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'''Fès'''<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/fes/|titolo=Fès|sito=Enciclopedia Treccani|accesso=7 giugno 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.deagostinigeografia.it/wing/schedapaese.jsp?idpaese=112|sito=DeA WING|titolo=Marocco|accesso=7 giugno 2017}}</ref>, detta anche '''Fes''' o '''Fez''' (in [[Lingua araba|arabo]]: فاس, ''Fās''; in [[Lingua berbera|berbero]]: ⴼⴰⵙ, ''Fas'') è una [[città santa]] del [[Marocco]], a {{M|350|ul=m s.l.m.}}, nel fondo di una fertile vallata, capoluogo della regione di [[Fès-Meknès]]. La città vecchia è, per i suoi monumenti, i suoi mercati e le sue moschee, considerata uno dei centri più attraenti di tutto il [[mondo islamico]].
 
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Si attribuisce l'avvio della fondazione, iniziata nel 789, a un discendente del [[Maometto|profeta]], di nome [[Idris I|Idrīs ibn Idrīs]] (poi Idrīs I), morto nel 791, che in tarda età vi fissò la sua capitale. La città sorgeva sulla riva destra del fiume Fās (''[[Wadi]] Fās'') e da questa avrebbe desunto il suo nome. Il figlio [[Idris II|Idrīs II]] completò invece la costruzione di un diverso insediamento, sulla riva sinistra dello stesso wadi, dandogli il nome di al-ʿĀliya (La Suprema) e fissò qui la capitale della sua dinastia nell'809.
 
Nell'812 degli [[al-Andalus|andalusi]] cacciati dagli [[Omayyadi]] del [[Califfato di Cordova]] si s'insediarono nella Fès di Idrīs I e i due gruppi svilupparono le due comunità sulle rive opposte del ''wadi'', costruendo proprie [[moschea|moschee]], [[suq|mercati]] e fortificazioni. In seguito la dinastia degli [[Almoravidi]] unì i due insediamenti, le singole fortificazioni vennero abbattute e fu costruita una nuova cinta muraria. Anche se la capitale degli Almoravidi fu [[Marrakesh]], Fès rimase una città di primaria importanza sotto la dinastia, tant'è che [[Yūsuf ibn Tāshfīn]] è considerato il secondo fondatore della città.
 
Anche i successori degli Almoravidi, gli [[Almohadi]], mantennero la capitale a Marrakesh, ma ampliarono notevolmente Fès, e sotto il loro dominio la città divenne per un breve periodo (tra il 1170 e il 1180) la più grande del mondo, raggiungendo i {{formatnum:200000}} abitanti.<ref>{{cita web|url=https://books.google.nl/books?id=hEvCpNW2qBwC&pg=PA252&lpg=PA252&dq=largest+cities+marinid&source=bl&ots=XE99KZOhMr&sig=ulCMzj6vNI8shzEhsERUEGbiNAQ&hl=nl#v=onepage&q=largest%20cities%20marinid&f=false|sito=Google Books|titolo=The Report: Morocco 2009 (p.252)|accesso=7 giugno 2017}}</ref> Nel 1250, con la presa definitiva dei [[Merinidi]], Fès divenne nuovamente capitale, e nel 1276 il sultano [[Abu Yusuf Ya'qub ibn 'Abd al-Haqq|Abū Yūsuf Yaʿqūb]] avviò le costruzioni di un nuovo insediamento chiamato inizialmente "Madīnat al-Bayḍāʾ" (la città bianca), presto cambiato in [[Fes el-Jadid]] (Fès la Nuova) per distinguerla dalla preesistente [[Fes el-Bali]] (Fès la vecchia).
 
Agli inizi del [[XV secolo]] Fās al-Jadīd fu dotata di una ''[[Mellah di Fès|mellāḥ]]'' (ghetto) in cui furono trasferiti gli [[Ebrei marocchini|ebrei]] della città. Gli ebrei convissero con i musulmani senza molte difficoltà, pur con qualche restrizione che sopravvisse fino all'avvento del protettorato: non potevano cavalcare cavalli o muli, né portare calzature all'esterno della ''mellāḥ''. Poterono costruire le loro [[sinagoga|sinagoghe]] e i loro cimiteri, emigrando in massa a partire dagli [[anni 1950]] (principalmente verso [[Casablanca]], la [[Francia]] eed [[Israele]]), abbandonando case e beni, che i concittadini musulmani adibirono a loro abitazioni o a depositi e mostre di tappeti. Nella città rimangono circa trecento300 ebrei.
 
[[File:Maison du maroc.jpg|thumb|Architettura della [[Medina (quartiere)|medina]] di Fès.]]
 
La città conobbe un particolare periodo di prosperità durante il regno del [[sultano]] [[Merinidi|merinide]] [[Abu al-Rabi' Sulayman|Abu al-Rabi Sulayman]] all'inizio del XIV secolo e sotto il suo successore [[Abu Sa'id Uthman II]] (che regnò dal 1310 al 1331), che fecero di Fès un centro industriale e commerciale. L'[[Università al-Qarawiyyin|Università al-Qarawiyyīn]] crebbe in fama attirando i migliori docenti dell'Islam. Il tramonto della dinastia merinide segnò l'inizio del lento regresso di Fès.
 
Nel 1471 la città cadde nelle mani della dinastia dei Banu Wattas (o [[Wattasidi]]). Nel 1492 iniziò l'immigrazione in tutto il [[Marocco]] e soprattutto nella città di Fès degli [[ebrei sefarditi]] [[Decreto dell'Alhambra|espulsi dalla Spagna]], in seguito arrivarono anche molti ebrei in fuga dal Portogallo, l'immigrazione continuò fino al [[XVI secolo]]. Nel [[XVII secolo]] iniziò invece l'immigrazione dei [[Moriscos (gruppo religioso)|moriscos]] musulmani espulsi da [[Filippo III di Spagna]].
 
LaDistrutta città,in parzialmente distruttaparte da un terremoto nel 1522, la città passò sotto i [[Dinastia Sa'diana|Sadiani]] e perse di d'importanza a favore di [[Marrakech]], divenuta la capitale, come pure di [[Meknès]], anch'essa successivamente capitale sotto il sultano [[Dinastia alawide|alawide]] [[Mulay Isma'il]]. Ridivenne capitale nel [[XVIII secolo]] e rifiorì nuovamente. Nel 1912, con ilcol protettorato francese, Fès perse nuovamente d'importanza anche se si ebbe un certo sviluppo di nuovi quartieri di aspetto occidentale.
 
Il governatore francese [[Louis Hubert Gonzalve Lyautey|Louis Lyautey]] la dichiarò infatti città monumentale ma trasferì le funzioni politiche e amministrative a [[Rabat]], ancora oggi capitale del regno indipendente dal 1956; Fès ha, quindi, nel contesto marocchino, un ruolo principalmente di città d'arte e dell'artigianato, conservando quello di capitale religiosa. Nel gennaio 1944, è stato scritto il ''Manifesto per l'indipendenza'' in una casa della vecchia medina di Fès, situata oggi a Place de l'Istiqlal.
 
La città, dopo l'indipendenza, ha dovuto affrontare gravi problemi di [[povertà]] e [[degradoDegrado urbanistico|degrado]], avendo registrato ampi movimenti migratori dalle zone rurali di d'individui sottoccupati che vivono in condizioni misere, occupando le case lasciate libere dagli emigrati, in promiscuità e stipati nei locali. Nel corso del [[XX secolo]] una parte della borghesia e degli intellettuali l'hanno abbandonata, preferendo le più moderne e ricche di opportunità [[Casablanca]] e [[Rabat]].
 
== Geografia fisica ==
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== Monumenti e luoghi di d'interesse ==
{{vedi anche|Fes el-Bali}}
[[File:Fes Medersa Bou Inania Mosaique.jpg|thumb|Il cortile della [[Madrasa Bou Inania (Fès)|Madrasa Bou Inania]].]]
[[File:Al-Qarawiyyin University, Fes, Morocco - Var 132.jpg|thumb|Patio centrale dell'[[università al-Qarawiyyin]].]]
[[File:Fes.Dar el-Makhzen.jpg|thumb|L'ingresso principale del Palazzo Reale, iniziato nel XIV secolo e finito nel XX secolo su disegno di re [[Hassan II]].]]
[[File:Fes - Mellah - Casa Rabí.JPG|thumb|La casa del [[rabbino]] nel [[mellah di Fès]].]]
Fès è famosa per la sua [[Medina (quartiere)|medina]], nome con cui gli europei indicano la parte vecchia delle città arabe, si tratta essenzialmente di [[Fes el-Bali]] in cui si manifesta tutta la complessità di una città [[Musulmani|musulmana]] antica con le sue tortuose e strette strade, percorribili solo a piedi in cui i trasporti avvengono con gli asini carichi fino all'inverosimile che ingombrano i vicoli più stretti, fino a costringere i passanti a schiacciarsi contro le pareti. L'intrecciarsi delle strade è tale per cui i turisti sono consigliati di munirsi di guide ufficiali per non correre il rischio di perdersi. Ogni tanto si aprono slarghi o piccole piazze con mercati di ogni tipo. I negozi espongono nelle vetrine le merci anche più imprevedibili, anche dentiere, ma accanto ai prodotti occidentali ci sono prodotti dell'artigianato del legno, del metallo, del cuoio, eed anche botteghe artigiane dei più svariati mestieri.
 
=== Madrasa Bou Inania ===
{{vedi anche|Madrasa Bou Inania (Fès)}}
Fra i monumenti notevoli la Medersa [[Madrasa Bou Inania (Fès)|Madrasa Bou Inania]], con alloggio per gli studenti, fronteggiata da un orologio ad acqua e da un arco che scavalca la strada. Eretta nel 1350-57 dal [[sultano]] [[Abu Inan Faris|Abū ʿInān]] secondo i canoni architettonici di questo tipo di costruzioni, ha sulla sinistra del portale maggiore (in legno di cedro placcato in bronzo lavorato) una più modesta porta detta "degli scalzi", riservata ai visitatori che si dovevano pulire i piedi grazie aad una canaletta d'acqua che scorreva vicino, per non sporcare il luogo.
 
Tutti gli edifici del complesso si affacciano su un cortile il cui pavimento è ornato da marmo, onice, gesso e legno scolpito. Le porte degli edifici sono finemente decorate, i gradini per salire al piano superiore, sede degli alloggi, sono bordati in onice. Al seminterrato si trovano le aule, lungo un lato del cortile si apre la sala di preghiera, il cui ingresso è vietato ai non musulmani, e dall'esterno si può solo sbirciare il [[miḥrāb]] (nicchia che indica la direzione della [[Kaʿba]], verso cui si deve rivolgere la preghiera) finemente decorato, le antiche vetrate e i capitelli.
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=== Moschea e Università al-Qarawiyyin ===
{{vedi anche|Università al-Qarawiyyin}}
La città ha molte moschee con relativi [[minareto|minareti]], la più importante è la [[Università al-Qarawiyyin|Moschea al-Qarawiyyīn]] (francesizzata Karaouine), ossia "Moschea degli abitanti di Qayrawān"), fondata nell'857 da Fāṭima, figlia di Muḥammad al-Fihrī, espatriato appunto da [[Qayrawan|Qayrawān]], più piccola in origine ma ampliata nel 1135-44. La Moschea è anche sede della più antica università islamica, con una biblioteca di antichi testi coranici ed è seconda per prestigio - insieme alla [[Moschea al-Zaytuna|Zaytūna]] di [[Tunisi]] - solo ad [[al-Azhar]] didel [[Il Cairo|Cairo]], fondata nel X secolo.
 
=== Palazzo reale ===
Il Palazzo reale, coprendo un'area di ottanta80 ettari, è un complesso di edifici, giardini cortili, composto da un serraglio, una moschea, una [[madrasa]] [[Merinidi|merinide]] del 1320 e una ''kubba'': piccolo edificio cubico sormontato appunto da una cupola che custodisce il sepolcro di un personaggio stimato o venerato. In Occidente alcuni chiamano erroneamente la ''kubba'' con ilcol nome di ''marabut'' invece ''murābiṭ'', o ''[[marabutto]]'', indica un [[Sufismo|sufi]] che si ritirava in un ''ribāṭ'', sorta di eremo eretto in aree non abitate e spesso lungo i confini delle aree [[islam]]iche, per condurvi vita monastica di meditazione, difendendo al contempo la ''[[dār al-Islām]]'', il territorio sottoposto alla legge islamica.
Generalmente le ''kubba'' sono mèta di pellegrinaggi per ottenere la "baraka" cioè la "benedizione", la fortuna, la buona sorte.
 
Il palazzo si trova nel quartiere di Fes el-Jadid. Al sito è impedito l'accesso al pubblico e di esso si possono solo vedere dall'esterno le porte dorate costruite fra il 1969 e il 1972. La porta di d'entrata principale è decorata con piastrelle [[zellige]] e legno di [[Cedrus|cedro]] intagliato.
 
=== Altri luoghi caratteristici ===
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La città è sede della [[sinagoga Ibn Danan]].
 
Un'altra [[madrasa]] è quella degli ʿAṭṭārīn (profumieri), eretta dal [[sultano]] [[Abu Sa'id Uthman II|Abū Saʿīd ʿUthmān]] nel 1323-25, uno dei capolavori dell'arte [[Merinidi|merinide]] a Fès.
 
Interessante è la cerchia delle mura che circonda insieme le due città ed è munita di torri e di pregevoli porte.
 
== Società ==
Fès conobbe una vasta immigrazione dalle regioni rurali circostanti che portarono aad un incremento demografico e aad un conseguente ampio sviluppo edilizio nella città nuova.
 
=== Antiche famiglie di Fès ===
Le antiche famiglie della città (definite ''fassi'') conservano tratti culturali che trovano buona parte delle loro origini nella cultura [[al-Andalus|araba andalusa]] e che le distinguono dalla popolazione immigrata dalle campagne nel XX secolo. La tradizionale borghesia oligarchica (''[[makhzen]]'') di Fès ha ricoperto nei secoli un ruolo di primo piano nella monarchia marocchina. La borghesia si suddivideva tradizionalmente tra famiglie ''[[Sharīf|chorfa]]'', discendenti del Profeta [[Maometto]], famiglie ''[[ʿulamāʾ]]'', dedite allo studio della religione e al mantenimento della tradizione, e famiglie mercantili, che si occupavano del commercio e dell'esportazione di pelli, tessuti e tappeti. La borghesia di Fès è caratterizzata nelle origini da un'eterogeneità etnica che comprende origini [[al-Andalus|andaluse]], [[Berberi|berbere]] e [[Arabi|arabe]]; numerose famiglie sono originarie di [[al-Qayrawan]]. Una componente importante è composta dai ''beldiyin'', discendenti da importanti famiglie [[Ebrei marocchini|ebraiche]] convertitesi all'Islam nel XV secolo. Tra le principali famiglie ''fassi'' si citano i [[Abdellaoui Maâne]], i Alaoui, i Amrani Joutei, i Ayouch, i Belkhayat, i Benchekroun, i Benjelloun, i Benkiran, i Bennani, i Bennis, i Bennouna, i Benslimane, i Bensouda, i Benzakour, i Berrada, gli Chraïbi, i Diouri, gli [[El Fassi]], gli El Kohen, i Filali, i Guennoun, i Guessous, i Iraqi, i Kadiri, i Kafhali, i Kettani, i Lahbabi, i Lahlou, i Mernissi, i Sebti, i Sefrioui, i Slaoui, gli Sqalli, i Tahiri, i Tazi, i Touzani e gli Yacoubi. La gran parte delle antiche famiglie borghesi ''fassi'' abbandonarono nel XX secolo la città vecchia per emigrare verso i quartieri della città nuova e verso altre città del Marocco; molte di queste famiglie si stabilirono in particolare, a partire dal XIX secolo, a [[Casablanca]], divenuta nel XX secolo il nuovo polo economico del paese, dove mantennero il loro tradizionale monopolio della politica e della finanza marocchina. La città vecchia fu ripopolata da famiglie immigrate dalle zone rurali circostanti.<ref>{{Cita libro|lingua=fr|autore=Jérôme Tharaud|autore2=Jean Tharaud|titolo=Fès ou les bourgeois de l'Islam|url=https://books.google.it/books?id=LtlKxs78URQC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|isbn=9954-21-125-X}}</ref><ref>{{Cita libro|lingua=fr|autore=Mohamed Métalsi|titolo=Fès: La ville essentielle|editore=ACR Édition Internationale|anno=2003|isbn=978-2-86770-152-8|città=Parigi}}</ref><ref name="Arabic in the City">{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=R_aSAgAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|capitolo=Becoming Casablancan: Fessis in Casablanca as a case study|titolo=Arabic in the City: Issues in Dialect Contact and Language Variation|autore=Atiqa Hachimi|editore=Routledge|lingua=en|isbn=978-0-415-77311-9|pp=97-122}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=fr|titolo=D'où viennent les grandes familles fassies?|url=https://telquel.ma/2014/06/18/les-grandes-familles-fassies_138913|editore=[[TelQuel]]|data=18 giugno 2014|accesso=24 dicembre 2020}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=fr|url =https://www.lexpress.fr/actualite/monde/afrique/les-grandes-familles-du-maroc_1035530.html|titolo =Les grandes familles du Maroc|autore=Dominique Lagarde|autore2=Souleiman Bencheikh|autore3=Myriem Khrouz|editore=[[L'Express]]|accesso=24 dicembre 2020}}</ref>
 
=== Comunità ebraica ===
{{Vedi anche|Mellah di Fès}}
La città è stata storicamente sede di un'antica comunità [[Ebrei marocchini|ebraica]], storicamente concentrata nel [[mellah di Fès]], che contava 10.507 unità nel 1936, saliti a 16.050 nel 1951.<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=2ngrRcV7XPgC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=The Alliance Israelite Universelle and the Jewish Communities of Morocco 1862-1962|autore=Michael M. Laskier|editore=State University of New York Press|lingua=en|isbn=0-87395-656-7|p=227}}</ref> La comunità, incoraggiata da agenti [[Sionismo|sionisti]] legati all'[[Agenzia ebraica]] e poi dal [[Mossad]], è emigrata in massa verso [[Israele]] e [[Francia]] tra gli anni 1950 e 1960. Molte famiglie ebraiche appartenenti alla borghesia si stabilirono invece a [[Casablanca]].
 
=== Lingue e dialetti ===
Il tradizionale dialetto arabo urbano di Fès è di tipo [[dialettiDialetti pre-hilalici|pre-hilalico]] ed era parlato tradizionalmente a [[Fès el-Bali]] e nel [[Mellah di Fès|mellah]]. Oggi è tendenzialmente preservato dalle donne delle antiche famiglie della città, in quanto considerato espressione di femminilità e di eleganza, mentre gli uomini sono generalmente incoraggiati ad adottare la koinè [[araboArabo marocchino|araba marocchina]]. Tra le principali caratteristiche fonetiche e morfologiche del dialetto di Fès si cita l'uso dei fonemi [[approssimanteApprossimante alveolare|/ɹ/]] al posto di [[vibranteVibrante alveolare|/r/]] e di [[occlusivaOcclusiva uvulare sorda|/q/]] al posto di [[occlusivaOcclusiva velare sonora|/g/]] (aad esclusione della parola ''qāl'', dove viene adottato il fonema [[occlusivaOcclusiva glottidale sorda|/ʔ/]]) e l'assenza della distinzione del genere nei verbi. A [[Fès el-Jadid]] era invece parlato un dialetto [[dialettiDialetti hilalici|hilalico]].<ref name="Arabic in the City"/><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=fr|autore=[[Simon Lévy]]|titolo=Repères pour une histoire linguistique du Maroc|editore=EDNA|numero=1|anno=1996|pp=127-137}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=fr|autore=L. Messaoudi|titolo=Variations linguistiques: images urbaines et sociales|editore=Cahiers de Sociolinguistique|numero=6|anno=2001|pp=87-98}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Atiqa Hachimi|titolo=Social Reinterpretation of an Old Maghreb Urban Dialect in Casablanca|url=https://www.cairn-int.info/article-E_LS_138_0021--social-reinterpretation-of-an-old.htm#|rivista=Langage et société|volume=138|pp=21-42}}</ref>
 
==Cultura==
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== Infrastrutture e trasporti ==
La città di Fès è servita dalla stazione ferroviaria di [[Stazione di Fès|Fès-Ville]] (che la collega a [[Rabat]] e ad altre città, come [[Casablanca]] e [[Marrakech]]) e dall'aeroporto internazionale [[Aeroporto di Fès-Saïss|Fès-Saïss]] posto a circa {{M|15|ul=km}} a sud della città.
 
Posizionata a circa {{M|200|u=km}} dalla capitale [[Rabat]] e a {{M|320|u=km}} da [[Oujda]], è raggiunta dall'[[Autostrada A2 (Marocco)|autostrada A2]] che unisce queste due ultime città.
 
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
 
* {{Gemellaggio|Italia|Firenze}}
* {{Gemellaggio|Italia|Napoli}}
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{{immagine grande|Panorama of Fes (5364676502).jpg|1000px|Panorama della medina di Fès}}
 
== Galleria di d'immagini ==
<gallery>
Image:Fes Medina Panoramic view.jpg