Operazione Tunnel: differenze tra le versioni
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L'insuccesso delle Sept-Îles fu parzialmente compensato da due azioni favorevoli ai britannici verificatesi, nelle settimane seguenti, alle due estremità della Manica: il 28 dicembre una formazione di unità da guerra tedesche, sortita da Brest incontro a un violatore di blocco in arrivo, venne intercettata in pieno Golfo di Biscaglia da due incrociatori britannici, riportando [[Battaglia del Golfo di Biscaglia|nella battaglia]] la perdita di un cacciatorpediniere e due torpediniere finite affondate<ref>{{cita|Douglas et al|p. 222}}.</ref>. Nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 1944, invece, il violatore di blocco ''Münsterland'' fu avvistato mentre cercava di attraversare lo [[stretto di Dover]] per rientrare in Germania, e nell'intento di svicolare tra i colpi dell'artiglieria costiera britannica di [[Dover]] finì con l'incagliarsi lungo la costa di [[Cap Blanc Nez]] dove fu infine smantellato dai cannoni britannici<ref>{{cita|Smith|pp. 204-205}}.</ref>. L'analisi della sconfitta delle Sept-Îles convinse il Comando di Plymouth della necessità di affidare le missioni dell'operazione Tunnel a una omogenea flottiglia di cacciatorpediniere di squadra, addestrata alle operazioni d'attacco notturne e i cui equipaggi e comandanti fossero abituati a operare insieme; dopo molte insistenze il comando della Home Fleet si decise quindi a organizzare a Plymouth, all'inizio di gennaio 1944, la 10th Destroyer Flotilla con cinque grossi cacciatorpediniere di squadra della [[classe Tribal (cacciatorpediniere 1936)|classe Tribal]] (due britannici e quattro della [[Royal Canadian Navy]]), reduci dalle operazioni lungo la "[[convogli artici della seconda guerra mondiale|rotta artica]]" e dotati di un potente armamento di artiglieria. Dopo una prima sortita andata a vuoto il 19 gennaio, la flottiglia trascorse buona parte di febbraio e marzo 1944 ad addestrarsi alle operazioni d'attacco notturne e a mettere a punto i suoi apparati radar, insieme agli incrociatori leggeri {{nave|HMS|Bellona|63|6}} e {{nave|HMS|Black Prince|81|6}} appena assegnati in forza al Comando di Plymouth e designati come Force 26<ref>{{cita|Douglas et al|pp. 221-223}}.</ref><ref>{{cita|Smith|pp. 201, 206}}.</ref>.
Il 5 febbraio 1944 una flottiglia di quattro cacciatorpediniere classe Hunt fu diretta all'intercettamento di una piccola formazione tedesca segnalata a nord della Bretagna, composta da una torpediniera e due dragamine: colta di sorpresa, la formazione tedesca riuscì a sganciarsi e raggiungere la protezione dell'artiglieria costiera, ma il dragamine ''M156'' venne danneggiato dai cannoni delle navi britanniche e quindi colato a picco da un attacco aereo mentre era fermo in porto<ref>{{cita|Smith|p. 206}}.</ref>. Nella notte tra il 29 febbraio e il 1º marzo, invece, la Force 26 con
Fu necessario attendere quasi due mesi perché i britannici facessero registrare un successo. Ultra segnalò la partenza nella notte tra il 25 e il 26 aprile di un convoglio tedesco, diretto verso ovest da Lézardrieux a Brest; il convoglio fu infine rimandato, ma una flottiglia di tre torpediniere tedesche lasciò comunque Saint-Malo per depositare un campo minato difensivo al largo delle Sept-Îles e poi dirigere a Brest. Nonostante le segnalazioni delle stazioni radar a terra, le navi tedesche finirono con l'impattare, verso le 02:20, a nord dell'[[Île-de-Batz]] nella Force 26 britannica, sortita da Plymouth con il ''Black Prince'' e quattro Tribal e intenta a cercare il convoglio segnalato da Ultra: ne seguì una lunga battaglia in movimento mentre i tedeschi cercavano disperatamente di ritirarsi inseguiti dai cacciatorpediniere britannici, battaglia conclusasi infine alle 04:20 con l'affondamento della torpediniera ''T29'' (colata a picco con la perdita di 135 membri del suo equipaggio e del comandate della 4. Torpedobootflottille tedesca, l'esperto [[capitano di corvetta]] [[Franz Kohlauf]]) e il grave danneggiamento delle torpediniere ''T24'' e ''T27'', riuscite a rifugiarsi nel porto di [[Morlaix]]. Per parte loro i britannici dovettero registrare alcuni danni ai cacciatorpediniere {{nave|HMS|Ashanti|F51|6}} e {{nave|HMCS|Huron|G24|6}}, entrati in collisione durante le fasi finali dello scontro<ref>{{cita|Douglas et al|pp. 224-226}}.</ref><ref>{{cita|Smith|pp. 210-211}}.</ref>.
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