Giuseppe d'Arimatea: differenze tra le versioni

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Queste leggende nacquero nel XII secolo, quando Giuseppe fu messo in relazione al [[materia di Bretagna|ciclo arturiano]] come primo custode del Santo Graal; il primo riferimento è presente nel ''Joseph d'Arimathie'' di [[Robert de Boron]], in cui Gesù appare a Giuseppe consegnandogli il Graal e questi lo manda con i suoi seguaci in Britannia. Questo tema fu sviluppato nelle opere successive di Boron e del ciclo arturiano, finché, in opere tarde, si affermò che Giuseppe stesso si recò in Britannia diventandone il primo vescovo.
 
Qui egli avrebbe affidato il Graal a suo cognato di nome [[Hebron]], detto anche il «[[Re Pescatore]]», il quale a sua volta l'avrebbe trasmesso ai suoi discendenti, ogununoognuno denominato col suo stesso titolo in qualità di custode della sacra reliquia.<ref name=graal/>
Dopo che una maledizione si fu abbattuta sulle terre del Re Pescatore, si sarebbero perse le tracce del Graal e del castello in cui era custodito, finché [[Artù]], su consiglio di [[Merlino]], incaricò i [[cavalieri della Tavola Rotonda]] della sua ricerca, ma solo in pochi si mostrarono degni di una tale impresa.<ref name=graal/>