Anni di piombo: differenze tra le versioni

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[[File:Via Fani Roma, 16 marzo 1978.jpg|thumb|left|upright=1.4|L'[[agguato di via Fani]], in cui persero la vita i cinque componenti della scorta di [[Aldo Moro]] (16 marzo 1978).]]
 
Il 16 marzo [[1978]] avvenne l'[[agguato di via Fani]] a Roma, con lo sterminio della scorta, il sequestro e il successivo assassinio dell'allora presidente della Democrazia Cristiana [[Aldo Moro]], consumato il 9 maggio [[1978]] da un commando delle [[Brigate Rosse]], che definirono l'azione come «attacco al cuore dello Stato»<ref name="MontanelliCervi" />. Durante il processo presso la Corte d'assise di [[Roma]] la moglie di Moro, [[Eleonora Chiavarelli]], affermò che i mitra della scorta si trovavano nei bagagliai delle auto per il fatto che «questa gente le armi non le sapeva usare perché non facevano mai esercitazioni di tiro, non avevano abitudine a maneggiarle, tanto che il mitra stava nel portabagagli. Leonardi ne parlava sempre. "Questa gente&nbsp;– diceva&nbsp;– non può avere un'arma che non sa usare. Deve saperla usare. Deve tenerla come si deve. La deve tenere a portata di mano. La radio deve funzionare, invece non funziona." Per mesi si è andati avanti così. Il maresciallo Leonardi e l'appuntato Ricci non si aspettavano un agguato, in quanto le loro armi erano riposte nel borsello e uno dei due borselli, addirittura, era in una foderina di plastica.»<ref name="MontanelliCervi" />; quest'ultima frase è stata smentita dalla vedova del maresciallo Leonardi, dichiarando che il marito «ultimamente andava in giro armato perché si era accorto che una macchina lo seguiva.»<ref name="MontanelliCervi" />. Uno dei brigatisti presenti in via Fani, [[Franco Bonisoli]], dichiarò che la decisione di rapire il presidente democristiano «fu presa una settimana prima, fu fissato un giorno, poteva essere il 15, poteva essere il 17.»<ref name="MontanelliCervi" />.
 
Nel corso degli anni alcuni collaboratori hanno dichiarato che durante una visita a Washington, Moro ebbe un duro scontro con l'allora Segretario di Stato [[Henry Kissinger]] (contrario a un'eventuale entrata del PCI nel governo italiano)<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1044_01_1982_0246_0009_14999195/|titolo=Guerzoni conferma: Kissinger ebbe un duro scontro con Moro|pubblicazione=La Stampa|data=11 novembre 1982|accesso=30 agosto 2015}}</ref><ref name="piombo">{{Cita libro|autore=Sergio Zavoli|titolo=La notte della Repubblica|città=Roma|editore=Nuova Eri|anno=1992}}</ref>. Secondo [[Sergio Flamigni]], [[Steve Pieczenik]] (consigliere del Presidente degli Stati Uniti [[Jimmy Carter]]) fu il regista del «depistaggio del lago della Duchessa», con l'approvazione di [[Francesco Cossiga]] mentre, nello stesso giorno, qualcuno faceva in modo che fosse scoperto il covo BR di via Gradoli<ref>Sergio Flamigni, ''Operazione lago della Duchessa'', ''Left'', 4 maggio 2007.</ref>.