltivo e orto" per poi passare, nel 1630, ai Belegno. L'immobile ha pianta tradizionale con salone passante e quattro stanze ai lati, schema che si ripete nei due piani principali. Vi è anche un'adiacenza e una barchessa, mentre l'antico oratorio seicentesco (visitato da [[Gregorio Barbarigo|San Gregorio Barbarigo]] nel 1668 e dal Cardinale Carlo Rezzonico, poi [[Papa Clemente XIII]], nel 1747) era dedicato a [[San Paolo Apostolo]] e a [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]] ed è andato distrutto. [[File:Oratorio Palù Conselve.jpg|miniatura|Oratorio di San Giovanni Battista, Palù]]▼
▲'''Villa [[Zane]]-[[Belegno]]''' (9) risale all'inizio del Cinquecento. Venne edificata dalla famiglia Zane come "casa da padron con coltivo e orto" per poi passare, nel 1630, ai Belegno. L'immobile ha pianta tradizionale con salone passante e quattro stanze ai lati, schema che si ripete nei due piani principali. Vi è anche un'adiacenza e una barchessa, mentre l'antico oratorio seicentesco (visitato da [[Gregorio Barbarigo|San Gregorio Barbarigo]] nel 1668 e dal Cardinale Carlo Rezzonico, poi [[Papa Clemente XIII]], nel 1747) era dedicato a [[San Paolo Apostolo]] e a [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]] ed è andato distrutto.
==== Edifici religiosi ====
L''''oratorio di [[San Benedetto]]''' è databile presumibilmente tra il XVII e il XVIII secolo. La chiesa è ricordata nelle visite vescovili dal 1780 al 1823. Al suo interno, le statue di [[Benedetto da Norcia]] e dei putti ai suoi lati sono di [[Giovanni Maria Morlaiter]], realizzate intorno al 1750.
La '''chiesa di [[San Giovanni Battista]] Decollato di Palù''' è stata costruita nel 1574 per volontà di Giovanni Lazara nel 1574, con annesso ospizio che affidò agli Eremiti di sant’Agostino di Padova. La chiesa fu restaurata nel 1647 e ospita la cappella sepolcrale della famiglia Lazara, progettata da [[Lorenzo Bedogni]]. Nel 1768, la [[Repubblica Veneta]] soppresse il convento di Sant’Agostino e incamerò i beni della chiesa, ma i Lazara vinsero la causa per la restituzione e la affidarono a sacerdoti mansionari legati a Conselve. Nell’antico oratorio è possibile ammirare, nella cupola, il prezioso affresco che il pittore emiliano [[Luca Ferrari]] realizzò nel 1640. Restaurato nel 2006, in esso sono raffigurati otto santi, ciascuno con i propri attributi, tra cui si distinguono san Nicola di Bari, san Gerolamo, sant’Antonio di Padova, san Francesco, san Giuseppe e san Carlo Borromeo<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/oratorio-di-san-giovanni-battista-decollato/|titolo=Oratorio di San Giovanni Battista decollato|sito=Progetto Frigus|lingua=it-IT|accesso=2023-12-16}}</ref>.
==== Altro ====
'''Palazzetto Ajaccio''', in Via Vittorio Emanuele II 40, fu di proprietà della famiglia Lazara. Sulla facciata laterale (anticamente la principale) si notano delle porte ad arco con mascheroni in chiave di volta. Fu scuola elementare, abitazione, osteria. Sul tetto a ponente si trova un bel camino veneziano, mentre sul muro meridionale vi è una lapide che ricorda il passaggio di [[Papa Pio VI]] a Conselve il 20 Maggio 1782, di ritorno da [[Vienna]].
Il '''Casone di Via Beolo''' è l'unico [[Casone (architettura)|casone]] rimasto nel Comune di Conselve e risale alla fine dell'Ottocento. Conserva l'originale struttura in muratura, mentre il tetto è originale solo nella forma ma non nei materiali<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/casone-di-via-beolo/|titolo=Casone di via Beolo Conselve - provincia di Padova|sito=Progetto Frigus|lingua=it-IT|accesso=2023-12-16}}</ref>.
[[File:Casone Conselve Beolo.jpg|miniatura|367x367px|Casone di Conselve, Via Beolo]]
== Società ==
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