Claude Frollo (Disney): differenze tra le versioni
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== Biografia del personaggio ==
Frollo vive nel Palazzo di Giustizia, a [[Parigi]], dove esercita la professione di [[giudice]] e di ministro della giustizia in modo estremamente autoritario. Pur considerandosi un uomo profondamente religioso, utilizza la sua posizione politica per tenere gli abitanti di Parigi sotto scacco e soprattutto per perseguitare e arrecare sofferenze al popolo dei gitani, accusandoli di essere "parassiti" e di "vivere al di fuori dell'ordine naturale". Una notte un gruppo di zingari tenta di entrare a Parigi, ma subito si ritrovano intercettati e arrestati dallo spietato giudice e dai suoi uomini. Quando una donna del gruppo tenta la fuga, Frollo la insegue e infine la uccide sui gradini di Notre-Dame, per poi scoprire che ella era la madre di un bambino deforme. Il ministro tenta dunque di gettare il piccolo in un [[pozzo]], ma viene fermato dall'Arcidiacono di Notre-Dame che lo convince ad allevare il bambino come proprio figlio, come ammenda per i peccati che ha commesso amministrando la legge a modo proprio.
Frollo dunque battezza il bimbo Quasimodo, e lo alleva nel campanile della [[Cattedrale di Notre Dame]], nel tentativo di "proteggere il mondo dalla sua mostruosità". Nonostante la rigida disciplina religiosa e di orientamento del giudice, Quasimodo cresce manifestando ottimismo e spirito libero. Nel corso del ventennio successivo, Frollo continua a guadagnare potere all'interno della città, imprigionando, torturando e uccidendo gli zingari, e cercando nel frattempo di convincere il popolo parigino della loro malvagità. Prima di prendere parte all'annuale [[Festa dei folli]], Frollo incontra il capitano Febo, un soldato leale e giusto, al quale assegna il compito di trovare la Corte dei Miracoli, luogo che gli zingari hanno adibito a nascondiglio.
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Nel corso della festa, il giudice fa la conoscenza di una zingara di nome Esmeralda, dalla quale è attratto e al contempo disgustato. Poco dopo, Quasimodo, fuggito dalla cattedrale, viene incoronato Re dei Folli e in seguito pubblicamente umiliato, sotto lo sguardo indifferente del suo [[Tutore (diritto)|tutore]]. Sarà Esmeralda ad aiutare Quasimodo e a deridere pubblicamente Frollo per la sua indifferenza, scatenando la sua ira e in seguito rifugiandosi nella Cattedrale per sfuggire all'arresto. Quella stessa sera il giudice si rende conto di essersi innamorato della zingara ma, non riuscendo ad accettare ciò, teme che questa attrazione possa tradursi nella sua dannazione eterna. Contemporaneamente Quasimodo aiuta Esmeralda a fuggire dalla Cattedrale, al che Frollo comincia a darle una caccia spietata bruciando e saccheggiando le case zingare di Parigi, con l'intenzione di farla sua o, in caso di un suo rifiuto, eliminarla. Cercherà di sterminare una famiglia innocente, credendoli dei traditori, ma un disgustato Febo, opponendosi alla sua volontà, li salva. Frollo dunque lo accusa di insubordinazione e lo condanna a morte, ma con l'aiuto di Esmeralda il capitano si salva.
Avendo scoperto che Quasimodo ha aiutato la gitana a fuggire, il ministro ricorre all'inganno, facendogli credere di aver trovato il nascondiglio degli zingari e minacciando di attaccarlo, affinché il ragazzo si rechi alla Corte dei Miracoli per avvisare Esmeralda del pericolo, e scoprire così la posizione del luogo (situato nelle antiche catacombe sotto Parigi). Il suo piano va a segno, e Frollo arresta la ragazza, Febo e gli zingari, e fa incatenare Quasimodo nel campanile della Cattedrale, dopodiché condanna Esmeralda al rogo. Prima dell'esecuzione, l'uomo pone alla zingara un ultimatum: diventare la sua donna o morire, ricevendo come risposta uno sputo in faccia. Quando per Esmeralda sembra giunta la fine, Quasimodo riesce a fuggire e a trarre in salvo la ragazza, mentre il popolo di Parigi, incoraggiato dal suo gesto, ingaggia una furiosa battaglia contro gli uomini di Frollo, e nel frattempo il gobbo colpisce i soldati con sassi e mattoni e infine riesce a metterli in fuga riempiendo la piazza sottostante alla Cattedrale con il piombo fuso usato per le campane. Dopo aver sfidato l'Arcidiacono, Frollo raggiunge Quasimodo ed Esmeralda sul campanile e lì tenta di ucciderli, dopo aver rivelato al ragazzo la verità sulla morte della madre (Frollo gli aveva sempre detto che la donna lo aveva abbandonato per la sua deformità). Dopo aver rischiato di precipitare dal balcone della Cattedrale, il ministro riesce a issarsi su un [[gargoyle]] e si appresta a eliminare Esmeralda, ma in quel momento la statua cede al suo peso e si stacca dalla balconata portandolo con sé. Frollo trova così la morte precipitando dalla cattedrale nel piombo fuso della piazza sottostante. Memorabili sono le sue, alquanto ironiche, ultime parole: ''"Egli castigherà i perversi e li precipiterà in una voragine di fuoco!"'', accentuate dall'istante in cui la testa del gargoyle prima di spezzarsi sotto il suo peso si anima e, con occhi e fauci fiammeggianti, fa rassomigliare la morte di Frollo a una caduta all'inferno.
Quest'ultimo viene poi citato nel sequel, ''[[Il gobbo di Notre Dame II]]'', in due occasioni. La prima mentre Clopin annuncia che sta per incominciare il ballo di Esmeralda, tira fuori un pupazzetto simile a Frollo dicendo di fare attenzione a non perdere il cuore per lei. La seconda volta avviene verso la fine del film, quando Madeline chiede a Quasimodo di fidarsi di lei, egli risponde di non avere più fiducia in lei e che aveva già fatto questo errore, riferendosi al suo ex tutore.
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