Plutone (divinità): differenze tra le versioni

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== Teogonia di Esiodo ==
Il nome ''Ploutōn'' non appare nella [[letteratura greca]] nel periodo arcaico. Nella [[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]] di [[Esiodo]], Ade era uno dei sei figli di [[Crono]] e [[Rea (mitologia)|Rea]], assieme a [[Poseidone]], [[Zeus]], [[Demetra]], [[Era (mitologia)|Era]] ed [[Estia]]. Sconfitto Crono, i tre fratelli maschi si divisero il mondo in tre reami e Ade ebbe per sorte l'oltretomba. [[Pluto (mitologia)|Pluto]], Dio dell'abbondanza, appare nella teogonia, come figlio di Demetra e [[Iasione]],<ref>{{cita testo |url=http://www.readme.it/EnglishNew/libri/Classici%20Greci/Teogonia.shtml |titolo=Teogonia |editore= |autore=Esiodo |wkautore=Esiodo |data= |id=ISBN |citazione=''Dèmetra, generò, somma Dea, con l'eroe Gïasone, nel pingue suol di Creta, nel solco tre volte scassato, il buon Pluto, che sopra la Terra ed il Pelago immenso, va dappertutto; e chi trova, chi può su lui metter le mani, súbito fa che ricco divenga, e gli accorda fortuna.'' |accesso=11 dicembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924085152/http://www.readme.it/EnglishNew/libri/Classici%20Greci/Teogonia.shtml |dataarchivio=24 settembre 2015 |urlmorto=sì }}</ref> riprendendo il mito dell'isola di [[Samotracia]]. L'unione di Demetra e Iasione è descritta anche nell<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Odissea]]''<ref>{{cita testo |url=https://it.wikisource.org/wiki/Odissea/Libro_V |titolo=Odissea |volume=Libro V | autore=Omero |wkautore=Omero| citazione=versi 125–128: ''Così, quando con Iasione Demetra dalla bella chioma, cedendo al suo animo, si unì in amore e nel letto''}}</ref>.
 
== Ploutōn e Ploutos ==
''Ploutōn'', identificato come Ade, è descritto nell'[[Iliade]] come il Dio più odiato dai mortali.<ref>{{cita testo |url=http://books.google.it/books?id=a-NmaO-kM2UC&printsec=frontcover&dq=Classical+Mythology:+A+Guide+to+the+Mythical+World+of+the+Greeks+and+Romans&hl=en&sa=X&ei=6kmoUqmhGsWLyQPPl4D4Dw&ved=0CDEQ6AEwAA#v=onepage&q=Classical%20Mythology%3A%20A%20Guide%20to%20the%20Mythical%20World%20of%20the%20Greeks%20and%20Romans&f=false |titolo= Classical Mythology: A Guide to the Mythical World of the Greeks and Romans |editore=Oxford University Press |autore=William Hansen |pp=158–159158-159 |data=2005 |isbn=0-19-530035-1 |lingua=inglese |citazione= ''l'eufenismo è un modo caratteristico per riferirsi a figure associate ai morto e all'oltretomba''}}</ref> [[Platone]] afferma che la gente preferisce il termine ''Ploutōn'', "dispensatore di ricchezze," in quanto il termine Ade suscita timore.<ref>{{cita libro |url=http://books.google.it/books?id=_cAuwB_2RbcC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false |titolo=Plato's Cretan City: A Historical Interpretation of the Laws |editore=Princeton University Press |capitolo=The Propitiation of Zeuz |autore=Glenn R. Morrow |pp=452–453452-453 |data=1993 |lingua=inglese}}</ref> Il termine ''Ploutōn'' è connesso alla ricchezza della terra, sia nei raccolti sulla superficie (era inizialmente Dio della terra), che nelle miniere nel sottosuolo.<ref>{{cita libro |titolo=Corpus Tibullianum III. 1-6: Lygdami elegiarum liber |anno=1995 |url=https://archive.org/details/lygdamuscorpusti0000nava |editore=Brill Academic Publishers |collana=Mnemosyne, Supplements |autore=Fernando Navarro Antolin |pp=[https://archive.org/details/lygdamuscorpusti0000nava/page/145 145]–146 |data=1996 |isbn=90-04-10210-8 |lingua=inglese}}</ref> Quello che adesso appare una confusione tra i due dei, tra Ploutōn-Ade e Ploutōn-[[Pluto (mitologia)|Pluto]] ("ricco"), acquistava un significato nella teologia greca. Come signore dell'abbondanza e della ricchezza, Plutone esprimeva l'aspetto quale divinità sotterranea positiva, simbolizzata dalla cornucopia,<ref>Charlotte R. Long, ''The Twelve Gods of Greece and Rome'' (Brill, 1987), p. 179; Phyllis Fray Bober, “Cernunnos: Origin and Transformation of a Celtic Divinity,” ''American Journal of Archaeology'' 55 (1951), p. 28, examples in Greek and Roman art in note 98; Hewitt, "The Propitiation of Zeus," p. 65,</ref> mentre come Ade, dio degli Inferi, ne esprime l'aspetto tetro, simbolizzato dal serpente e dal cane tricefalo [[Cerbero]].<ref>Tsagalis, ''Inscribing Sorrow'', pp. 101–102; Morrow, ''Plato's Cretan City'', pp. 452–453; John J. Hermann, Jr., "Demeter-Isis or the Egyptian Demeter? A Graeco-Roman Sculpture from an Egyptian Workshop in Boston" in ''Jahrbuch des Deutschen Archäologischen Instituts'' 114 (1999), p. 88.</ref>
 
Durante l'[[Impero romano|era imperiale]] il geografo greco [[Strabone]] distingue Plutone da Ade nel descrivere le risorse minerarie dell'antica [[penisola iberica|Iberia]] ([[Spagna romana]]), affermando che presso i turdetani (antica popolazione autoctona nell'odierna Andalusia), "''è Plutone, non Ade, colui che dimora nel regno sotterraneo''",<ref>{{cita libro | url=http://www.scribd.com/doc/180587878/Strabone-Geografia-Vol-2-Libri-I-IV-pdf | capitolo=libro III, capitolo 2° versi 147-148 | titolo= Geografia. Iberia e Gallia. Libri 3° e 4°. T | editore=Rizzoli | autore=Strabone | wkautore=Strabone | traduttore=Francesco Trotta | anno=2008 | isbn=978-88-17-17114-4 | accesso=11 dicembre 2013}}</ref> probabilmente nell'intento di sottolineare l'abbondanza delle ricchezze minerarie della regione.
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Proserpina poté ritornare in superficie ma solo per sei mesi all'anno, in quanto Plutone riuscì a farle mangiare un chicco di melograno, legandola così per sempre con gli Inferi. Quando Proserpina tornava da Plutone, Cerere in segno di protesta faceva calare il freddo ed il gelo durante i mesi in cui la figlia era assente come segno di dolore, per poi far risvegliare la natura per il ritorno di Proserpina sulla terra.
 
La prima versione letteraria del mito include una breve menzione nella teogonia di Esiodo ed una estesa narrativa negli Inni a Demetra di Omero; in entrambe le opere, il Signore dell'Oltretomba è detto Ade, di cui viene enfatizzata la figura tetra e insensibile, assieme alla riluttanza di Persefone.<ref>{{cita libro |url=http://books.google.it/books?id=PDtJ-2-e-esC&printsec=frontcover&hl=it&sa=X&ei=ZKCoUvT4IYvxhQeP34DQDQ&ved=0CDMQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false |titolo=The Homeric Hymns |autore=Diane Rayor |editore=University of California Press |anno=2004 |pp=107–109107-109 |isbn=0-520-93747-3 |lingua=inglese}}</ref>
 
L'uso sempre più frequente del termine Ploutōn riflette l'influenza dei [[Misteri eleusini]], i quali trattano Plutone e Persefone quale divina coppia che ricevono gli iniziati nella vita ultraterrena ed in quanto tale Plutone non è associato alla figura del "violento rapitore" di Persefone<ref>Christos Tsagalis, ''Inscribing Sorrow: Fourth-century Attic Funerary Epigrams'' (Berlin: Walter de Gruyter, 2008), pp. 101–102.</ref> Due testi classici che attribuiscono al Dio rapitore il nome Plutone sono due [[mitografia|mitografie]], il primo è la greca [[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|"Biblioteca" di pseudo-Apollodoro)]] (I secolo a.C.) il secondo è le latine [[Fabulae]] di Igino (circa 64 a.C. – 17 d.C.).<ref>{{cita libro |url=http://books.google.it/books?id=vczTNMWLGdoC&printsec=frontcover&dq=Fabulae&hl=en&sa=X&ei=RUeoUoadIIeS0QXDmICgDg&ved=0CC8Q6AEwAA#v=onepage&q=Fabulae&f=false |titolo=Apollodorus'library and Hyginus'Fabulae |autore=Igino | wkautore=Igino (astronomo)|autore2=Apollodoro | wkautore2=Biblioteca (Pseudo-Apollodoro) | curatore= R. Scott Smith |curatore2=Stephen M. Trzaskoma |editore=Hackett publishing |anno=2007 |isbn=978-0-87220-821-6}}</ref>