Franz Kafka: differenze tra le versioni
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Nella primavera del 1920, durante un soggiorno per cure a [[Merano]] presso la pensione Ottoburg di [[Maia Bassa]], iniziò una corrispondenza con la giornalista ceca [[Milena Jesenská]], moglie di [[Ernst Pollak]] e traduttrice in ceco di molti suoi racconti. I due si incontrarono a Vienna: ne scaturì un amore intenso e tormentato, come testimonia il carteggio ''[[Lettere a Milena]]''.<ref>Margarete Buber-Neumann, ''Milena. L'amica di Kafka'', trad. di Caterina Zaccaroni, Milano, Adelphi, 1986.</ref> Nonostante le numerose infedeltà del marito, ella non riuscì comunque a separarsene. A lei Kafka affidò nel 1921 i suoi ''Diari'', assicurando così la sopravvivenza di quest'opera e le sue lettere a lei indirizzate.<ref name="cita-Brod-1966-pp389">{{cita|Brod, 1966|p. 389}}.</ref>
Nel dicembre 1920 Kafka fu nuovamente costretto a un ricovero, durato diversi mesi, questa volta a Matliary, sui [[Monti Tatra]] slovacchi, dove conobbe il medico Robert Klopstock, che divenne suo amico. Alla fine di gennaio 1922 si recò per un soggiorno montano nella località di [[Spindelmuehle]] (in ceco Spindleruv Mlyn), alle sorgenti dell'Elba sul confine con la [[Polonia]]. Durante una vacanza nel mese di luglio 1923 al [[Graal-Müritz]], sul [[Mar Baltico]], conobbe [[Dora Diamant]], maestra d'asilo venticinquenne di famiglia ebrea ortodossa. Kafka, nella speranza di sfuggire all'influenza della famiglia per concentrarsi sulla scrittura, si trasferì brevemente a Berlino, dove visse con la Diamant, diventandone l'amante. Dora per lui rappresenterà la purezza dell'[[ebraismo]] originale, con lei egli riuscirà a vivere serenamente e tranquillamente, paragonando questo periodo con quando stava insieme a sua sorella Ottla a Zürau. Ella lo fece interessare allo studio del [[Talmud]].<ref>{{cita|Hempel, 2002}}.</ref> In quel periodo lavorò a quattro storie, che sarebbero state pubblicate come ''Ein Hungerkünstler'' (''[[Un digiunatore (raccolta di racconti)|Un digiunatore]]'').<ref name="cita-Brod-1966-pp389"/><ref>Su di lei confronta la biografia di Kathi Diamant, ''Kafka's Last Love'', Londra, Secker and Warburg, 2003.</ref>. Là con lei accarezzò il proposito di emigrare in [[Palestina]]; dissuaso dal proprio stato fisico, ancora insieme a Dora a settembre si trasferì a [[Berlino]], nel sobborgo di [[Steglitz]], dove visse qualche mese felice.
Malgrado i ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la sua tubercolosi peggiorava e nel marzo 1924 Kafka tornò a Praga. Gli venne in seguito diagnosticata una laringite tubercolare e venne ricoverato, grazie alle mediazioni di [[Max Brod]], nel [[sanatorio]] di [[Kierling]], presso [[Vienna]], dove poi morì, assistito da Dora Diamant e dal dottor Klopstock.
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