Prostatite: differenze tra le versioni
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Per '''prostatite''' si intende qualsiasi forma di [[infiammazione]] della [[ghiandola prostatica]]. Poiché le [[Donna|donne]] sono sprovviste di tale ghiandola si tratta di una sindrome che colpisce esclusivamente il [[sesso maschile]]. Le donne possiedono delle microscopiche ghiandole periuretrali, definite [[ghiandole di Skene]], site nell'area prevaginale in prossimità dell'[[uretra]], ghiandole che sono considerate l'omologo della [[prostata]] e possono causare una sintomatologia simile.<ref name="skene">{{Cita pubblicazione | autore=R F Gittes and R M Nakamura| titolo=Female urethral syndrome. A female prostatitis?| rivista=West J Med.| anno=1996| volume=164| numero=5|
La prostatite ha un'incidenza che va dal 7% al 12% a seconda del territorio e delle statistiche.<ref name="prev">{{Cita pubblicazione | autore=Collins MM et al| titolo=How common is prostatitis? A national survey of physician visits.| rivista=J Urol.| anno=1998| volume=159| numero=4|
== Nomenclatura ==
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== Categoria II: prostatite cronica batterica ==
=== Sintomi ===
La prostatite batterica cronica è una condizione relativamente rara (<5% dei pazienti con problemi prostatici non legati a [[LUTS]] o [[iperplasia prostatica benigna|IPB]]), questa condizione presenta solitamente il classico quadro delle infezioni del tratto urinario con un carattere intermittente ed è considerata come un'infezione cronica della ghiandola prostatica. Il dottor Weidner, professore di medicina del Dipartimento di [[Urologia]] dell'[[Università di Gießen]] ha dichiarato: «nello studio di 656 soggetti, abbiamo raramente rilevato la prostatite cronica batterica. Essa deve essere considerata una patologia rara. La maggior parte delle volte causata da [[escherichia coli]]».<ref name="rare">{{Cita pubblicazione | autore=Schneider, H., Ludwig, M., Hossain, H. M., Diemer, T. & Weidner, W.| titolo=The 2001 Giessen Cohort Study on patients with prostatitis syndrome - an evaluation of inflammatory status and search for microorganisms 10 years after a first analysis| rivista=Andrologia| anno=2003| volume=35| numero=5|
=== Diagnosi ===
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Ci sono differenti teorie riguardanti l'[[eziologia]] della CPPS, fra queste meritano una menzione l'ipotesi autoimmune, per la quale però ci sono scarse evidenze, l'infiammazione neurogena e la sindrome del dolore miofasciale. Le ultime due ipotesi possono avere una genesi in disfunzioni locali del sistema nervoso causate da traumi passati o da una predisposizione [[genetica]] che in alcuni individui porta ad un'anormale ed inconscia contrazione della muscolatura pelvica che causa un'infiammazione dei tessuti mediata da sostanze rilasciate dal sistema nervoso (come la [[sostanza P]]). La [[prostata]] e gli altri tessuti dell'area genitourinaria ([[Vescica urinaria|vescica]], [[uretra]] e [[testicoli]]) possono infiammarsi a causa dell'azione di attivazione che il sistema nervoso pelvico ha sui [[mastociti]] nelle terminazioni nervose. Questa capacità dello [[stress (medicina)|stress]] di indurre infiammazioni genitourinarie è stata dimostrata anche in maniera sperimentale in altri mammiferi.<ref name=TC>{{cita testo|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&list_uids=10223502&dopt=Abstract|titolo=Neurotensin mediates rat bladder mast cell degranulation triggered by acute psychological stress.}} ''Urology. 1999 May;53(5):1035-40'' (Sant GR, Theoharides TC et al)</ref>
Il dottor Anthony Schaeffer, ricercatore impegnato da molti anni sulle prostatiti, commentando un [[editoriale]] del The Journal of Urology del 2003 ha affermato che: «è stato dimostrato che anche se sono presenti all'interno della prostata batteri patogeni, così come negli uomini affetti da prostatite batterica cronica, essi non sono la causa del dolore pelvico cronico a meno che non si sviluppi un'infezione acuta delle vie urinarie. L'insieme di queste informazioni sembrerebbe suggerire che i batteri non abbiano un ruolo significativo nello sviluppo della CPPS. In soggetti affetti da CPPS l'osservazione clinica della riduzione della sintomatologia a seguito di terapia antibiotica è stata testata in uno studio controllato a [[doppio cieco]]. Tenuto conto del fatto che gli antibiotici possono avere un effetto antinfiammatorio, è possibile che questa tipologia di farmaci possa procurare dei benefici momentanei ai pazienti riducendo l'infiammazione piuttosto che eradicando i batteri».<ref name="comment">{{Cita pubblicazione | autore=Schaeffer AJ| titolo=Editorial: Emerging concepts in the management of prostatitis/chronic pelvic pain syndrome.| rivista=J Urol.| anno=2003| volume=169| numero=2|
Ad un anno di distanza da questa dichiarazione il dottor Schaeffer ed i suoi colleghi hanno pubblicato uno studio che ha mostrato come gli antibiotici siano fondamentalmente inutili in caso di CPPS.<ref name=BC1>{{cita testo|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=15492337&itool=pubmed_docsum|titolo=Ciprofloxacin or tamsulosin in men with chronic prostatitis/chronic pelvic pain syndrome: a randomized, double-blind trial}} ''Ann Intern Med. 2004 Oct 19;141(8):581-9'' (Alexander RB, Schaeffer AJ, Nickel JC, Pontari MA, McNaughton-Collins M, Shoskes DA et al)</ref><ref name=BC2>{{cita testo|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=14550427&itool=pubmed_docsum|titolo=Levofloxacin for chronic prostatitis/chronic pelvic pain syndrome in men: a randomized placebo-controlled multicenter trial}} ''Urology. 2003 Oct;62(4):614-7'' (Nickel JC, Downey J, Clark J, Casey RW)</ref>
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=== Diagnosi ===
Non esistono prove diagnostiche definitive per la CPPS. Questa infatti è una sindrome poco conosciuta nonostante rappresenti il 90%-95% delle diagnosi di prostatite.<ref name="t1">{{Cita pubblicazione | autore=Habermacher GM, Chason JT, Schaeffer AJ.| titolo=Prostatitis/chronic pelvic pain syndrome.| rivista=Annu Rev Med.| anno=2006| volume=57|
Recenti studi hanno messo in discussione la distinzione tra le due categorie, da quando entrambe hanno dimostrato un'evidenza d'infiammazione considerando marcatori infiammatori più complessi, come le [[citochine]]. Nel 2006, un ricercatore cinese ha dimostrato che gli individui delle categorie IIIa e IIIb presentano un medesimo elevato livello di citochine anti-infiammatorie TGFβ1 e di citochine pro-infiammatorie IFN-γ nelle loro secrezioni prostatiche rispetto al gruppo di controllo; per tale motivo la misurazione del livello delle citochine potrebbe essere usato per diagnosticare la categoria III delle prostatiti.<ref name="tgf">{{Cita pubblicazione | autore=Ding XG, Li SW, Zheng XM, Hu LQ.| titolo=[IFN-gamma and TGF-beta1, levels in the expressed prostatic secretions of patients with chronic abacterial prostatitis]| rivista=Zhonghua Nan Ke Xue.| anno=2006| volume=12| numero=11|
In uno studio in doppio cieco è stata mostrata la presenza di un numero leggermente superiore di batteri nei secreti dei soggetti sani rispetto a quelli affetti da CPPS.<ref name=JC>{{cita testo|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=12913707&itool=pubmed_docsum|titolo=Leukocytes and bacteria in men with chronic prostatitis/chronic pelvic pain syndrome compared to asymptomatic controls}} ''J Urol. 2003 Sep;170(3):818-22'' (Nickel JC, Alexander RB, Schaeffer AJ)</ref> Il tradizionale test dei quattro bicchieri messo a punto da [[Stamey]] non è valido per la diagnosi di questa patologia e la sede dell'infiammazione non può essere localizzata in nessuna particolare area del tratto genitourinario.<ref name=JC />
Gli individui affetti da CPPS hanno una maggiore probabilità di soffrire della [[sindrome da fatica cronica]] rispetto alla normale popolazione,<ref name="cfs">{{Cita pubblicazione | autore=Leslie A Aaron et al| titolo=Comorbid Clinical Conditions in Chronic Fatigue, A Co-Twin Control Study| rivista=J Gen Intern Med.| anno=2001| volume=16| numero=1|
=== Terapia ===
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Secondo questo approccio la CPPS potrebbe avere come sua unica causa iniziale l'ansia, vissuta in maniera compulsiva. È stato teorizzato che lo stress abbia la capacità, in alcuni soggetti predisposti, di sensibilizzare la zona pelvica conducendo ad un circolo vizioso di tensione muscolare che aumenta con un meccanismo di [[Retroazione (natura)|feedback]] neurologico (neural wind-up). L'attuale protocollo si focalizza sul rilassamento dei muscoli pelvici ed anali (che solitamente presentano dei trigger points) attraverso sedute fisioterapiche interne (per via anale) e massaggi esterni, oltre a tecniche di rilassamento progressivo che hanno l'obiettivo di interrompere l'abitudine di focalizzare l'ansia e lo stress sulla muscolatura pelvica.
Le tecniche di [[biofeedback]] che re-insegnano come controllare la muscolatura pelvica possono essere utili in caso di CPPS.<ref name="biofeed">{{Cita pubblicazione | autore=Cornel EB et al| titolo=The effect of biofeedback physical therapy in men with Chronic Pelvic Pain Syndrome Type III.| rivista=Eur Urol.| anno=2005| volume=47| numero=5|
L'esercizio aerobico può aiutare coloro i quali non soffrono della sindrome della fatica cronica e/o non accusano un peggioramento dei sintomi con l'esercizio fisico.<ref name="exerc">{{Cita pubblicazione | autore=Giubilei G, Mondaini N, Minervini A, Saieva C, Lapini A, Serni S, Bartoletti R, Carini M.| titolo=Physical Activity of Men With Chronic Prostatitis/Chronic Pelvic Pain Syndrome Not Satisfied With Conventional Treatments-Could it Represent a Valid Option? The Physical Activity and Male Pelvic Pain Trial: A Double-Blind, Randomized Study.| rivista=J Urol.| anno=2007| volume=177| numero=1|
==== Terapia farmacologica ====
C'è una lunga lista di farmaci adottati per trattare questa sindrome.<ref name="cpcom">{{Cita web|url=http://www.chronicprostatitis.com/meds.html|titolo=Pharmacological treatment options for prostatitis/chronic pelvic pain syndrome|accesso=11 dicembre 2006|anno=2006|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061018145501/http://www.chronicprostatitis.com/meds.html}}</ref>
Alfa bloccanti ([[tamsulosina]], [[alfuzosina]]) sembrano avere un leggero effetto migliorativo sulla sintomatologia ostruttiva in soggetti affetti da CPPS;<ref name="alpha">"...tamsulosin did not substantially reduce symptoms in men with long-standing CP/CPPS who had at least moderate symptoms." {{Cita pubblicazione | autore=Alexander RB, Propert KJ, Schaeffer AJ, Landis JR, Nickel JC, O'Leary MP, Pontari MA, McNaughton-Collins M, Shoskes DA, Comiter CV, Datta NS, Fowler JE Jr, Nadler RB, Zeitlin SI, Knauss JS, Wang Y, Kusek JW, Nyberg LM Jr, Litwin MS; Chronic Prostatitis Collaborative Research Network.| titolo=Ciprofloxacin or tamsulosin in men with chronic prostatitis/chronic pelvic pain syndrome: a randomized, double-blind trial.| rivista=Ann Intern Med.| anno=2004| volume=141| numero=8|pp=581-9| url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?itool=abstractplus&db=pubmed&cmd=Retrieve&dopt=abstractplus&list_uids=15492337}}</ref> la durata della terapia, per avere un certo grado di efficacia deve essere almeno di tre mesi.<ref name="alpha3">"...treatment duration should be long enough (more than 3 months)"{{Cita pubblicazione | autore=Yang G et al| titolo=The effect of alpha-adrenergic antagonists in chronic prostatitis/chronic pelvic pain syndrome: a meta-analysis of randomized controlled trials.| rivista=J Androl.| anno=2006| volume=27| numero=6|
La [[quercetina]] ha mostrato la sua efficacia in uno studio randomizzato, in doppio cieco e con il controllo del [[placebo]], con l'assunzione di 500 mg due volte al giorno per 4 settimane.<ref name="shoskes">{{Cita pubblicazione | autore=Shoskes, DA et al| titolo=Quercetin in men with category III chronic prostatitis: a preliminary prospective, double-blind, placebo-controlled trial.| rivista=Urology.| anno=1999| volume=54| numero=6|pp=960-3| url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Retrieve&dopt=AbstractPlus&list_uids=10604689&itool=pubmed_docsum}}</ref> Successivi studi hanno mostrato che la quercitina è un inibitore dei mastociti, riduce l'infiammazione e lo stress ossidativo nella prostata. Anche l'estratto di polline ([[Cernilton]]) ha dimostrato la sua efficacia in uno studio controllato.<ref name="bee">{{Cita pubblicazione | autore=Suzuki T, et al| titolo=[Clinical effect of Cernilton in chronic prostatitis]| rivista=Hinyokika Kiyo.| anno=1992| volume=38| numero=4|
Terapie comunemente usate che non sono state valutate in maniera appropriata in studi clinici sono le modificazioni della dieta, gabapentin e amitriptilina. Altre terapie sono risultate inefficaci in studi controllati: [[levaquin]] (antibiotico), alfa bloccanti per un periodo inferiore alle 6 settimane e l'ablazione della prostata per via transuretrale ([[TUNA]]).
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=== Terapia ===
Non è necessario alcun trattamento, nonostante ciò viene adottata una terapia standard per soggetti affetti da infertilità e dalla prostatite asintomatica, tale terapia si basa sull'assunzione di antibiotici e/o antinfiammatori nonostante l'evidenza di una loro efficacia sia debole.<ref name="weidner">"Several inflammatory and reactive alterations of sperm quality seem to be proven; nevertheless, the impact of these findings on male fertility remains in many cases unclear."{{Cita pubblicazione | autore=Weidner W, et al| titolo=Relevance of male accessory gland infection for subsequent fertility with special focus on prostatitis.| rivista=Hum Reprod Update.| anno=1999| volume=5| numero=5|
Siccome i "segnali" di una prostatite asintomatica possono qualche volta essere scambiati per un cancro della prostata può risultare utile l'analisi del rapporto fra PSA libero e totale. Il risultato di questo semplice test ha mostrato, in uno studio, una significativa differenza fra una neoplasia e la categoria IV delle prostatiti.<ref>"The ratio of free-to-total PSA is significantly different in PCa and NIH category IV prostatitis." {{cita testo|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&list_uids=15548444&dopt=Abstract|titolo=Effect of NIH-IV prostatitis on free and free-to-total PSA}} '' Eur Urol. 2004 Dec;46(6):760-4.'' (Stancik I et al)</ref>
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