Cagliostro: differenze tra le versioni
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Giunti a Parigi il 30 gennaio 1785, prendono un alloggio nel Palais Royal, di proprietà del duca [[Luigi Filippo II di Borbone-Orléans]] (1747-1793), Gran Maestro della Massoneria francese e futuro Filippo Egalité. Cagliostro fonda in fretta due Logge, una per gli uomini e l'altra per le donne, entrambe frequentate da aristocratici.
Rimase noto l'evento della "cena dei morti", da lui allestita nell'hotel della rue Saint Claude: Cagliostro invitò sei nobiluomini a unirsi a lui a una tavola apparecchiata per tredici, ove apparentemente si materializzarono gli spiriti di [[Voltaire]], [[D'Alembert]], [[Diderot]], [[Montesquieu]], il [[Étienne François de Choiseul|duca di Choiseul]] e l'[[Claude-Henri de Fusée de Voisenon|abbate di Voisenon]], che si intrattennero in conversazione con i commensali su temi d'attualità.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Henry Ridgely|cognome=Evans|data=1903|titolo=Cagliostro—a Study in Charlatanism|rivista=The Monist|volume=13|numero=4|pp=
=== Scandalo della collana ===
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In settembre, Lorenza denunciò Cagliostro al parroco di Santa Caterina della Rota, e la denuncia venne trasmessa il 5 dicembre all'[[Inquisizione]]: all'ultimo momento, Lorenza si era rifiutata di firmarla, ma venne ugualmente acquisita e si aggiunse a quelle del 27 novembre a nome del padre di Lorenza, Giuseppe Feliciani, e della spia Carlo Antonini. Il 27 dicembre 1789, a seguito di una riunione cardinalizia cui presenziarono il [[papa Pio VI]] e il Segretario di Stato, Cagliostro, la moglie e fra' Giuseppe furono arrestati. Cagliostro venne rinchiuso in [[Castel Sant'Angelo]], Lorenza nel convento di Sant'Apollonia a [[Trastevere]] e il cappuccino nel convento dell'Ara Coeli.
Contro Cagliostro furono mosse accuse gravissime: esercizio dell'attività di massone, [[magia]], bestemmie contro Dio, Cristo, la Madonna, i santi e la religione cattolica,
La linea difensiva dell'avvocato di Balsamo, Carlo Costantini, consistette nel far passare il suo assistito per un semplice ciarlatano, in modo da togliere ogni credibilità a quanto Cagliostro avesse mai scritto e sostenuto, relativamente almeno alle sue posizioni ideologiche, considerate di maggiore gravità, perché facevano di lui un [[eresiarca]]. Per il resto, l'avvocato cercò di far passare Lorenza come una prostituta, una donna immorale e pertanto inattendibile: lei, «moglie, complice impunita e prostituta non può sicuramente somministrare non già una prova, ma nemmeno un indizio per aprire l'inquisizione», dal momento che, secondo la difesa di Balsamo, se Lorenza diceva il vero era colpevole quanto il marito.
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=== Prigionia e morte ===
[[File:La rocca di San Leo.JPG|thumb|left|La [[Rocca di San Leo]]]]
Dopo avere abiurato il 13 aprile 1791 Cagliostro venne trasferito a [[San Leo (Italia)|San Leo]], nell'[[Appennino tosco-romagnolo]], per essere rinchiuso nella storica Rocca (progettata nel XV secolo da [[Francesco di Giorgio Martini]] per conto di [[Federico da Montefeltro]]). Vi arrivò il 20 aprile e l'11 settembre venne trasferito dalla cella in cui era stato recluso (la stanza del tesoro, ancora oggi visitabile), nella peggiore del carcere, chiamata il ''Pozzetto:'' si trattava di una cella priva di porta (Cagliostro vi fu calato da una botola del soffitto), delle dimensioni di dieci metri quadrati e munita solo di una finestrella
Il Sant'Uffizio, contravvenendo alle consuetudini, decise di rompere il segreto procedurale e rendere pubblici gli atti della causa svolta contro Cagliostro (in un "Compendio" firmato dal fiscale del tribunale Giovanni Barberi), con l'intento di convincere l'opinione pubblica della validità della sentenza, ottenendo però l'effetto contrario di consolidare ulteriormente la fama dell'avventuriero.<ref>
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