Emil Hácha: differenze tra le versioni
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Laureatosi in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Praga]] nel [[1896]], divenne giudice della Corte suprema amministrativa a [[Vienna]] subito dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]]. Dopo il [[trattato di Versailles]] e la proclamazione dell'indipendenza della Repubblica di Cecoslovacchia, Hácha divenne vicepresidente della Corte. Esponente del mondo [[cattolico]] [[Conservatorismo|conservatore]], in seguito alla [[conferenza di Monaco]] (che sanciva lo smembramento della Cecoslovacchia) e alle dimissioni del presidente [[Edvard Beneš]] venne scelto come suo successore.<ref name="Snyder134" />
Il 14 marzo [[1939]] ricevette l'ordine dallo stesso Hitler di presentarsi a [[Berlino]].<ref>{{Cita libro|nome=Peter H.|cognome=Nicoll|titolo=Britain's Blunder: How Britain Lost the Second World War|url=https://books.google.it/books/about/Britain_s_Blunder.html?id=4CSkPQAACAAJ&redir_esc=y|accesso=2024-07-07|data=1964|editore=Legion for the Survival of Freedom, Incorporated|lingua=en|p=63|ISBN=978-0-911038-62-0}}</ref> Qui il [[Führer]] lo fece aspettare per ore e quando lo ricevette all'una e mezza della notte, gli comunicò che la [[Germania nazista|Germania]] avrebbe presto invaso la Cecoslovacchia.<ref name="Snyder134" /> Ad Hácha venne imposto di scegliere tra due opzioni: cooperare con il [[Terzo Reich]] in modo tale che l'occupazione tedesca avvenisse in modo non traumatico oppure cercare di resistere scatenando la repressione della [[Wehrmacht]].<ref>{{Cita web|url=https://avalon.law.yale.edu/imt/03-29-46.asp|titolo=The trial of German major war criminals : proceedings of the International Military Tribunal sitting at Nuremberg Germany|sito=avalon.law.yale.edu|accesso=2024-07-07}}</ref> Alle quattro e mezzo del mattino Hácha, che aveva anche subito un attacco di cuore dopo che [[Hermann Göring|Göring]] aveva minacciato di bombardare [[Praga]],<ref>{{Cita|Fest|pp. 570–571|FJ1974}}.</ref> contattò il suo esecutivo per comunicare che aveva accettato le condizioni di Hitler.<ref>{{Cita web|url=https://www.progetto.cz/emil-hacha-traditore-o-patriota/?lang=it|titolo=Emil Hácha, traditore o patriota?|sito=www.progetto.cz|accesso=2024-12-04}}</ref>
Il 16 marzo l'occupazione della Cecoslovacchia era completa;<ref>{{Cita|Kershaw|pp. 170–171|KI2000}}.</ref> Hácha venne mantenuto al suo posto, ma fu obbligato a giurare fedeltà ad Hitler e a [[Konstantin von Neurath]], governatore del [[Protettorato di Boemia e Moravia]].<ref>{{Cita|Evans|pp. 685–686|ERJ2005}}.</ref> Nei mesi successivi tentò invano di opporsi alla germanizzazione del Paese e cooperò anche segretamente con il governo in esilio di [[Edvard Beneš|Beneš]].
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