Panhard: differenze tra le versioni

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==== La Panhard & Levassor durante la seconda guerra mondiale ====
[[File:3e van de 4 prototypes van de AFG (Aluminium Français Grégoire), door ingénieur , Bestanddeelnr 901-7432.jpg|thumb|Il prototipo AFG di Jean-Albert Grégoire]]
L'arrivo della [[seconda guerra mondiale]] determinò il completo impegno nella costruzione di [[veicoli militari]] e [[motore aeronautico|motori d'aereo]] per la casa di avenue d'Ivry. Nei primi mesi si agì un po' in tutta Francia com'era già avvenuto durante la prima guerra mondiale, e cioè si riconvertì la produzione per soddisfare le commesse belliche del governo francese. Ma nel giugno del [[1940]] la Francia cadde e venne occupata dall'esercito nazista: poco importa che si trattasse della zona settentrionale (di fatto presidiata dalle autorità tedesche) o della zona meridionale, sotto il [[governo di Vichy]]. Le fabbriche francesi vennero occupate e costrette a produrre armi, veicoli e componenti per il regime nazista e per la causa bellica. La stessa cosa avvenne anche alla Panhard & Levassor, presidiata da membri dell'esercito e da un gerente tedesco che avrebbe diretto la fabbrica parigina. I telai dei camion della casa francese vennero realizzati per essere successivamente allestiti secondo le specifiche tedesche in altra sede. L'esercito tedesco, fra l'altro, riuscì a recuperare molti esemplari dell'autoblindo leggero ''AM178'' prodotti per il Ministero della Guerra già a fine anni '30, esemplari che sarebbero stati poi inviati sul fronte russo. Oltre ai telai per camion, la Panhard & Levassor produsse anche componenti per cingolati, in particolare cingoli e pattini, poi inviati a [[Brema]], presso la [[Borgward]], per essere montati susulle autoblindiautoblindo costruiticostruite in Germania. Di coordinare le operazioni fra i vari stabilimenti Panhard & Levassor presenti in Francia (Parigi, [[Orléans]], [[Reims]] e [[Tarbes]]) venne incaricato un allora giovane Jean Panhard, figlio di Paul e nipote di René.
 
Ma durante la seconda guerra mondiale vi furono anche altre attività, più nascoste, nelle quali la casa di avenue d'Ivry si cimentava in vista di tempi migliori: in particolare, si stava studiando in clandestinità la possibilità di realizzare una vettura popolare, prevedendo che a guerra finita la situazione socio-economica sarebbe stata critica e che il mercato avrebbe avuto poche possibilità di assorbire vetture di fascia alta né tanto meno di lusso. Il progetto clandestino, avviato e sostenuto dallo stesso Jean Panhard, subì una svolta, sempre in assoluta segretezza, quando l'eclettico ingegnere Jean-Albert Grégoire propose il suo progetto ''AFG'', ossia un'utilitaria interamente in alluminio con contenuti tecnici d'avanguardia come la [[trazione anteriore]]. Da questo progetto deriverà in seguito la [[Panhard Dyna X|Dyna X]] del [[1947]]. Non mancarono anche progetti relativi a modelli di fascia più alta, ma che tuttavia rimasero solo sulla carta.