Operazione Dragoon: differenze tra le versioni

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== L'operazione ==
=== Azioni preliminari ===
La campagna aerea preliminare nel sud della Francia ebbe inizio ai primi di luglio, concentrandosi inzialmenteinizialmente in attacchi alle vie di comunicazione e in lanci di armi a favore dei partigiani; dal 10 agosto iniziarono gli attacchi diretti alle fortificazioni costiere e agli impianti [[radar]] tedeschi lungo tutta l'area compresa tra [[Sète]] e [[Genova]], azioni che videro circa {{M|5400}} sortite dei velivoli alleati con il lancio di {{M|6400}} tonnellate di bombe. Gli effetti dei bombardamenti furono amplificati dai sabotaggi messi in atto dai partigiani, scatenati alla massima forza: entro il 15 agosto erano stati distrutti 37 ponti (compresi cinque dei sei ponti principali sul Rodano), le linee ferroviarie della zona erano state interrotte in oltre quaranta punti, e le linee telefoniche e telegrafiche erano completamente saltate, al punto che il quartier generale dell'Heeresgruppe G a Tolosa riusciva a comunicare solo sporadicamente con l'OB West a Parigi. L'agressivitàaggressività dei partigiani divenne tale che i tedeschi riuscivano a spostarsi fuori dalle città solo riuniti in gruppi numerosi e bene armati<ref>{{cita|Zaloga|p. 36}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 96-97}}.</ref>.
 
Mentre la flotta di invasione andava ammassandosi davanti al litorale del Var, nelle ore che precedettero l'alba del 15 agosto furono condotte missioni diversive per sviare i tedeschi circa il luogo dello sbarco: una flottiglia di [[motosilurante|motosiluranti]] si diresse davanti Genova, un cacciatorpediniere e alcune unità leggere statunitenistatunitensi manovrarono davanti La Ciotat e alcune [[cannoniera|cannoniere]] britanniche bombardarono [[Antibes]]; le unità simularono manovre di sbarco e trainarono riflettori dei segnali radar appesi a [[pallone aerostatico|palloni aerostatici]], in modo da apparire sugli schermi tedeschi come se fossero una grande flotta. Verso le 04:00 cinque aerei da trasporto della RAF rilasciarono una nube di ''[[chaff]]'' per accecare la rete radar tedesca, per poi lanciare una serie di manichini appesi a paracadute e generatori di rumore per simulare un lancio di paracadutisti nella zona di La Ciotat<ref>{{cita|Zaloga|pp. 36-38}}.</ref>. L'efficacia di questi stratagemmi fu tuttavia piuttosto bassa, e pochi specialisti radar e comandanti tedeschi si lasciarono ingannare<ref>{{cita|Clarke & Ross|p. 104}}.</ref>.
 
Intorno alle 00:30 del 15 agosto la First Special Service Force assaltò le isole lungo il fianco occidentale della zona di invasione, scendendo a terra lungo tratti di costa rocciosi dopo essersi avvicinata a bordo di gommoni. Due reggimenti della FSSF sbararonosbarcarono sull'isola di Levant, ma l'azione fu inutile: la batteria di artiglieria tedesca qui segnalata si rivelò essere solo un simulacro costruito per sviare la ricognizione. La piccola guarnigione tedesca si asserragliò in un convento fortificato ma capitolò la sera di quello stesso 15 agosto, dopo aver lasciato 25 morti sul terreno e 110 prigionieri in mano agli Alleati. Il terzo reggimento della FSSF assaltò alla stessa ora l'isola di Port Cross, trovando una resistenza più determinata: gran parte dell'isola fu catturata il primo giorno, ma la guarnigione tedesca si trincerò in un vecchio forte francese e tenne duro nonostante i bombardamenti delle navi al largo; solo nella tarda mattinata del 17 agosto, dopo che la nave da battaglia {{nave|HMS|Ramillies|07|6}} si fu avvicinata per bombardare la postazione a distanza ravvicinata con i suoi cannoni da 381 mm, i tedeschi capitolarono lasciando 10 morti e 105 prigionieri in mano agli Alleati. Le perdite della FSSF ammontarono a 15 morti e 75 feriti. Nel frattempo, intorno alle 00:45 del 15 agosto, circa 80 Commandos d'Afrique della Romeo Force sbarcarono a Cap Nègre su fianco occidentale della futura testa di ponte: nonostante la forte corrente che spinse i mezzi da sbarco fuori rotta, i commando francesi assaltarono con successo le postazioni fortificate tedesche e catturarono l'artiglieria qui collocata, bloccando poi la strada costiera; respinto un contrattacco nemico sferrato alle 11:00 e inviato un distaccamento a occupare [[La Môle]] a circa tre chilometri nell'interno, i commando furono raggiunti dai reparti statunitensi alle 13:00. L'azione dei Commandos d'Afrique della Rosie Force sul fianco orientale fu invece un fallimento: 67 commando scesero a terra alle 01:40 sulla costa a sud di [[Théoule-sur-Mer]], ma quando cercarono di spostarsi verso l'interno finirono dentro un campo minato posato di recente; scoperti dai tedeschi, furono circondati e costretti ad arrendersi<ref>{{cita|Zaloga|pp. 38-39}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 98-100}}.</ref>.
 
Intorno alle 03:30 gli aerei da trasporto iniziarono a lanciare gli esploratori paracadutisti che dovevano contrassegnare le zone di lancio per la 1st Airborne Task Force attorno a Le Muy. Gli aerei trovarono la zona immersa in una fitta [[nebbia]] e dovettero stimare approssimativamente la loro posizione: il risultato fu che solo tre delle nove squadre di esploratori (tutte britanniche) riuscirono a scendere nei punti previsti, le altre finirono disperse a distanze comprese tra otto e tredici chilometri dalle zone di lancio. La 1st Airborne Task Force iniziò i suoi lanci alle 04:30, con 396 aerei divisi in dieci ondate che trasportavano {{M|5600}} paracadutisti e 150 cannoni smontati; la nebbia e la mancanza di contrassegni sulle zone di atterraggio resero il lancio alquanto sparpagliato: solo un 40% dei reparti statunitensi atterrò entro un chilometro dal punto previsto, percentuale che nei reparti britannici, pure assistiti dagli esploratori, raggiunse un 60% circa. Quando, alle 06:00, arrivò l'alba, solo un 60% degli uomini delle prime ondate di paracadutisti si era radunato nei punti previsti attorno a Le Muy; gli ultimi dispersi riuscirono a ricongiungersi ai loro reparti solo sei giorni dopo il lancio. Gli arrivi dei primi alianti alle 08:15 furono ostacolati anch'essi dalla nebbia, e la maggior parte degli aerei che li rimorchiavano tornò indietro senza sganciarli; l'arrivo del quartier generale della 1st Airborne Task Force, sempre trasportato dagli alianti, iniziò alle 09:30 con un'ora di ritardo. La nebbia rimase persistente per tutto il giorno, ma con la luce del giorno e gli esploratori ora in posizione i lanci del pomeriggio furono molto più precisi: alle 18:00 gli aerei lanciarono praticamente alla perfezione altri 736 paracadutisti statunitensi, mentre l'atterraggio, a partire dalle 18:10, di circa 335 alianti raggiunse una precisione del 90% circa. In totale, gli Alleati sbarcarono dall'aria poco più di {{M|9000}} uomini ({{M|6400}} paracadutsti e {{M|2600}} truppe su alianti), con 213 cannoni e 221 veicoli leggeri<ref name=Zaloga-41>{{cita|Zaloga|pp. 39-41}}.</ref><ref name=Clarke-105>{{cita|Clarke & Ross|pp. 101-105}}.</ref>.
 
In prossimità delle zone di lancio erano presenti solo poche pattuglie della polizia militare tedesca, e il grosso delle perdite registrate dai reparti aviotrasportati durante lo sbarco fu causato da incidenti: si ebbero 16 morti e 37 feriti tra i piloti degli alianti, mentre 80 paracadutisti e 150 truppe trasportate dagli alianti subirono ferite invalidanti. La dispersione dei lanci ritardò la cattura degli obiettivi previsti, per quanto ebbe l'efettoeffetto positivo di distrarre i tedeschi e convincerli che una forza di ben più numerose dimensioni fosse stata lanciata nelle loro retrovie. Gli aviotrasportati si assicurarono il terreno elevato a est di Le Muy lungo entrambe le sponde del fiume Angers, liberando una serie di villaggi e contrastando piccoli gruppi di rinforzi tedeschi che arrivarono nel pomeriggio; la stessa Le Muy tuttavia era occupata da un battaglione di trasporti tedesco, e gli attacchi dei paracadutisti britannici e statunitensi furono respinti per tutto il primo giorno. I lanci dei paracadutisti isolarono il quartier generale del LXII. Armeekorps, collocato a [[Draguignan]] sette chilometri a nord-ovest di Le Muy: come risultato, il generale Neuling non fu più in grado di comunicare né con il comando della 19. Armee né con le divisioni che, sulle spiagge, stavano per affrontare lo sbarco degli Alleati. Il ricongiungimento tra gli aviotrasportati e le truppe della 45th Division sbarcate dal mare si ebbe infine alle 20:30 di quello stesso 15 agosto<ref name=Zaloga-41 /><ref name=Clarke-105 />.
 
=== Gli sbarchi ===
[[File:Débarquement provence saint-raphael ile d'or.jpg|miniatura|upright=1.3|Sbarco sulla spiaggia du Dramont, a [[Saint-Raphaël (Varo)|Saint-Raphaël]].]]
 
A partire dalle 05:50 del 15 agosto le forze aeree alleate iniziarono a martellare le difese tedesche nella zona di sbarco, con 900 attacchi di cacciabombardieri e 385 attacchi di bombardieri medi; nebbia e nubi basse ostacolarono anche queste operazioni: l'interdizione dledel campo di battaglia si rivelò efficace, ma pochi degli attacchi diretti alle postazioni di artiglieria andarono a segno. Ai velivoli si unirono i cannoni delle navi al largo, per quanto inizialmente facendo fuoco a stima a causa della copertura degli obiettivi data dalle nubi e dal fumo dei bombardamenti aerei; dopo le 07:30 la visibilità migliorò e il fuoco dei cannoni divenne più preciso: furono neutralizzati le principali difese sulle spiagge nonché distrutti gli ostacoli all'approdo dei mezzi da sbarco, per quanto il bombardamento non riuscì a distruggere la maggior parte dei campi minati posati dai tedeschi. I dragamine iniziarono ad aprire corridoi sicuri per i mezzi da sbarco a partire dalle 03:00, mentre le navi da trasporto andavano radunandosi nei punti previsti al largo delle spiagge; alle 07:15 alcune imbarcazioni cariche di esplosivo e pilotate a distanza furono inviate a far saltare gli ultimi ostacoli di calestruzzocalcestruzzo posti al largo delle spiagge, poi mezzi da sbarco carichi di [[lanciarazzi]] si avvicinarono per il bombardamento finale<ref>{{cita|Zaloga|p. 42}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 97-98}}.</ref>.
 
Nel settore Alpha, i reparti di testa della 3rd Division toccarono terra poco prima delle 08:00 unitamente ad alcuni carri armati [[M4 Sherman]] in configurazione anfibia. La difesa tedesca era rappresentata da un Ost-Bataillon alquanto demotivato della 242. Infanterie-Division, che sparò solo pochi colpi di armi leggere prima di iniziare ad arrendersi in massa; la minaccia maggiore furono le mine, e due mezzi da sbarco affondarono davanti alla spiaggia con un bilancio di 60 morti tra i reparti imbarcati. Consolidate le posizioni sulla spiaggia i reparti si spinsero nell'interno, incontrando una certa opposizione vicino Cavalaire-sur-Mer che fu piegata verso le 10:30, mentre alle 14:00 l'interno della penisola di Saint-Tropez era stato ripulito dal nemico; due battaglioni si spinsero in direzione dell'abitato di Saint-Tropez, solo per scoprire che la città era stata in buona parte già liberata da una brigata di partigiani francesi a cui si erano unite due compagnie di paracadutisti statunitensi lanciate per errore nelle vicinanze. Gli ultimi tedeschi asserragliati nella cittadella medievale di Saint-Tropez si arresero alle 15:30, e in totale la 3rd Division catturò {{M|1627}} prigionieri nel corso del primo giorno. Anche l'attacco della 45th Division nel settore Delta, iniziato alle 08:00, incontrò scarsa opposizione: la zona era difesa da un battaglione e una batteria di artiglieria costiera della 242. Infanterie-Division, ma quando i mezzi da sbarco si avvicinarono alla riva furono accolti solo dal fuoco di un solitario cannone da 75 mm e di una postazione di mortai, unici sopravvissuti al bombardamento preliminare; entrambi furono ben presto messi a tacere dal fuoco dei cacciatorpediniere di appoggio, poi i tedeschi iniziarono ad arrendersi in massa. La guarnigione di Sainte-Maxime offrì un po' più di resistenza, ma capitolò alle 15:30 dopo un nuovo bombardamento navale; le unità statunitensi iniziarono subito ad addentrarsi sui rilievi del Massiccio dei Maures per andare a ricongiungersi ai paracadutisti a Le Muy, spingendosi in avanti per circa quattro chilometri e incontrando una resistenza trascurabile. Sul fianco destro dello sbarco, punti di resistenza tedeschi intorno a [[Saint-Aygulf]] bloccarono invece l'avanzata statunitense fino a sera<ref>{{cita|Zaloga|pp. 41-45}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 108-113}}.</ref>.
 
Le cose furono un po' più complicate nel settore Camel. La scelta del golfo di Fréjus come zona di sbarco fu alquanto infelice: la spiaggia pianeggiante che conduceva nella valle del fiume Argens e la presenza del piccolo porto di Saint-Raphaël rendevano la zona un obiettivo ovvio per uno sbarco, e tanto gli italiani quanto i tedeschi vi avevano realizzato imporantiimportanti difese fortificate. Il golfo era protetto da sei batterie di cannoni da [[149/19 Mod. 1937|149/19]] di origine italiana (e in parte ancora serviti da artiglieri italiani), collocate tre a ovest e tre a nord-est dell'abitato di [[Fréjus (Francia)|Fréjus]], nell'interno alle spalle di Saint-Raphaël; a ovest del golfo, a Saint-Aygulf, vi era una batteria tedesca con quattro cannoni da 75 mm in [[casamatta|casematte]], mentre a est, a Cap du Dramond, la Kriegsmarine armava una batteria di tre cannoni da 150 mm alloggiati in bunker. Ad Anthéor nell'interno vi era una batteria antiaerea della Luftwaffe con una dozzina di cannoni da [[8,8 cm FlaK]]. Saint-Raphaël era difesa da un battaglione di fanteria della 242. Infanterie-Division suddiviso in vari capisaldi dotati di bunker, con un secondo battaglione di fanteria e un battaglione anticarro nei dintorni di Fréjus; il litorale a est di Saint-Raphaël era invece difeso da un Ost-Batallion della 148. Infaterie-Division. Due reggimenti della 36th Division iniziarono lo sbarco alle 08:00 sulle spiagge Camel Green e Camel Blue, sui due lati del promontorio di Cap du Dramond: la resistenza dell'Ost-Batallion della 148. Infanterie-Division si sgretolò non appena gli statunitensi toccarono terreno ma l'artiglieria tedesca cannoneggiò a lungo i reparti sbarcati, pur causando pochi danni essendo priva di osservatori che ne indirizzassero il tiro. Le forze statunitensi consolidarono rapidamente le loro posizioni sulle alture retrostanti la spiaggia, ma quando provarono a muovere su Saint-Raphaël per attaccare la città da dietro furono bloccate dalle postazioni fortificate tedesche<ref name=Zaloga-50>{{cita|Zaloga|pp. 45-50}}.</ref><ref name=Clarke-118>{{cita|Clarke & Ross|pp. 113-118}}.</ref>.
 
Il terzo reggimento della 36th Division doveva sbarcare nel primo pomeriggio a Camel Red, nel golfo di Fréjus. Alle 11:00 i dragamine che tentavano di ripulire la rotta di avvicinamento furono costretti a ritirarsi a causa del fuoco dell'artglieriaartiglieria tedesca; alle 12:00 novanta bombardieri B-24 scaricarono 200 tonnellate di bombe direttamente sopra le postazioni tedesche del golfo, ma quando i dragamine tornarono alle 12:35 furono accolti ancora una volta da un forte fuoco di artiglieria. Nonostante un bombardamento preliminare di 45 minuti da parte delle navi alleate (una corazzata, due incrociatori e quattro cacciatorpediniere), quando alle 14:00 i mezzi da sbarco si portarono a sei chilometri dalla spiaggia furono subito oggetto di un intenso fuoco nemico; il [[capitano di vascello]] Leo Schulten, al comando della forza d'assalto, bloccò immediatamente l'operazione e chiese istruzioni al suo superiore, il comandante della TF87 [[contrammiraglio]] Spencer Lewis: quest'ultimo decise infine di annullare lo sbarco a Camel Red e le truppe suronofurono dirottate a Camel Green dove sbarcarono incontrastate alle 15:15. La decisione di Schulten e Lewis fu poi criticata da Truscott in quanto causò ritardi nella progressione dei reparti, ma si ritiene che impedì il ripetersi di un altro sanguinoso massacro come quello di [[Omaha Beach]] durante lo sbarco in Normandia. Le perdite statunitensi registrate nel corso degli sbarchi del 15 agosto, per quanto difficili da definire con precisione, furono leggere: 95 morti e 385 feriti, mentre i prigionieri tedeschi catturati ammontarono a {{M|2300}}<ref name=Zaloga-50 /><ref name=Clarke-118 />. Secondo lo storico statunitense Samuel Eliot Morison, gli sbarchi erano stati «un esempio di un'operazione anfibia quasi perfetta dal punto di vista dell'addestramento, dei tempi, della cooperazione tra Esercito, Marina e Aeronautica, delle prestazioni e dei risultati»<ref>{{cita|Clarke & Ross|p. 122}}.</ref>.
 
=== La reazione tedesca ===
I quartieri generali dell'Heeresgruppe G a Tolosa e della 19. Armee ad Avignone furono messi in allerta dalle manovre diversive alleate poco prima della mezzanotte del 15 agosto, ricevendo poi alle 04:30 rapporti di intelligence dal comando tedesco in Italia che segnalavano la partenza di aerei da trasporto carichi di paracadutisti. Rapporti preliminari circa i lanci attorno a Le Muy arrivarono ad Avignone intorno alle 06:00 ma, a causa della perdita dei contatti con il quartier generale del LXII. Armeekorps a Draguignan, Wiese ricevette notizie certe degli sbarchi solo alle 10:30. Dalle 08:00 in poi i sabotaggi dei partigiani interruppero del tutto le comunicazioni telefoniche tra il comando di Blaskowitz e quello di Wiese, mentre quelle radio si rivelarono alquanto precarie; in effetti, per tutto il 15 agosto Blaskowitz ricevette notizie dal fronte dell'invasione solo tramite l'OB West a Parigi, che a sua volta le riceveva dalla rete di comunicazioni navale della Kriegsmarine. Blaskowitz ordinò subito di ritirare truppe dalle coste occidentali e di instradarle in direzione della valle del Rodano: ufficialmente per preparare un contrattacco, in realta per dare avvio a una ritirata generale. Nel frattempo, Wiese convocò il generale [[Richard von Schwerin]], comandante della 189. Infanterie-Division, e gli ordinò di assemblare tutte le truppe in grado di muovere in un ''[[Kampfgruppe]]'': abbastanza ottimisticamente, Wiese ordinò a Schwerin di avanzare lungo la valle dell'Argens, soccorrere il quartier generale del LXII. Armeekorps, distruggere i reparti aviotrasportati scesi a Le Muy e poi contrattaccare gli statunitensi sbarcati nel settore di Saint-Raphaël<ref>{{cita|Zaloga|pp. 50-51}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 105-108}}.</ref>.
 
Schwerin impiegò tutta la giornata del 15 agosto per mettere assieme battaglioni prelevati qui e là, fino a mettere in campo un reggimento piuttosto disorganizzato che si mise in marcia verso Le Muy alle 07:00 del 16 agosto. Mezz'ora dopo i tedeschi incapparono negli avamposti dei paracadutisti statunitensi a Les Arcs, dando inizio a una battaglia durata tutto il giorno: costantemente rinforzati da truppe e veicoli sbarcati nel settore Camel, gli statunitensi respinsero tutti gli attacchi e a sera il ''Kampfgruppe'' di Schwerin aveva perso metà delle truppe e la maggior parte dell'equipaggiamento pesante; approfittando del buio, i tedeschi si sganciarono e si ritirarono. Il battaglione trasporti tedesco asserragliato a Le Muy aveva resistito per tutta la notte tra il 15 e il 16 agosto e la mattina seguente agli attacchi dei paracadutisti alleati, ma capitolò nel pomeriggio del 16 agosto una volta che in zona furono arrivati i carri armati aggregati alla 45th Division. Il quartier generale del LXII. Armeekorps a Draguignan non fu mai soccorso: un battaglione di paracadutisti statunitensi occupò il paese alle 23:00 del 16 agosto, catturando buona parte dello stato maggiore dell'unità; lo stesso generale Neuling venne catturato nel pomeriggio del 18 agosto mentre tentava di svicolare tra le linee nemiche. Per tutta la giornata del 16 agosto gli statunitensi si dedicarono a consolidare le loro posizioni lungo la Blue Line: la 3rd Division e i commando francesi sulla sinistra affrontarono reparti della 242. Infanterie-Division trincerati su terreno impervio, raggiungendo a sera i propri obiettivi di [[Gonfaron]] e [[Le Lavandou]]; al centro la 45th Division occupò le sue posizioni sul Massiccio dei Maures, edeed ntroentro il 17 agosto rilevò gli aviotrasportati dalle loro posizioni nella valle dell'Argens. La 36th Division sulla destra occupò l'abitato di Saint-Raphaël alle 09:30 e quello di Fréjus alle 13:30, ma passò il resto del 16 agosto a eliminare nel corso di violenti combattimenti i reparti della 242. Infanterie-Division asserragliati nei bunker della zona; la 148. Infanterie-Division inviò un battaglione da Cannes al contrattacco contro il fianco destro della 36th Division lungo la strada costiera, ma l'azione fu rapidamente respinta dagli statunitensi che si attestarono a [[Mandelieu-la-Napoule|La Napoule]]. A causa dello strapotere aereo alleato la Luftwaffe poteva azzardare solo qualche bombardamento mordi-e-fuggi sfruttando la poca luce del tramonto e dell'alba, ma i risultati furono deludenti: l'unico successo fu ottenuto la sera del 15 agosto quando un bombardiere Do-217 affondò con un missile antinave una [[Landing Ship Tank]] nel settore Camel, causando una quarantina di vittime; dopo aver perso mezza dozzina di velivoli in tre giorni, la Luftwaffe rinunciò ad altri attacchi alla testa di ponte<ref>{{cita|Zaloga|pp. 51-54}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 118-121}}.</ref>.
 
Per non rimanere insaccati i tedeschi dovettero sgomberare dalla Francia sud-occidentale, che venne evacuata senza colpo ferire (il posto alla frontiera spagnola il 19 agosto, [[Bordeaux]] il 28); mantennero ivi solo alcune aree costiere e basi marittime ("sacche atlantiche", alcune fino alla fine della guerra: [[Assedio di La Rochelle (1944-1945)|La Rochelle]], Lorient, Saint-Nazaire, Royan, Brest, Dunkerque, le basi Gironda-Nord e Gironda-Sud presso Bordeaux). La forza ''Dragoon'' s'incontrò con le truppe provenienti dalla Normandia a metà settembre, nei pressi di [[Digione]], insaccando in essa e catturando poi i tedeschi rimasti indietro nella evacuazione dell'ovest.