Last Knights: differenze tra le versioni
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==Trama==
Bartok, un vecchio nobile [[Morisco|moresco]], veglia sul suo piccolo regno, parte di un grande impero. A proteggere il clan di Bartok, è il comandante Raiden insieme ai suoi soldati. Bartok, senza eredi maschi, decide di scegliere Raiden come erede, donandogli una spada. L'impero è corrotto e il ministro, Geza Mott, braccio destro dell'Imperatore, umilia Bartok picchiandolo con un bastone per non aver fornito una tangente adeguata, e in sèguito lo mette sotto processo accusandolo apertamente di disprezzare l'impero e di avere attentato alla sua vita. Con l'inganno Geza Mott riesce a convincere l'Imperatore a far condannare a morte Bartok e, dopo che Raiden cerca di opporsi, ordina a quest'ultimo di eseguire la sentenza nei confronti del proprio signore: in caso contrario la moglie e la figlia di Bartok subiranno la stessa sorte. Costretto dagli eventi e spinto dallo stesso Bartok a commettere l'esecuzione, Raiden decapita il suo padrone; in sèguito scioglie l'esercito e libera da ogni impegno i suoi commilitoni, gettandosi in un alcolismo autodistruttivo. Geza è convinto che Raiden potrebbe vendicarsi e chiede al mercenario più fedele, Ito, di seguire Raiden per assicurarsi che non ci sia alcuna possibilità di vendetta.
Un anno dopo, ognuno dei nobili soldati ha trovato un nuovo impiego nella capitale, mentre Raiden è solo un pallido ritratto dell'uomo che era un tempo. La moglie di Raiden, Naomi, non potendo più sopportare di vedere suo marito in quello stato, soprattutto dopo che egli ha venduto la spada donata da Bartok per pagarsi da bere, minaccia di lasciarlo. Quando la figlia di Bartok è offerta a Raiden in un bordello, egli non mostra interesse per lei e la lascia lì. Geza infine abbassa la guardia e smette di far pedinare Raiden non ritenendolo più pericoloso.
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