Governo di Rudinì I: differenze tra le versioni

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* 14 aprile - In seguito a vari dissensi tra i ministri sulla politica economica, prima il Ministro delle Finanze, poi l’intero governo, si dimettono. Il Re dunque, affidato nuovamente il mandato a di Rudinì, si avvaleva della [[Presidente del Consiglio incaricato#La riserva|riserva]] (non essendo disposto nessuno ad accettare il dicastero delle finanze), respingendo così le dimissioni del governo (ma non un piccolo [[rimpasto]] dei ministri), e rimandandolo alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei Deputati]] per un voto confermativo.
* 4 maggio - Un [[ordine del giorno]], sulla cui approvazione il governo aveva informalmente rimesso la propria sopravvivenza in carica viene rigettato con 193 contrari (185 favorevoli ed 8 astenuti). Il governo dunque, presone atto, presenta nuovamente le dimissioni al Re che, accettandole, conferì l’incarico a [[Giovanni Giolitti]].
* 15 maggio - Con il giuramento del nuovo esecutivo termina ufficialmente l’esperienza di governo.
 
== Note ==