Julio Libonatti: differenze tra le versioni

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Anche in Italia diventa presto un beniamino dei tifosi. Oltre alle doti funamboliche, tipiche dei calciatori argentini, ''Libo'' ha un'intelligenza tattica che gli consente di offrire spettacolari palloni da rete (in futuro verranno chiamati [[Assist (calcio)|''assist'']]) ai due [[Centrocampista#Offensivi|interni]]. Nei granata l'interno che sfrutta al meglio il gioco di Libonatti è [[Gino Rossetti]]. Da non dimenticare è che in quel Torino gioca anche un grande tessitore della linea d'attacco, il cervello della squadra, [[Adolfo Baloncieri|Adolfo ''Balon'' Baloncieri]]. I tre diventano un tutt'uno.
Nasce così il famoso ''trio delle meraviglie'', che porterà il Torino a vincere due titoli di campione d'Italia (uno poi [[Caso_Allemandi|revocato]]) e uno perso nella finalissima con il [[Bologna]].
Un dato riassume tutta la potenza di quell'attacco: nel [[Campionato di calcio italiano 1929|campionato 1928-29]], quello appunto perso d'un soffio contro il Bologna, la squadra segnò 117 reti in 33 partite. Sono numeri che neanche il [[Grande Torino]] riuscirà a battere.
Con i granata Libonatti colleziona 241 presenze (239 di campionato e 2 di [[coppa Italia]]), segnando 157 reti (150 in campionato e 7 in coppa Italia).
Nel [[1934]] lascia i granata accasandosi, in [[serie B]], con i rossoblu del [[Genoa]] che grazie anche al suo apporto risaliranno subito nella massima serie.