Alberto Burri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Archive.today ___domain not accessible from Italy (x1)) #IABot (v2.0.9.5) (GreenC bot
Riga 42:
Agli inizi degli anni sessanta si segnalano in successione ravvicinata, a Parigi, Roma, [[L'Aquila]], [[Livorno]], e quindi a [[Houston]], [[Minneapolis]], [[Buffalo]], [[Pasadena (California)|Pasadena]], le prime ricapitolazioni antologiche che, con il nuovo contributo delle ''Plastiche'', diverranno vere e proprie retrospettive storiche a Darmstadt, Rotterdam, Torino e Parigi (1967-1972). Alla fine del 1962, anno in cui acquistò la villa di Case Nove di Morra, presso Città di Castello, si ripresentò al pubblico con gli esiti degli ultimi mesi di lavoro. Tra dicembre 1962 e gennaio 1963, la galleria Marlborough di Roma ospitò un'esposizione dedicata alle plastiche che, dopo i ferri, rappresentarono una nuova, e inattesa, svolta. Forse rimeditando alcune plastiche di metà anni Cinquanta, decise di concentrare la sua attenzione sulla pellicola di plastica trasparente. La nuova stagione delle plastiche si protrasse per tutto il decennio e [[Cesare Brandi]] ne fu l'esegeta principale: introdusse molte mostre e scrisse su Burri una fondamentale monografia (1963).
 
Nel [[1963]] disegnò, prima di una lunga serie d'ideazioni in questo settore, la scenografia e i costumi per cinque balletti del pianista, direttore d'orchestra e compositore americano Morton Gould alla [[Teatro alla Scala|Scala di Milano]]. nello stesso anno una sua opera viene esposta alla mostra ''[[Contemporary Italian Paintings]]'', allestita in alcune città [[australia]]ne<ref>{{Cita web|url=http://www.quadriennalediroma.org/arbiq_web/index.php?sezione=mostre&id=33&ricerca=|titolo=Contemporary Italian Paintings|accesso=28 febbraio}}</ref>. Nel 1963-64 espone alla mostra ''[[Peintures italiennes d'aujourd'hui]]'', organizzata in [[Medio Oriente]] e in [[Nordafrica]]<ref>{{Cita web|url=http://www.quadriennalediroma.org/arbiq_web/index.php?sezione=mostre&id=37&ricerca=|titolo=Peintures italiennes d'aujourd'hui|accesso=28 febbraio 2016}}</ref>. Nel 1964 vince il [[premio Marzotto]] per la pittura, nel [[1965]] gli viene conferita la Grande medaglia d’oro della VIII [[Biennale di San Paolo]] a pari merito con [[Victor Vasarely]]. Alla fine degli anni Sessanta acquistò una casa a [[Los Angeles]] (California) dove trascorse i mesi invernali fino al 1990; in questo periodo e nei successivi primi anni Settanta si dedicò ancora ad allestimenti teatrali.
 
Gli anni settanta registrano una progressiva rarefazione dei mezzi tecnici e formali verso soluzioni monumentali, dai ''Cretti'' (terre e vinavil) ai ''Cellotex'' (compressi per uso industriale), mentre si susseguono le retrospettive storiche: [[Assisi]], Roma, [[Lisbona]], [[Madrid]], [[Los Angeles]], [[San Antonio]], [[Milwaukee]], New York, Napoli. In quegli anni cominciò a lavorare anche ai cretti, originati da una misurata miscela di collanti acrovinilici con altri materiali utilizzati per ricoprire il supporto (creta, caolino, bianco di zinco), sui quali lavorò per tutto il decennio e che furono esposti per la prima volta nell'ottobre del 1973 a Bologna (galleria San Luca). Una mostra antologica allestita presso il convento di San Francesco d'Assisi, nel maggio 1975, propose al pubblico anche un cellotex di recente realizzazione, materiale utilizzato in edilizia come isolante e realizzato con una mistura di colle e segatura di legno. Intanto l'attività espositiva proseguiva senza interruzioni, sebbene con minore intensità rispetto ai decenni precedenti.