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* [[Chiesa di Santo Stefano (Todi)|Chiesa di Santo Stefano]], situata presso la ''Porta Fratta'', ospitava, secondo la tradizione tuderte, le spoglie dei [[San Felicissimo|santi Felicissimo]], [[Sant'Eraclio|Eraclio]] e Paolino. Solo nel [[1584]], con un'ordinanza comunale, si iniziò la ricerca dei resti sacri, impresa che pare riuscire secoli più tardi, nel [[1766]], quando vennero trovati addirittura 23 corpi. La chiesa è ordinata in modo da raccogliere attraverso la porta d'ingresso le prime luci del mattino, simbolo ecclesiastico della luce divina;
* Chiesa di San Carlo e Sant'Ilario, le prime notizie della chiesa risalgono al [[1112]], in un elenco che il conte tuderte [[conte Guazza|Guazza]] diede all'[[Abbazia di Farfa]]. Nel [[1623]] appartenne alla compagnia di San Carlo. La facciata è in [[Arte romanica|stile romanico]] umbro, così come la facciata della cattedrale di Piazza del Popolo, con cinque dentellature orizzontali simil-coronamento. Il rosone, a otto colonne a raggiera che si uniscono in un anello perfettamente sito nel centro del rosone stesso, creando 8 coni con la punta mozzata, è centrale, posto nel [[XII secolo]] sulla facciata; nella lunetta sopra l'ingresso si possono ammirare i resti di un [[affresco]] raffigurante san Carlo; mediante un gradino si accede all'interno, suddiviso tra spazio per fedeli e spazio sacerdotale. Altri 4 gradini fanno accedere al presbiterio, con altare centrale con lastra principale di [[travertino]]; a sinistra dell'altare vi è un affresco di probabile fattura dello Spagna;
* Chiesa di Santa Prassede, di origine trecentesca, presenta una facciata in pietra bianca e rossa. L'interno ad aula unica, di aspetto settecentesco, conserva una tela con il ''Compianto sul Cristo morto'' del cosiddetto "Pittore di Santa Prassede", riconoscibile in [[Hendrick de Clerck]], databile alla fine del Cinquecento, forse derizavionederivazione di un modello romano.<ref>Giovanna Sapori, ''Pittore di Santa Prassede (Hendrick de Clerck), Compianto sul Cristo morto'', in ''Pittura del Seicento. Ricerche in Umbria'', catalogo della mostra a cura di Liliana Barroero, Vittorio Casale, Giorgio Falcidia, Fiorella Pansecchi, Giovanna Sapori, Bruno Toscano, Venezia 1989, pagg. 77 - 79.</ref> Un'altra tela raffigurante l’''Estasi di Santa Rita da Cascia'' di [[Giacinto Brandi]] è una replica dall’originale dello stesso artista conservata nella [[Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio|Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio]] a [[Roma]].<ref>Francesco Campagnani, ''Note sulla pittura del Settecento a Todi...'' Cit., in ''Colligite Fragmenta....'' Cit., X (2018), pag. 320, n. 8.</ref>
* [[Chiesa di San Giorgio (Todi)|Chiesa di San Giorgio]], secondo gli storici venne costruita nel [[1107]], nell'interno si conservano vari affreschi, tra cui uno sulla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] che chiede ad un [[angelo]] di salvare le ''Anime del Purgatorio'' dalle fiamme e un brandello di affresco recentemente restaurato); in chiesa è anche una tela settecentesca firmata dal tuderte Domenico Pentini raffigurante i ''Dolenti'', proveniente dall’altare maggiore della [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Todi)|chiesa del Santissimo Salvatore di Todi]].<ref>Francesco Campagnani, ''Note sulla pittura del Settecento a Todi: il caso di Giacinto Boccanera da Leonessa'', in ''Colligite Fragmenta'. Bollettino di storia, arte e cultura della Diocesi di Orvieto-Todi'', X (2018), pag. 319, n. 5.</ref>
* Chiesa di San Silvestro
* Convento della Santissima Trinità: la chiesa conserva una decorazione settecentesca ad affresco nella volta ed alcune tele coeve tutte di [[Niccolò Ricciolini]], figlio del pittore [[Michelangelo Ricciolini|Michelangelo]].<ref>Francesco Campagnani, ''Note sulla pittura del Settecento a Todi: il caso di Giacinto Boccanera da Leonessa'', in ''Colligite Fragmenta'. Bollettino di storia, arte e cultura della Diocesi di Orvieto-Todi'', X (2018), pag. 320, n. 7.</ref>
* [[Convento di Montesanto]];