Codice civile (Italia): differenze tra le versioni

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Le riforme dagli anni '70: novellazione e decodificazione
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Il codice civile vigente in Italia, approvato con [[R.D.]] 16 marzo [[1942]], n. 262, che ha sostituito [[Codice civile del Regno d'Italia|quello]] del [[1865]], è il Codice emanato nel [[1942]] e differisce dal modello della tradizione francese e italiana dell'Ottocento. Esso risente, oltre che di tale tradizione, anche dell'influenza di un altro modello di codice civile, più recente, che ha avuto un'importanza straordinaria per l'evoluzione della scienza giuridica italiana della prima metà del [[XIX secolo]]: si tratta del ''[[Bürgerliches Gesetzbuch]]'' (BGB) del [[1900]].
 
Il codice civile del 1942, a differenza di quelli coevi europei, contiene sia la disciplina del [[diritto civile]] che quella del [[diritto commerciale]], in precedenza dettate in codici distinti (c.d. ''commercializzazione'' del diritto privato). Alla redazione del [[codice di procedura civile italiano del 1942]] lavorarono personalità quali [[Dino Grandi]] e il giurista [[Piero Calamandrei]].
 
=== I lavori preparatori ===
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=== Le riforme dagli anni '70 ===
Numerosi interventi legislativi hanno modificato e integrato il codice si(secondo il principio della [[Novella (diritto)|novellazione]]). Si pensi a riforme significative la [[riforma del diritto di famiglia italiano del 1975]] e quella del [[diritto internazionale privato italiano]] del 1995, quella del [[diritto societario]] del [[2003]], accanto ad interventi codificativi organici di alcune materie come l'emanazione del [[codice del consumo]] del 2005 che hanno contribuito a modernizzare il codice, introducendo quelle necessità di speditezza dei traffici giuridici che un codice prevalentemente statico e di principi generali come quello italiano non possedeva.<ref>La disciplina della società per azioni aveva già subito importanti interventi innovativi con la cosiddetta "miniriforma" del 1974.</ref>
 
Oltre al fenomeno della novellazione, in misura maggiore si è assistito alla proliferazione della legislazione speciale: il legislatore ha spesso preferito, piuttosto che integrarlo o modificarlo, affiancare al codice leggi ''ad hoc'' che disciplinassero fenomeni giuridici non coperti dalle previsioni del codice stesso. Ciò ha dato vita al fenomeno della cosiddetta [[decodificazione del diritto privato]], ossia la presenza di sempre più grandi porzioni del diritto privato collocate fuori del codice.<ref>{{Cita libro|autore=Vincenzo Roppo|titolo=Diritto privato|edizione=VIII|anno=2022|editore=G. Giappichelli Editore|città=Torino|pp=34-40|ISBN=978-88-921-4353-1}}</ref>
 
== Struttura ==