Proteine intrinsecamente disordinate: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Correzione della forma Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile Attività per i nuovi utenti Newcomer task: copyedit  | 
				 Correzione della forma e ortografia Etichette: Modifica visuale Edit Check (citazioni) attivato Edit Check (references) declined (irrelevant) Modifica da mobile Modifica da web per mobile Attività per i nuovi utenti Newcomer task: copyedit  | 
				||
Riga 8: 
== Storia == 
[[File:PDB 2fft EBI.jpg|thumb|Un insieme di strutture [[Risonanza magnetica nucleare|NMR]] della fosfoproteina solubile [[tilacoide]] TSP9 
Dagli anni '30 agli anni '50, le prime [[struttura proteica|strutture proteiche]] furono risolte e scoperte grazie alla [[cristallografia]]. Queste prime strutture suggerivano che 
Nel 1950, Karush scrisse di "adattabilità configurazionale", contraddicendo tutte le ipotesi e le ricerche del diciannovesimo secolo. Era convinto che le proteine avessero più di una configurazione allo stesso livello di energia e potessero sceglierne una nel momento in cui si legavano ad altri substrati. Negli anni '60, il [[paradosso di Levinthal]] suggerì che la ricerca conformazionale sistematica di un polipeptide lungo non è in grado di produrre una singola struttura proteica piegata su scale temporali biologicamente rilevanti (cioè da secondi a minuti). Curiosamente, per molte (piccole) proteine, o domini proteici, è possibile osservare in vitro un ripiegamento relativamente rapido ed efficiente. Come affermato nel [[dogma di Anfinsen]] del 1973, la struttura tridimensionale di queste proteine è codificata in modo univoco nella sua struttura primaria (la sequenza amminoacidica), è cineticamente accessibile e stabile in una gamma di condizioni fisiologiche (simili) e può quindi essere considerata come lo stato nativo di tali proteine "ordinate". 
Durante i decenni successivi, tuttavia, non è stato possibile assegnare numerose regioni di proteine nelle serie di dati [[Cristallografia a raggi X|ottenuti ai raggi X]], il che indicava che esse occupano più posizioni intermedie nelle mappe di [[densità elettronica]]. La mancanza di posizioni fisse e uniche rispetto al [[reticolo cristallino]] suggeriva che queste regioni erano "disordinate". La [[Spettroscopia di risonanza magnetica nucleare|spettroscopia a risonanza magnetica nucleare]] delle proteine ha anche dimostrato la presenza di grandi linker (o congiuntori) e terminazioni flessibili in molti complessi strutturali. ▼ 
▲Durante i decenni successivi, tuttavia, non è stato possibile assegnare numerose regioni di proteine nelle serie di dati [[Cristallografia a raggi X|ottenuti ai raggi X]],  
È ormai generalmente accettato che le proteine esistano come un insieme di strutture simili, con alcune regioni più vincolate  di altre. Le proteine intrinsecamente non strutturate (IUP) occupano l'estremo di questo spettro di flessibilità e comprendono anche proteine con una notevole tendenza alla struttura locale o ad assemblaggi flessibili multidominio. Queste regioni altamente disordinate di proteine sono state in seguito collegate a fenomeni funzionalmente importanti come la [[regolazione allosterica]] e la [[catalisi enzimatica]].▼ 
▲È ormai generalmente accettato che le proteine esistano come un insieme di strutture simili, con alcune regioni più vincolate 
Il disordine intrinseco è particolarmente elevato tra le proteine che regolano la cromatina e la trascrizione e le previsioni [[bioinformatica|bioinformatiche]] indicano che esso è più comune nei [[Genoma|genomi]] e nei [[proteoma|proteomi]] sequenziati rispetto a strutture note nel database delle proteine. Sulla base della previsione DISOPRED2, segmenti disordinati lunghi (> 30 residui) si verificano nel 2,0% di archae, nel 4,2% di eubatteri e nel 33,0% delle proteine eucariote.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Ward JJ, Sodhi JS, McGuffin LJ, Buxton BF, Jones DT |titolo= Prediction and functional analysis of native disorder in proteins from the three kingdoms of life |rivista= Journal of Molecular Biology |volume= 337 |numero= 3 |pp= 635–45 |data= March 2004 | pmid = 15019783 | doi = 10.1016/j.jmb.2004.02.002 }}</ref> Nel 2001, in un articolo intitolato ''Intrinsically disordered protein'', ha messo in dubbio che le informazioni trovate di recente fossero state ignorate per 50 anni.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Dunker AK, Lawson JD, Brown CJ, Williams RM, Romero P, Oh JS, Oldfield CJ, Campen AM, Ratliff CM, Hipps KW, Ausio J, Nissen MS, Reeves R, Kang C, Kissinger CR, Bailey RW, Griswold MD, Chiu W, Garner EC, Obradovic Z |titolo= Intrinsically disordered protein |rivista= Journal of Molecular Graphics & Modelling |volume= 19 |numero= 1 |pp= 26–59 |data= 1º gennaio 2001 | pmid = 11381529 | doi = 10.1016/s1093-3263(00)00138-8 }}</ref>▼ 
▲Il disordine intrinseco è particolarmente elevato tra le proteine che regolano la cromatina e la trascrizione e le previsioni [[bioinformatica|bioinformatiche]] indicano che esso è più comune nei [[Genoma|genomi]] e nei [[proteoma|proteomi]] sequenziati rispetto a strutture note nel database delle proteine. Sulla base della previsione DISOPRED2, segmenti disordinati lunghi (> 30 residui) si verificano nel 2,0% di archae, nel 4,2% di eubatteri e nel 33,0% delle proteine eucariote.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Ward JJ, Sodhi JS, McGuffin LJ, Buxton BF, Jones DT |titolo= Prediction and functional analysis of native disorder in proteins from the three kingdoms of life |rivista= Journal of Molecular Biology |volume= 337 |numero= 3 |pp= 635–45 |data= March 2004 | pmid = 15019783 | doi = 10.1016/j.jmb.2004.02.002 }}</ref> Nel 2001, 
Nel 2010 è diventato chiaro che le IDP sono molto abbondanti tra le proteine correlate a malattie, come [[alfa-sinucleina]] e [[Proteina Tau|tau]].<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Uversky VN, Oldfield CJ, Dunker AK |titolo= Intrinsically disordered proteins in human diseases: introducing the D2 concept |rivista= Annual Review of Biophysics |volume= 37 |pp= 215–46 |anno= 2008 | pmid = 18573080 | doi = 10.1146/annurev.biophys.37.032807.125924 }}</ref> 
 | |||