Khaganato di Rus': differenze tra le versioni

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Le origini del Khaganato di Rus' non sono chiare. I primi colonizzatori scandinavi si stabilirono sul basso corso del [[fiume Volchov]] all'incirca nella metà dell'[[VIII secolo]]. Il territorio da loro occupato comprendeva le moderne ''[[Oblast' della Russia|oblast']]'' di [[Oblast' di Leningrado|San Pietroburgo]], [[Oblast' di Novgorod|Novgorod]], [[Oblast' di Tver'|Tver']], [[Oblast' di Jaroslavl'|Jaroslavl']], e [[Oblast' di Smolensk|Smolensk]], ed era conosciuto nelle fonti antico-scandinave come ''[[Garðaríki]]'', la ''terra delle fortezze''. I signori della guerra variaghi, noti alle popolazioni di origine turca che abitavano nelle steppe con l'appellativo di "''köl-beki''" (''re dei mari''), arrivarono a sottomettere le regioni abitate da [[Popoli finno-ugrici|finno-ugrici]] e slavi, particolarmente nelle regioni attraversate dal Volga, che fungeva da collegamento tra il [[Mar Baltico]] e il [[mar Caspio]] e [[Serkland]].<ref>{{Cita|Brutzkus|p. 120}}.</ref>
 
Riguardo all'origine dei Rus', la ricerca storiografica non è concorde nell'individuare l'identità e l'origine dei Khagan. Potrebbero infatti essere stati di razza scandinava, o nativi slavi o finni, oppure (molto probabilmente) il frutto di un incrocio tra questi tre popoli.<ref>Vedi ad es. {{Cita|Pritsak 1991|Vol. 1, pp. 28, 171, 182}}.</ref> [[Omeljan Pritsak]] ipotizzò che un ''khagan'' cazaro noto con il nome di ''[[Khan-Tuvan Dyggvi]]'', esiliato dopo essere stato sconfitto nel corso di una [[Kabars|guerra civile]], si fosse stabilito con i suoi sostenitori nell'insediamento slavo-variago di ''[[Sarskoe Gorodišče]]'', poco distante dall'odierna [[Rostov Velikij|Rostov]], unendosi in seguito con una donna della nobiltà scandinava e dando così inizio alla dinastia dei khagan dei Rus'<ref>{{Cita|Pritsak 1991|pp. 171, 182}}.</ref>. Zuckerman ha ritenuto la teoria di Pritsak una tesi senza alcun fondamento<ref>Gli archeologi inoltre non hanno trovato tracce di preesistenti insediamenti nelle vicinanze di Rostov anteriori agli anni 970</ref>. Tuttavia non è stato ad oggi rinvenuto alcun documento attestante la presunta fuga di un khagan cazaro presso i Rus'.<ref>{{Cita|Duczko|ppp. 31}}.</ref>
 
Ciononostante, la teoria di una possibile connessione cazara con i primi monarchi Rus' è supportata dall'uso di un [[Stemma dell'Ucraina|tridente stilizzato]] ''[[tamga]]'', o sigillo, dagli ultimi governanti della Rus' di Kiev come [[Svjatoslav I di Kiev|Svjatoslav I]]; simili ''tamga'' sono stati trovati in rovine archeologiche cazare.<ref name=Brook154/><ref>{{Cita|Franklin e Shepard|pp. 120-121}}.</ref><ref>{{Cita|Pritsak 1998|pp. 78-79}}.</ref> La connessione genealogica tra i khagan di Rus' del IX secolo e i successivi governanti della dinastia Rurik è però ad oggi incerta.<ref>Vedi tuttavia {{Cita|Duczko|pp. 31-32}}.</ref>
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Il commercio era la maggior fonte di introiti dei Rus', che secondo Ibn Rustah non praticavano l'[[agricoltura]]:
{{citazione|Non hanno campi coltivati ma dipendono per i loro rifornimenti da quanto riescono ad ottenere dagli ''as-Saqaliba'' (slavi). Non hanno proprietà terriere, villaggi o campi; il loro unico lavoro è il commercio delle pelli di [[Martes zibellina|zibellini]], [[scoiattoli]] e di altri animali e le monete ottenute con queste transazioni le ripongono nelle loro cinte.<ref>{{Cita|Ibn Rustah}}. Traduzione inglese in {{Cita|Brøndsted|pp. 267–268267-268}}.</ref>}}
I mercanti della Rus' viaggiavano lungo il corso del Volga, pagando tributi ai bulgari e ai cazari nei porti di ''[[Gorgan]]'' e di ''[[Abaskun]]'' sulla costa meridionale del [[mar Caspio]]; occasionalmente intraprendevano viaggi fino a ''[[Baghdad]]''.<ref name="Rus"/>
 
== Ordinamento interno ==
Scrivendo nel 922, Ibn Fadlan descrisse i sovrani di Rus' (allo stesso modo dei khagan Cazari), come detentori di ben poca [[autorità]]. Invece il potere politico e militare era esercitato da un suo delegato, che "comanda le truppe, attacca i nemici e agisce in qualità di rappresentante nei confronti dei suoi sottoposti."<ref name="Christian340">{{Cita|Christian|pp. 340-341}}, citando l'opera ''Risala'' di ibn Fadlan.</ref> Il Re della Rus', d'altro canto, "non ha altri doveri che unirsi carnalmente con le proprie schiave, bere, e dedicarsi ai piaceri della vita."<ref name="Christian340"/> Era sorvegliato da 400 uomini, "che morirebbero per lui... Questi 400 siedono dietro il trono reale: a piattaforma grande e ricoperta di gioielli che ospita anche le 40 schiave del suo harem." Ibn Fadlan scrisse che il sovrano quasi non avrebbe mai voluto allontanarsi dallo stesso e che persino quando andava a cavallo, al suo ritorno, "l'animale lo riporta fino al trono."<ref>Ibn Fadlan, ''Risala''. Traduzione inglese in {{Cita|Brøndsted|pp. 266–267266-267}}.</ref> Ibn Rustah riferisce tuttavia che il khagan era l'autorità di ultima istanza nel decidere le controversie sorte tra i suoi sudditi. Le sue decisioni non erano però vincolanti: se una parte disobbediva alla sentenza reale la disputa era decisa con un [[holmgang|duello]] che avveniva "alla presenza di un consanguineo di ciascun contendente che non sfodera la spada; e l'uomo che ha la meglio nel duello ha il diritto di decidere sulla controversia"<ref>Ibn Rustah. Traduzione inglese in {{Cita|Brøndsted|pp. 266–267266-267}}.</ref>
 
La [[dicotomia]] tra la relativa assenza di potere del sovrano e la grande autorità di uno dei suoi sottoposti riflette la struttura del governo cazaro, con l'autorità secolare nelle mani di un [[Khagan Bek]] solo formalmente subordinato a un khagan, ed è conforme con il sistema politico tradizionale delle [[Germani|tribù germaniche]] dove era presente una netta distinzione tra il re e il capo militare. L'istituzione di un simile sistema gerarchico è stato anche messo in luce per quel che concerne la Rus' di Kiev nelle relazioni politiche tra [[Oleg di Kiev|Oleg]] e [[Igor' di Kiev|Igor']], ma è dubbio se tale circostanza sia un'impronta del khaganato su di uno Stato che gli è succeduto cronologicamente o sia stata importata successivamente da un'altra tradizione. I primi principati della Rus' di Kiev esibivano infatti certe caratteristiche politiche, militari e giuridiche differenti rispetto al khaganato: alcuni storici ritengono che tali differenze siano state introdotte nella Rus' di kiev dai Cazari piuttosto che dal khaganato.<ref>{{Cita|Brutzkus|p. 111}}.</ref>
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Secondo Vernadskij, i [[Cazari]] e i Greci eressero la fortezza di Sarkel vicino al passaggio tra il [[Don (fiume Russia)|Don]] e il Volga al fine di difendere tale punto strategico dai Rus'<ref name="Vernadsky VII-4"/>. Altri storici, tuttavia, ritennero che essa fosse stata costruita per difendersi o monitorare i Magiari e altre tribù della steppa e non i Rus'<ref>{{Cita|Shepard|p. 24}}.</ref><ref>{{Cita|Kovalev|p. 124}}.</ref>. Lo studioso [[Ucraini|ucraino]] [[Mychailo Hruševskyj]] non esitò a dichiarare che le fonti esistenti sono contrastanti su questo punto<ref>{{Cita|Hrushevsky|Vol. 1, p. 176}}.</ref>. [[John Skylitzes]] scrisse che Sarkel fu un "valido baluardo contro i [[Peceneghi]]" ma non riuscì a identificare lo scopo per il quale era stato eretto<ref>{{Cita|Huxley|''passim''}}.</ref>.
 
Nell'860, i Rus' [[Guerra Rus'-Bizantina (860)|assediarono Costantinopoli]], con una [[flotta]] di 200 navi. L'esercito e la flotta bizantina erano lontani dalla capitale, lasciando quest'ultima vulnerabile a un attacco. La tempistica della spedizione fa supporre che i Rus' fossero ben informati della situazione interna dell'impero grazie alle relazioni commerciali e diplomatiche intervenute a seguito dell'ambasciata dell'838. I guerrieri Rus' devastarono i dintorni di Costantinopoli prima di allontanarsene improvvisamente il 4 agosto.<ref>{{Cita|Franklin e Shepard|pp. 50–5550-55}}.</ref>
 
Il Khaganato di Rus' aveva stretti rapporti commerciali con la [[Cazaria]]. [[Ibn Khordadbeh]] riferì che "loro vanno tramite il fiume slavo (il Don) fino a [[Khamlidj]], una città dei Cazari, dove il governante di questi ultimi riscuote un dazio da loro."<ref>ibn Khordadbeh, citato in {{Cita|Vernadsky|Vol. 1, p. 9}}</ref> Alcuni commentatori moderni inferiscono dalle parole dello storico arabo che la cultura politica dei Rus' fu oltremodo influenzata dai contatti con la Cazaria.<ref>Ad es. {{Cita|Jones|p. 164}}, {{Cita|Franklin and Shepard|pp. 67-8}}, {{Cita|Christian| p. 340}}.</ref> Tuttavia dall'inizio del periodo Rurikide, nel primo decennio del X secolo, le relazioni tra Rus' e Cazari [[Spedizioni sul Caspio della Rus'|peggiorarono sensibilmente]].
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Poco tempo dopo l'annuncio del Patriarca Fozio riguardante la [[cristianizzazione dei Rus']], tutti i centri del Khaganato presenti nell'odierna Russia nord-occidentale furono distrutti da incendi. Gli archeologi hanno rinvenuto prove precise e concordanti che Holmgard, Aldeigja, [[Alaborg]], [[Izborsk]] e altri insediamenti locali furono rasi al suolo dalle fiamme negli anni 860 o 870. Alcuni di questi centri furono abbandonati definitivamente dopo gli incendi. Il Manoscritto Nestoriano descrive la rivolta degli Slavi e dei Finni pagani nei confronti dei Variaghi, che dovettero secondo tale fonte ritirarsi oltremare nell'[[862]]. La [[Prima Cronaca di Novgorod]], considerata da Šachmatov più affidabile, non individua temporalmente la rivolta in una data specifica. La cinquecentesca [[Cronaca di Nikon]] attribuisce la cacciata dei Variaghi a [[Vadim il Coraggioso]]. Lo storico ucraino Mychailo Braičevskyj considerò la ribellione di Vadim "una reazione pagana" contro la cristianizzazione della Rus'.<ref>{{Cita|Брайчевский|pp. 42-96}}.</ref> A tali eventi seguì un periodo di anarchia, individuato da Zuckerman nel lasso temporale che va dall'875 al 900. L'assenza di monete databili all'ultimo ventennio del IX secolo suggerisce infatti che il Volga cessò di essere una via commerciale: ne conseguì "la prima crisi dell'argento europea".<ref>{{Cita|Noonan 1985|pp. 41-50}}.</ref><ref>{{Cita|Noonan 1992|''passim''}}.</ref>
 
Dopo la [[recessione]] conseguita al periodo di sconvolgimenti politici, la regione fu oggetto di una ripresa economica intorno al 900. Zuckerman ha associato tale ripresa con l'arrivo di [[Rurik]] e dei suoi uomini, i quali, per ragioni ancora incerte, incentrarono i propri commerci non più sul Volga, ma sul Dnepr. Gli insediamenti scandinavi di Ladoga e Novgorod iniziarono a crescere rapidamente. Durante il primo decennio del X secolo, un grande avamposto commerciale sul [[Dnepr]] fu costruito a [[Gnëzdovo]], nei pressi della moderna [[Smolensk]]. Kiev, anch'essa un insediamento sul Dnieper, si trasformò in un importante centro urbano all'incirca in quel periodo<ref>{{Cita|Franklin e Shepard|pp. 91–11191-111}}.</ref><ref>Vedi ad es. {{Cita|Duczko|pp. 81ss.}}. È stata avanzata da alcuni storici l'ipotesi che la distruzione degli anni 860/870 fosse stata causata dagli attacchi dello stesso Rurik e dei suoi seguaci che soppiantarono i Khagan o anche che questa fosse stata cagionata da una guerra civile interna al Khaganato stesso e risoltasi con l'intervento di Rurik.</ref>.
 
Il destino del Khaganato di Rus' e il processo attraverso il quale evolse o fu soppiantato dalla [[Rus' di Kiev]] non è chiaro. I Kieviani sembrarono in seguito avere vaghe nozioni sulla precedente esistenza del Khaganato. Le fonti slave non menzionano neppure la cristianizzazione della Rus' avvenuta nell'860 o la spedizione [[Paflagonia|paflagona]] dell'830. Il fatto che gli autori del Manoscritto Nestoriano abbiano tratto da fonti greche il racconto della spedizione condotta dai Rus' contro Costantinopoli nell'860 suggerisce l'assenza di una tradizione vernacolare riguardante tali accadimenti<ref>{{Cita|Franklin e Shepard|p. 53}}.</ref>.