Pietro Battista Borgo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Pietro Battista Borgo fu un [[giureconsulto]], [[Storiografia|storico]] e pubblicista schierato su posizioni anti-asburgiche. Le notizie sulla sua vita sono minime. Partecipò in prima persona alla [[Guerra dei trent'anni]], come [[mercenario]] al soldo dell'esercito svedese.<ref name=Datapills>{{Cita web|url=https://www.datapills.eu/storia/economica/5934-pietro-battista-borgo-lo-storico-mercenario-della-guerra-dei-trent-anni|titolo=Pietro Battista Borgo: Lo storico-mercenario della Guerra dei Trent'anni|sito=Datapills|accesso=30 settembre 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20240930112318/https://www.datapills.eu/storia/economica/5934-pietro-battista-borgo-lo-storico-mercenario-della-guerra-dei-trent-anni|dataarchivio=30 settembre 2024|urlmorto=no}}</ref> Le notizie sulla sua vita sono minime. Partecipò in prima persona alla [[Guerra dei trent'anni]], come [[mercenario]] al soldo dell'esercito svedese.<ref name=Datapills/> Assistette, in particolare, al momento della morte di [[Gustavo II Adolfo di Svezia|re Gustavo II Adolfo]], che dall'[[Impero svedese]] aveva invaso la [[Germania]] per dominare il [[mar Baltico]]. La sua opera principale, ''De bello svecico commentarii'', descrive le vittorie del sovrano e le sue innovazioni belliche. L'opera è dedicata al cardinale [[Francesco Barberini (cardinale 1623)|Francesco Barberini]] ed ebbe un notevole successo editoriale (almeno tre ristampe) perché disseminava notizie fresche sulla guerra dei trent'anni ancora in corso.
 
Nel successivo ''De Dominio Serenissimae Genuensis Reipublicae in Mari Ligustico'', stampato nel [[1641]], aggiunge dettagli politici e legali alle descrizioni degli avvenimenti, cercando di dare un fondamento storico-giuridico alle pretese genovesi di dominio esclusivo sul [[Mar Ligure|mar ligure]] e perciò il diritto di regolarne i commerci e in particolare il possesso dello ''ius regale'' sul lucroso monopolio della vendita del [[sale]]. L'obiettivo, quindi, aveva importanti risvolti commerciali (la [[Spagna]] minacciava di costruire un porto a [[Finale Ligure]]) e politici (Genova cercava di mantenere una qualche neutralità che le evitasse di essere coinvolta nella guerra franco-spagnola). La narrazione storica non poteva, però supplire alla debolezza militare e al declino economico della [[Repubblica di Genova]]. L'opera era dedicata al doge e ai procuratori della Repubblica (che ne avevano pagato il costo di stampa) e applicava tempestivamente al mar ligure le teorie protezioniste pubblicate sei anni prima dal giurista inglese [[John Selden]] nel ''Mare Clausum seu De Dominio Mari Libri Duo''. La Repubblica lo compensò ammettendolo gratuitamente al "Collegio dei Dottori" di Genova, un fatto eccezionale.<ref name=Datapills/> Nel [[1652]] l'opera del Borgo venne confutata da [[m:w:en:Dirk Graswinckel|Graswinckel]], che pubblicò all'[[L'Aia|Aia]] le ''Maris liberi vindiciae adversus Petrum Baptistam Burgum Ligustici maris assertiones''.
 
L'ultima opera del Borgo, anch'essa commissionata dal [[doge]] e dai procuratori della Repubblica, è la ''De dignitate Genuensis Reipublicae disceptatio''<ref name=Datapills/> e riguarda la richiesta genovese di non essere considerata una parte del [[Sacro Romano Impero]], sia pure come città libera al pari di [[Lubecca]] e altre città [[Lega anseatica|anseatiche]], ma di vedersi riconosciuta la dignità di regno indipendente, di cui la Santa Vergine era stata acclamata regina sin dal 25 marzo [[1637]]. Anche questa richiesta era finalizzata ad evitare che la Francia considerasse Genova un'alleata della Spagna e perciò ritenesse di portare la guerra anche in Liguria.
 
== Opere ==