Basilica dell'Assunta (Varallo): differenze tra le versioni

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Nel [[1649]], dopo il completamento del [[presbiterio]] e del [[coro (architettura)|coro]], si trasportò al suo interno l'antica statua lignea della ''Madonna dormiente''<ref>La tradizione afferma che la venerata statua proviene dalla [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|basilica di Santa Sofia]] a [[Costantinopoli]]; cfr. Casimiro Debiaggi, op. cit, p. 63. Oggi essa è dubitativamente riconosciuta come opera precoce di Gaudenzio Ferrari. Cfr. Edoardo Villata, Simone Baiocco, ''Gaudenzio Ferrari, Gerolamo Giovenone: un avvio e un percorso'', Allemandi, 2004, p. 68.</ref> (posta attualmente nello ''scurolo'', l'angolo più appartato della basilica, nella [[XVIII secolo|settecentesca]] [[cripta]]) che divenne oggetto di speciale devozione.
 
Nel [[1678]] anche la [[cupola]] della basilica poteva considerarsi terminata, con la collocazione delle statue policrome in terracotta che la decorano in guisa di ''Paradiso''.<ref>{{Cita web|url=https://immaginettemariane.blogspot.com/2023/05/|titolo=Basilica dell'Assunta|accesso=25 ottobre 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20240429100405/https://immaginettemariane.blogspot.com/2023/05/|dataarchivio=29 aprile 2024|urlmorto=no}}</ref>
 
I secoli successivi videro il completamento della [[facciata]] della basilica assieme a rifacimenti e ad alcune estensioni del complesso delle cappelle. Nel 1894 il bronzista [[Giovanni Lomazzi]] realizzò il prezioso portone in bronzo, disegnato dell'architetto [[Giovanni Ceruti]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD11B40C/ |titolo=Album n. 1 (1889 - 1925) |autore= |sito=lombardiabeniculturali.it |data= |accesso=24 novembre 2017}}</ref>