Piramide di Cheope: differenze tra le versioni

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Nella Grande Piramide sono state scoperte tre camere: la più bassa, detta ''camera ipogea'', si trova sottoterra, scolpita nella viva roccia su cui la piramide è stata costruita e appare incompiuta; più in alto si trovano, nell'ordine, la cosiddetta ''camera della Regina'' e ancora più in alto la cosiddetta ''camera del Re''. Il [[Complesso piramidale egizio|complesso]] originariamente comprendeva due templi mortuari in onore di Cheope (uno in prossimità della piramide e uno vicino al [[Nilo]]), tre piramidi più piccole, dette [[piramide secondaria|secondarie]] (per le [[Grande Sposa Reale|regine]] di Cheope), una più piccola [[piramide satellite]], una strada rialzata (detta [[rampa processionale]], per collegare i due templi) e piccole ''[[mastaba|mastabe]],'' per i nobili.
 
All'interno della piccolissima stra piccola Piramide non è stato trovato né il feretro né il corredo funerario (fatto questo di per sé non sorprendente, poiché quasi tutte le sepolture reali dell'[[antico Egitto]] sono state saccheggiate dai [[tombarolo|tombaroli]] già nell'antichità) tuttavia questo elemento unito alla mancanza di decorazioni o [[geroglifici egizi|geroglifici]] nei vani interni e alle gigantesche dimensioni dell'opera, ha fatto nascere un vasto dibattito con un certo numero di teorie,<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/energia/2018/08/01/grande-piramide-i-fisici-scoprono-il-segreto-della-sua-energia-_172052f1-4547-47cf-8faf-78b79ec92c47.html|titolo=Grande Piramide, i fisici scoprono il segreto della sua energia|pubblicazione=[[ANSA]]|data=1º agosto 2018|accesso=22 marzo 2019}}</ref> non accreditate dalla maggior parte della [[comunità scientifica]] archeologica, sul fatto che le piramidi non avessero la funzione di [[tomba|tombe]]. Questa ipotesi è basata su quanto detto sopra (cioè sul fatto che non è stato ritrovato all'interno alcun segno che faccia pensare ad una sepoltura, né spoglie né iscrizioni sulle pareti), constatazione materiale che a sua volta è rafforzata dal fatto che è unanime presso gli studiosi la convinzione che gli uomini del califfo [[Al-Maʾmūn]] sono stati i primi ad entrare (era l'820 d.C.) negli ambienti interni della Piramide. Tali uomini infatti aprirono una breccia nella parete nord della piramide<ref>{{Cita libro |autore=Charles Rigano |titolo=Pyramids of the Giza Plateau|url=https://books.google.com/books?id=4arwBQAAQBAJ&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PA101&dq=Al+Mamun+north+pyramid&hl=it|accesso=6 luglio 2023 |anno=20141900 |editore=Author House|lingua=en|ISBN=978-1-4969-5249-3}}</ref>, leggermente ad ovest e più in basso dell'entrata originaria, che è stata portata alla luce solo in epoca moderna a seguito di scavi nella parete: essa era infatti abbondantemente nascosta, e non vi sono testimonianze che la sua copertura fosse una toppa rifatta sopra dopo precedenti ipotetiche apertura della breccia. Inoltre, è ancor più certo che gli stessi uomini del califfo furono i primi a riuscire ad entrare nei cunicoli e gallerie che portano alle camere (cosiddette) "del Re" e "della Regina", cunicoli e gallerie i cui accessi furono chiusi da invalicabili sistemi di lastre di granito che sono ancora sul posto: gli uomini del califfo riuscirono fortunosamente a superare questi sbarramenti, sfondando tetti e pavimenti dei vari corridoi, cosa che non è riscontrata essere stata fatta in altri punti prima di essi.
 
Nelle immediate vicinanze della piramide ci sono ben sette fosse per [[Barca sacra|barche sacre]] di cui [[Barca solare di Cheope|una]] è stata ricostruita ed è visibile nell'apposita struttura.<ref>{{cita libro |autore=Riccardo Manzini |titolo=Complessi piramidali egizi |volume=volume II - Necropoli di Giza |editore=Ananke |p=151}}</ref>
 
La piramide è provvista di un cortile, di un [[luogo di culto a nord]], di un [[tempio funerario]], di una [[rampa processionale]] e di un [[tempio a valle]]. Ci sono, inoltre, annesse alla piramide principale di Cheope, anche tre [[Piramide secondaria|piramidi secondarie]] dedicate a tre sue regine e una [[piramide satellite]] scoperta nel 1999.<ref>{{cita libro |autore=Riccardo Manzini |titolo=Complessi piramidali egizi |volume=volume II - Necropoli di Giza |editore=Ananke |p=120}}</ref>ansananatta
 
==Storia==