Quaestio: differenze tra le versioni

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Queste ''quaestiones'', di frequente, venivano raccolte in [[manuale|manuali]] che venivano usati da altri professori, ma anche da [[Avvocato|avvocati]] che, in questi, ricercavano soluzioni per i loro casi. Ne sono un esempio le ''[[Questiones disputatae de veritate]]''.
 
San [[Tommaso d'Aquino]], mostrando un pieno rispetto per i propri allievi, svolgeva il ruolo di maestro dirimente (''magister determinans''). Al ''[[magister]]'' era riconosciuta l'autorità della cultura e la sua superiore [[autorevolezza]]; questi non si limitava a dare ragione o torto ad uno dei due gruppi di studenti che partecipavano alla disputa, bensì procedeva a una ''delimitatio magistralis'' nella quale sosteneva che una parte di verità risiedeva in entrambi i contendenti, e che doveva essere limitatodelimitando l'ambito di validità delle loro tesi che i gruppi tendevano a ritenere invece valide in senso generale. Gli allievi erano guidati, secondo la [[maieutica]], verso l'espressione piena della propria sensibilità rispetto alla verità.<ref>{{Cita pubblicazione|sito=[[DOAJ]]|nome=Mosè|cognome=Cometta|data=2018-02-01|titolo=Educazione: tra Peitó e Bía|rivista=Alia|volume=1|numero=2|pp=31–40|data=febbraio 2018|oclc=9523846923|formato=PDF|lingua=en|issn=2014-203X |accesso=2024-11-14|url=https://doaj.org/article/d587ca8d409d40e68ddba3c3e32e4e84}} (''ivi'': pp. 37-38)</ref>
 
==Note==