Lega Italiana Calcio Professionistico: differenze tra le versioni

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Da quel momento iniziò per la Serie C una progressiva marcia volta a recuperare il pieno status professionistico perduto, dissociandosi lentamente dal campionato di [[Serie D]] che pure era di competenza della stessa lega. Il 22 maggio 1960 vi fu la prima gara della Nazionale italiana di calcio di Serie C istituita dalla Lega, contro la Tunisia, a [[Reggio Calabria]], vinta dagli azzurri 4-0. La rappresentativa continuò fino al 1988, quando fu trasformata in Under 21.
 
Ai giocatori di Serie C, con la riforma Zauli, per statuto erano dovuti solo rimborsi spese e premi vittoria; col passare degli anni vennero gradualmente riconosciuti la previdenza sociale ed altri benefici di categoria superiore. Nel [[1978]] si ebbe l'istituzione dei campionati di [[Serie C1]] e [[Serie C2]] (passando da una serie C unica a 3 gironi, a due serie: la C1 a 2 gironi, e la C2 a 4 gironi), mentre la Serie D fu ridotta a 56 gironi ma rimase di competenza della stessa Lega per il triennio successivo. Nel frattempo l'Associazione Italiana Calciatori, all'epoca presieduta da Sergio Campana, esercitò pressioni affinché il settore semiprofessionistico fosse abolito, con il passaggio della Serie C tra i professionisti e il declassamento della Serie D tra i dilettanti, ma trovò inizialmente l'opposizione dei dirigenti della Lega Semipro e di molti membri del consiglio federale.<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,16/articleid,1096_01_1977_0199_0017_20435716/ ''La Stampa'' del 3 settembre 1977].</ref> Nel 1980, tuttavia, la FIGC cedette alle pressioni e annunciò che a partire dalla stagione 1981-1982 lo status dei tesserati di C1 e C2 sarebbe stato finalmente e di nuovo equiparato in toto a quelli di serie A e B, come lo era stato fino al 1959.<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1444_02_1980_0163A_0021_23013757/ ''Stampa Sera'' del 30 giugno 1980].</ref> Per effetto della riforma del 1981, la Serie D cambiò denominazione in Campionato Interregionale (con un consistente aumento di gironi e squadre) e passò di competenza alla [[Lega Nazionale Dilettanti]], mentre la Lega Semiprofessionisti cambiò nome in '''Lega Nazionale Serie C''' e divenne professionistica (anche se fu solo nel 1986 che assunse la denominazione di '''Lega Professionisti Serie C''').
 
L'adozione dell'attuale denominazione '''Lega Italiana Calcio Professionistico''' avvenne nel giugno [[2008]] per volontà del presidente [[Mario Macalli]], che vedeva quella vecchia come dequalificante, ma ponendosi così in contrasto con l'accordo armonico delle altre leghe nazionali della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]].<ref>Basti pensare che quando nel 2000 la LND cambiò nome al Campionato Dilettanti in Serie D, giustificò la propria scelta definendo come più prestigiosa quest'ultima denominazione.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/29/serie-c-la-farsa-del-calcio-italiano-69-punti-di-penalizzazione-19-partite-da-recuperare-4-squadre-verso-il-fallimento/4932627/|titolo=Serie C, la farsa del calcio italiano: 69 punti di penalizzazione, 19 partite da recuperare, 4 squadre verso il fallimento|sito=Il Fatto Quotidiano|data=29 gennaio 2019|accesso=30 gennaio 2019}}</ref>