Perinaldo: differenze tra le versioni

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Nel 1220 il castello di Perinaldo si era già costituito in [[Età comunale|comune]], eleggendo dei propri [[Console (storia medievale)|consoli]] in rappresentanza della comunità<ref>{{Cita| Corvesi|p. 29}}</ref>.
 
A seguito dell'indebolimento dei conti di Ventimiglia e del rafforzamento del potere di [[Genova]] nei territori del [[Riviera di Ponente|Ponente Ligure]], il conte Oberto vendette nel 1228<ref name="Siusa">{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=26878&RicFrmRicSemplice=perinaldo&RicSez=produttori&RicVM=ricercasemplice|titolo=Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche|accesso=6 novembre 2017}}</ref> i feudi di Perinaldo e Gionco al genovese [[Fulcone da Castello]], che li tenne fino al 1251, anno in cui vennero di nuovo ceduti a [[Zaccaria de Castro]]<ref>{{Cita| Corvesi|pp=. 31-32}}</ref>.
 
I feudi perinaldesi rimasero nelle disponibilità della famiglia Zaccaria fino al 1288<ref name="Siusa"/>, anno in cui vennero acquistati dall'ammiraglio genovese [[Oberto Doria]], che insieme ai territori di [[Dolceacqua]], [[Apricale]] e [[Isolabona]] andarono a costituire il più antico nucleo della [[Marchesato di Dolceacqua|Signoria ghibellina dei Doria]]<ref>{{Cita| Corvesi|p. 43}}</ref>.