Silvio Pellico: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nasce il 24 giugno<ref>Il 25 giugno è battezzato nel [[Duomo di Saluzzo]]. Cfr. Ilario Rinieri, ''"Della vita e delle opere di Silvio Pellico"'', [https://www.archive.org/stream/dellavitaedelle02rinigoog/dellavitaedelle02rinigoog_djvu.txt. Internet Archive: Details: Della vita e delle opere di Silvio Pellico]</ref> 1789 a [[Saluzzo
Dopo gli studi a [[Pinerolo]], dove suo padre nel 1792 aveva rilevato la gestione di un negozio, nel 1799, in seguito al fallimento dell'attività paterna, andò a vivere con la famiglia a [[Torino]] e in seguito fu inviato dai genitori in [[Francia]], a [[Lione]], per fare pratica nel settore commerciale. Nella città francese Pellico dimostrò scarsa inclinazione per gli affari, appassionandosi invece agli studi classici, alle lingue e agli autori contemporanei, quali [[Ugo Foscolo]] e [[Vittorio Alfieri]], di cui diventò un fervente ammiratore. Al rientro in Italia, nel 1809, si stabilì con la famiglia a [[Milano]], dove il padre aveva trovato un impiego pubblico al Ministero della Guerra del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]]. A Milano Pellico fu insegnante di francese presso il [[Scuola militare "Teulié"|collegio militare]]. Giovane entusiasta della poesia neoclassica, frequentò [[Vincenzo Monti]] e Ugo Foscolo, legando in particolare con quest'ultimo. Cominciò a scrivere tragedie in versi di impianto classico, come ''Laodamia'' (1813) ed ''Eufemio di Messina''. Alla caduta del regime napoleonico (1814) perse la cattedra di francese. Il 20 agosto 1815 a Milano venne rappresentata la sua tragedia ''Francesca da Rimini''<ref>L'opera fu composta nel 1813 nel castello di [[Murisengo]].</ref>. La tragedia reinterpreta l'episodio dantesco alla luce delle influenze romantiche e risorgimentali del periodo lombardo.
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