Eccidio di Codevigo: differenze tra le versioni

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La Polizia Alleata, da parte sua, aveva emanato l'ordine ai militari del Gruppo Cremona presenti a Codevigo di consegnarle le armi<ref>Atto della Prefettura di Padova del 25 maggio 1945.</ref>. L'ordine pubblico era assicurato dal [[CLN]] locale<ref name="ref_A">Fonti: atti processuali Tribunale di Rimini proc. pen. 2/96 R.G.</ref>. Senza alcun incarico ufficiale, i militari del Gruppo Cremona (tra i partigiani della [[28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini"|28ª Garibaldi]] e di varie altre formazioni partigiane venete) rimasero sul territorio anche dopo il 28 aprile 1945.
 
La caccia ai fascisti durò due mesi, dal 28 aprile alla fine di giugno. La 28a Brigata partigiana lasciò Codevigo il 17 maggio, il Cremona partí a fine giugno. Cosí attestano il parroco di Codevigo e il Prefetto di Padova.
Dopo la fine della guerra furono 136 le esecuzioni ad opera dei partigiani nei confronti dei fascisti arresisi a [[Codevigo]]. Nella zona di [[Treviso]] almeno 630 persone senz’armi furono uccise<ref>[[Bruno Vespa]], ''Vincitori e vinti'', [[Arnoldo Mondadori Editore]], Milano 2006, pag. 184. Vespa aggiunge che vi furono 391 esecuzioni anche nella zona di Udine</ref>.
 
Furono 136 le esecuzioni ad opera di soggetti inquadrati in piu formazioni militari, agenti notte tempo al di fuori e contro gli ordini dei Comandi e non furono mai identificati. Non risulta che i fascisti si siano arresi, anzi fu registrato uno scontro a fuoco fra loro e i partigiani.
 
Dopo la fine della guerra furono 136 le esecuzioni ad opera dei partigiani nei confronti dei fascisti arresisi a [[Codevigo]]. Nella zona di [[Treviso]] almeno 630 persone senz’armi furono uccise<ref>[[Bruno Vespa]], ''Vincitori e vinti'', [[Arnoldo Mondadori Editore]], Milano 2006, pag. 184. Vespa aggiunge che vi furono 391 esecuzioni anche nella zona di Udine</ref>. In realtà lo stragismo fu avviato dai nazifascisti che imbottigliati cercavano la via del Brennero.
 
I vertici della 28ª Brigata partigiana e dello stesso gruppo "Cremona" (in cui la 28ª era inquadrata) non furono mai soggetti a procedimenti penali poiché i fatti si svolsero al di fuori o contro gli ordini da loro emanati ed "a loro insaputa"<ref>(fonti: "Corriere della Sera" 23/09/1990; "Il Resto del Carlino-Ravenna 12/09/1990; Rapporto Carabinieri di Padova 21/09/1990)</ref> (anche se la strage si svolse nell'arco di un mese e mezzo, e nonostante il servizio d'ordine e di polizia della zona fosse mantenuto dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|C.L.N.]])<ref name="ref_A" />. Sergio Bozza sostiene<ref>''90 uomini in fila allineati sul mirino della «37»'', Greco & Greco.</ref> che all'eccidio, avvenuto in varie località in prossimità di [[Codevigo]], parteciparono elementi provenienti dalle formazioni partigiane locali, elementi provenienti dalla [[28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini"]], militari inquadrati nel [[gruppo di combattimento "Cremona"]] (cui sono attribuiti con certezza almeno due omicidi)<ref>Si tratta di Doardo Corinna, maestra, e Bubola Mario o Ludovico. Fonte: Archivio di Stato di Padova.</ref> ed unità dell'esercito italiano alle dipendenze dell'VIII armata Britannica.
 
Nonostante la 28ª Brigata partigiana garibaldina fosse al tempo ai comandi di Arrigo Boldrini, questi non fu mai indagato. Dalperchè 1947scagionato erasubito diventatodai PresidenteComandi dell'[[Associazionedell’8a NazionaleArmata PartigianiBritannica d'Italia|A.N.P.I]],e caricadel cheCremona. mantenne per 59 anni.
 
== Le vittime della strage ==