Basilica dell'Assunta (Varallo): differenze tra le versioni
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== Storia ==
[[File:Basilica_di_Santa_Maria_Assunta_di_Sacro_Monte_di_Varallo_04.jpg|thumb|left]]
Venne eretta a partire dal 1614 su volere di [[Carlo Bascapè]], allora [[vescovo di Novara]], progettata da [[Bartolomeo Ravelli]] e di [[Giovanni d'Enrico]] e terminata nel 1713.<ref name="Santuari.it">{{Cita web|url=http://www.sacromontedivarallo.it/basilica.asp?tipo_menu=3 |titolo=La Basilica del Sacro Monte|sito=Santuari.it|accesso=25 ottobre 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140923071453/http://www.sacromontedivarallo.it/basilica.asp?tipo_menu=3|dataarchivio=23 settembre 2014|urlmorto=sì}}</ref> La [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]] è consacrata a [[Maria Assunta]].
Nel [[1649]], dopo il completamento del [[presbiterio]] e del [[coro (architettura)|coro]], si trasportò al suo interno l'antica statua lignea della ''Madonna dormiente''<ref>La tradizione afferma che la venerata statua proviene dalla [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|basilica di Santa Sofia]] a [[Costantinopoli]]; cfr. Casimiro Debiaggi, op. cit, p. 63. Oggi essa è dubitativamente riconosciuta come opera precoce di Gaudenzio Ferrari. Cfr. Edoardo Villata, Simone Baiocco, ''Gaudenzio Ferrari, Gerolamo Giovenone: un avvio e un percorso'', Allemandi, 2004, p. 68.</ref>
Nel [[1678]] anche la [[cupola]] della basilica poteva considerarsi terminata, con la collocazione delle statue policrome in terracotta che la decorano in guisa di ''Paradiso''.
I secoli successivi videro il completamento della [[facciata]] della basilica assieme a rifacimenti e ad alcune estensioni del complesso delle cappelle. Nel 1894 il bronzista [[Giovanni Lomazzi]] realizzò il prezioso portone in bronzo, disegnato dell'architetto [[Giovanni Ceruti]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD11B40C/ |titolo=Album n. 1 (1889 - 1925) |autore= |sito=lombardiabeniculturali.it |data=
A partire dal primo [[XX secolo|Novecento]], si resero necessari numerosi interventi manutentivi, l'ultimo dei quali, ha riguardato nel [[2006]] il restauro della cappella della Crocifissione.
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