Marcello Mascherini: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 24:
Dal 1931 a tutte le prime dieci rassegne della [[Quadriennale di Roma|Quadriennale romana]]<ref>{{Cita web|url=https://arbiq.quadriennalediroma.org/oggetti/16726-mascherini-marcello|titolo=Scheda artista Marcello Mascherini - Quadriennale di Roma}}</ref>, con sale personali nelle edizioni 1948 e 1959-1960; alle [[Triennale di Milano|Triennali di Milano]] nelle edizioni 1933, 1936, 1951, 1960; a partire dal 1934, a ben undici edizioni della [[Biennale di Venezia|Biennale Internazionale di Venezia]]<ref>{{Cita web|url=https://asac.labiennale.org/persone/386248|titolo=Scheda artista Marcello Mascherini - Biennale di Venezia}}</ref> con sale personali nel 1938, 1942, 1954, 1962 e ricevendo nel 1950 il Primo Premio per la Scultura ex-aequo con [[Luciano Minguzzi]]; alle [[Biennali d’Arte Triveneta]] e [[Concorsi Internazionali del Bronzetto di Padova]] (ininterrottamente dal 1951 al 1973)<ref name="bio" />. In particolare la I Quadriennale del 1931 gli permette di entrare in contatto con la scultura di [[Medardo Rosso]], ma soprattutto di [[Arturo Martini]], assieme alla scoperta dell’arte etrusca nel [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia|Museo di Villa Giulia]] a Roma. Alla V Triennale di Milano del 1933, nel salone centrale del [[Palazzo dell'Arte]] per la Mostra Internazionale dei Trasporti ordinata da [[Gustavo Pulitzer-Finali|Gustavo Pulitzer Finali]] con disegni di [[Bruno Munari]], espone la grande opera in gesso ''Icaro'' per cui riceve il Diploma di medaglia d’argento. L’anno successivo l’opera verrà riallestita, nella “Sala d’Icaro” dello stesso edificio dall’architetto [[Giuseppe Pagano (architetto)|Giuseppe Pagano]] con una pittura murale nuovamente di Bruno Munari, per l’Esposizione dell’Aeronautica Italiana. La collaborazione con Gustavo Pulitzer Finali gli procurerà anche gli incarichi per opere decorative nelle nuove città minerarie di [[Arsia]] in Istria (1937) e [[Carbonia]] in Sardegna (1938)<ref>{{Cita web|url=http://www.marcellomascherini.it/biografia|titolo=Biografia « Marcello Mascherini|lingua=it-IT|accesso=2024-10-13}}</ref>. Mentre alla Biennale di Venezia del 1938 è notato dalla critica, complice l’ammirazione per l’idealismo classico del francese [[Aristide Maillol]], raggiungendo un sentimento plastico riconosciuto in importanti rassegne nazionali; nel 1940 ottiene da Benito Mussolini il Premio Unico dell’Accademia d’Italia per la scultura; nel 1941, per ''Eva'' (1939), il Primo [[Premio per la Scultura “Medardo Rosso”]] alla III Mostra del Sindacato Nazionale Fascista Belle Arti a Milano; per ''Venere marina'' (1942) il Primo [[Premio Nazionale di Scultura “Donatello”]] a Firenze nel 1943 e nello stesso anno il Primo [[Premio per la Scultura alla Mostra Nazionale d’Arte]] a Verona.
[[File:Sala ballo Conte Biancamano.jpg|alt=L'Anello degli Argonauti (1949), già sul transatlantico Conte Biancamano; attualmente al Museo della Scienza e della Tecnica, Milano|miniatura|''L'Anello degli Argonauti'' (1949), già sul soffitto del salone delle feste del transatlantico Conte Biancamano; attualmente al [[Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci|Museo della Scienza e della Tecnica]], Milano]]
Nel 1931, su invito di [[Gio Ponti|Giò Ponti]] e Gustavo Pulitzer Finali, esegue i due profili in bronzo ''Il Duce'' e ''Il Re'' per la Sala delle Feste della motonave Victoria I. Entra in contatto con lo scultore [[Libero Andreotti]], il pittore [[Augusto Černigoj|Augusto Cernigoj]] e gli architetti Gustavo Pulitzer Finali e Giò Ponti, iniziando così una lunga attività di collaborazione con artisti ed architetti di fama per la realizzazione di opere d’arte collocate in transatlantici e navi da crociera: ''[[Calitea (motonave)|Calitea]]'' (1933), ''[[Vulcania]]'' (1934), ''[[Saturnia (transatlantico)|Saturnia]]'' (1936), ''Roma'' (turbonave, 1938), ''[[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]]'' (corazzata, 1940), ''
Nel 1940, su segnalazione di Giò Ponti, viene invitato a collaborare al riallestimento della sede del Rettorato dell’Università di Padova, il [[Palazzo del Bo]], assieme ad altri importanti artisti, tra i quali Arturo Martini, [[Massimo Campigli]], [[Filippo de Pisis|Filippo De Pisis]], [[Gino Severini]], [[Bruno Saetti]] e [[Achille Funi]], realizzando i battenti figurati bronzei ''Minerva'' e ''Apollo'' del portale del Senato Accademico e della Basilica, nonché il ''Crocefisso'' per la stanza del Rettore. È l’occasione di conoscere l’artista padovano dello smalto [[Paolo De Poli]], con cui stringerà un lungo sodalizio. La collaborazione con noti architetti prosegue con il Primo Premio del [[Pontificia commissione centrale per l'arte sacra in Italia|Concorso della Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra]] nel 1951 per una grande scultura da porre sulla facciata della [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Recoaro Terme)|Chiesa Nuova di S. Antonio Abate]] a Recoaro Terme (Vicenza), innovativo progetto dell’architetto [[Giuseppe Vaccaro (architetto)|Giuseppe Vaccaro]].
|