Umberto Grilli: differenze tra le versioni

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Grilli nacque a Volterra da una famiglia di alabastrieri. Attivo propagandista socialista, nel 1894 fondò il "Martello", il primo settimanale socialista di Volterra.
 
In seguito divenne presidente del Consiglio provinciale di [[Grosseto]] e poi membro della [[Camera dei deputati del Regno d'Italia]] per la [[XXV Legislatura del Regno d'Italia|XXV Legislatura]], dal 1919 al 1921. Socialista riformista, durante la sua attività di deputato mantenne una posizione fortemente ostile al fascismo. Nel 1921 fu vittima di ostilità da parte di gruppi squadristi.
 
Nel secondo dopoguerra, fu membro dell'[[Assemblea Costituente (Italia)|Assemblea Costituente]] dove venne eletto nelle liste del [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1943-1947)|Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]] (nome all'epoca del PSI) per passare successivamente al [[Partito Socialista Democratico Italiano|Partito Socialista dei Lavoratori Italiani]]. In particolare, ebbe un ruolo attivo nella discussione degli articoli 7 e 29.<ref name="Angelino">{{cita web|url=https://www.israt.it/images/abook_file/atc000151.pdf|titolo= Le tre vite di Umberto Grilli, un socialista maremmano ad Asti|autore= Edoardo Angelino}} </ref> Stabilitosi ad Asti, fu consigliere di quel comune dal 1946 al 1951 e presidente dell'amministrazione provinciale di Asti dal 4 giugno 1949 al 1951.<ref>''È morto ad Asti l'on. Umberto Grilli'', in ''Il Tirreno'', Cronaca di Grosseto, 28 ottobre 1951, p. 4.</ref>