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Personaggi: Ortografia e piccole aggiunte a Malik.
Personaggi: Dettagli su Max Vinella e Anemo Carlone. Correzioni di punteggiatura.
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|''Max Vinella''
|Sedicente giornalista di cronaca nera, è raccomandato dall'influente Dottor Cianfroni. Cerca di mascherare la propria pochezza professionale mediante uno sciagurato eloquio finto-francese, nonché con disastrosi tentativi di vocalizzi lirici. Il suo tormentone è «Chiàppala! Chiàppala! Pà! Pà!»., Frequentafrequenta la «''parrocchietta»'' di Don Pezzotta, ed è accudito dalla Sora Camilla,. edVinella è facile bersaglio dei lazzi e delle angherie di Arbore e Boncompagni ma la potenza della ''spinta'' di cui dispone gli consente di rimanere stabilmente nel programma, fino a farlo diventare di fatto il terzo conduttore, nonostante l'aperta contrarietà dei due conduttoricompari.
|Giorgio Bracardi
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|''Ermanno Catenacci''
|Inizialmente «Castellacci»; ex federale fascista dal marcato accento romagnolo, racconta con fervore inverosimili episodi del Ventennio e improbabili retroscena della vita di Mussolini. In qualità di CapoManipolo, ha avuto il privilegio di assistere personalmente ad eclatanti gesta del dittatore, sfuggite all'attenzione degli storici, ma circostanziate con orgoglioso trasporto e roboante enfasi dallo stesso Catenacci, il quale spesso cita come proprio sodale il gerarca ''Pavanati'', focoso avanguardista dal manganello facile.
|Giorgio Bracardi
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|''Bozambo''
|Annunciato dalla sua tipica cantilena, ''Yo Bamba-Yo'', è il servitore personale africano del ''Badrone Doddor Gosdanzo'' ([[Maurizio Costanzo]]), al quale prepara anche la prima colazione, spesso a base di robusti cubetti di mortadella.
|Giorgio Bracardi
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|''Dottor Marsala''
|Anziano capotecnico Rai: col pretesto di controllare la funzionalità di microfoni e cuffie, entra di sorpresa nello studio a lamentare continuamente «dei dolori, dei dolori ...e un cerchio alla testa». Pessimista e ipocondriaco, saltuariamente curato da un medico ottantaduenne, mantiene contatti con svariati collaboratori, tra cui ''Quaglia'', ''Càccoli'', ''Tarantolazzi'' e ''Gospedale''. Rimasto vedovo della ''povera Pina'', è divorato dal rimorso di non aver saputo prestare le dovute attenzioni al geranio, tanto caro alla defunta moglie.
|Giorgio Bracardi
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|''Prof. Ànemo Carlone''
|Insigne docente di Medicina e Chirurgia, luminare che vanta altissime quanto improbabili referenze accademiche e professionali, molte delle quali ottenute a titolo ereditario. Si produce in dissertazionielaborate medico-scientifichedissertazioni a pagamento, utilizzando una terminologia medica contorta, edifficilmente comprensibile, spesso incomprensibilebasata sulle pure assonanze lessicali (''nascita, crescita, mescita''), che i due conduttori spacciano per "linguaggio tecnicoscientifico". Sottolinea con orgoglio di essere titolare di svariate cattedre medico sanitarie e membro accademico di numerose e prestigiose sedi universitarie, elenca gli immobili di sua proprietà nonché gli esercizi commerciali di cui è contitolare, ma soprattutto rivendica di aver acquisito lo status di ''Socio ACI'' fin dal lontano 1909.
|Mario Marenco
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|''Marius Marenco''
|Poeta, declama in diretta le sue poesie surreali. Talvolta, nell'accomiatarsi, inscena tentativi di suicidio, buttandosi dalla finestra con fragorosi effetti sonori. E' autore dell'immane tragedia psicologica ''Raoul, o Il dissidio intimo di Raoul, ovvero Raoul alla ricerca indefessa del proprio Io, oppure: RAOUL'', opera titanica, ermetica, di ispirazione decadente e dal ritmo lentissimo, timidamente accolta da Arbore, ma avversata e boicottata da Boncompagni, il quale giunge al punto di russare clamorosamente durante la lettura.
|Mario Marenco
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|''Prof. Aristogitone''
|Anziano insegnante di italiano in pensione, ritiratosi presso una ''lontana parente'' sorda, in una casa adiacente uno scalo ferroviario. Apostrofando i conduttori con il tipico intercalare ''«Amico caro...!''», rimpiange i più antiquati modelli di scuola, soppiantati dal [[sessantotto]]: «Quarand'anni di insegnamendo, quarand'anni di duro lavoro, in mezzo a queste quattro mura scolastiche!». Detesta l'estate e l'inerzia dei mesi di vacanza, anelando l'ennesimo ritorno in cattedra, per assestare ai suoi svogliati studenti una liberatoria ''sfraganéta di mazzatemazzæte''.
|Mario Marenco
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|''[[Colonnello Buttiglione]]''
|Divenuto in seguito ''Generale Damigiani''. Alto ufficiale che, sbagliando regolarmente numero, telefona in trasmissione scambiando i conduttori per suoi sottoposti, tutti dai cognomi bizzarri come ''Bàllico'', ''Bergonzoni'', ''Bergamonti'', ''Sgravagliotto'', ''Vicchiolo'', ''Fiffo'', ''Rififfo'', ''Ruffolo'', ''Ruffolillo'', ''Ricchiatto'', ''Pìscopo'', ''Arnaboldi'', ''Busnelli'', ''Madami'', ''Marchiondi'', ''Mascherpa'', l'aiutante maggiore ''Marmaglino'', ecc. Fieramente dedito alla disciplina e al rigore militare, assiste sgomento al diffondersi inarrestabile di ''pubblicazioncelle'' spinte, in tutti gli uffici e reparti della caserma centrale, a sua volta afferente al comando centrale.
|Mario Marenco
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