Mosè: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiungo nuovo paragrafo con fonti Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
|||
Riga 40:
* Il [[Deuteronomio]] presenta tre discorsi di Mosè, il quale, prima di morire, ricorda al popolo gli avvenimenti passati e riprende con accenti nuovi la Legge già definita nell'Esodo. Il libro si conclude con il racconto della successione di [[Giosuè (Bibbia)|Giosuè]] e della morte del profeta sul monte Nebo.
* Vari brani successivi, in particolare nei [[Salmi]], ricordano al popolo d'[[Israele]] i prodigi accaduti al tempo di Mosè<ref>Vedi ad esempio {{Cita passo biblico|Sal105,26-27}}</ref>.
=== Fonti extra-bibliche ===
Scritti non biblici con riferimento al ruolo di Mosè compaiono per la prima volta nel [[Ellenismo|periodo ellenistico]], dal [[323 a.C.]] al [[146 a.C.]] circa. Oltre agli storici giudeo-romani o giudeo-ellenistici [[Artapano d'Alessandria|Artapano]], [[Eupolemo (storico)|Eupolemo]], [[Flavio Giuseppe|Giuseppe Flavio]] e [[Filone di Alessandria|Filone]], fanno riferimento a lui anche alcuni storici non ebrei tra cui [[Ecateo di Abdera]] (citato da [[Diodoro Siculo]])<ref>Diodoro Siculo, ''Biblioteca Historica''.</ref>, [[Strabone]]<ref>Strabone, ''Geografia''</ref>, [[Alessandro Poliistore]], [[Manetone]], [[Apione]], [[Cheremone di Alessandria]], [[Pompeo Trogo]]<ref>Gneo Pompeo Trogo, ''Historiae Philippicae.''</ref>, [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]<ref>Tacito, ''[[Historiae (Tacito)|Storie]]'', Libro V, 3-5</ref> e [[Porfirio]]<ref>Porfirio, ''[[Contro i cristiani]]'' </ref>. Non è nota la misura in cui questi resoconti si basino su fonti precedenti.<ref name=":4" />
Mosè appare anche in altri testi religiosi ebraici come la [[Mishnah]] (200 d.C. circa) e il [[Midrash]] (200–1200 d.C.).
==== Mosè nella storiografia ellenistica ====
Nel suo libello ''[[Contro Apione]]'' scritto tra il [[93]] e il [[96]] d.C., lo storico ebraico [[Flavio Giuseppe|Giuseppe Flavio]] controbatte
Secondo gli ''Aegyptiaka'' (''Storia dell'Egitto'') di Manetone (
È difficoltoso un corretto inquadramento storico in quanto vi furono ben quattro sovrani, tutti appartenenti alla [[XVIII dinastia egizia]], a portare il nome di Amenhotep, forma originale del ''grecizzato'' Amenophis. Dei quattro Amenhotep quello che maggiormente potrebbe essere collegato al sovrano descritto da Manetone è [[Amenhotep III]]<ref group="Nota">Nelle liste reali di Manetone solamente [[Amenhotep I]] ed [[Amenhotep III]] sono identificati con il nome di Amenophis</ref> (1387 a.C. - 1348 a.C.), padre di [[Akhenaton]]. Secondo l'egittologo [[Eduard Meyer]], il personaggio storico che si celerebbe dietro la leggenda di Orsarseph non sarebbe il Mosè biblico ma il faraone Akhenaton e la sua volontà di imporre il [[Atonismo|culto atonista]].<ref>Eduard Meyer, ''Ägyptische Chronologie'', Verlag der Königl. Akademie der Wiss., Berlino [[1904]].</ref> ▼
A differenza di Manetone, [[Lisimaco di Alessandria]] invece ambienta la vicenda di Mosè e dei lebbrosi al tempo del faraone [[Boccori]] (VIII sec. a.C.) e tale versione sarà ripresa dallo storico romano [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]].<ref name=":12" />
== Il Mosè biblico ==
Riga 233 ⟶ 248:
# la forte somiglianza del {{passo biblico|Salmo 104|libro=no}}, che canta la gloria di Dio nel creato, con l'''[[Inno al Sole]]'' forse composto da Akhenaton in persona.<ref name=":3" />
A seguito della pubblicazione di questo libro, l'erronea convinzione di un legame tra il culto di Aton e il Mosè [[Bibbia|biblico]] entrò nell'immaginario comune e nelle ricerche accademiche.<ref name=":17">{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2015/09/17/cultura/da-akhenaton-a-mos-non-avrai-altro-dio-TzSENsmzSY8FmuCRCbxc7J/premium.html|titolo=Da Akhenaton a Mosè, non avrai altro dio|sito=LaStampa.it|accesso=21 gennaio 2017}}</ref> L'opinione dell'egittologo tedesco [[Jan Assmann]] è che non esisterebbe alcun legame tra il [[Salmo 104]] e l'[[Inno ad Aton]] ma che entrambi seguano una tradizione innologica diffusa nel [[Vicino Oriente antico]] prima e dopo Akhenaton.<ref name=":4">[[Jan Assmann]], ''Mosè l'egizio. Decifrazione di una traccia di memoria'', 3ª ed., Milano, Adelphi, 2000, {{ISBN|978-88-459-1579-6}}.</ref> L'egittologo [[Brian Fagan]] ha definito le teorie di Freud "prive di qualsiasi base storica".<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.baslibrary.org/biblical-archaeology-review/41/4/5|titolo=Did Akhenaten’s Monotheism Influence Moses?|sito=The BAS Library|data=2015-08-31|accesso=2021-06-14}}</ref> L'egittologo [[Donald Redford]] scrisse nel 1996 sulla ''Biblical Archaeology Review'':{{Citazione|Prima che la maggior parte delle evidenze archeologiche da Tebe e da Tell el-Amarna fosse disponibile, alcune menti pie hanno talvolta trasformato Akhenaton in un maestro umano del vero Dio, un mentore di Mosè, una figura [[Gesù|cristica]], un filosofo in anticipo sui tempi. Ma queste creature immaginarie stanno svanendo a mano a mano che la realtà storica emerge gradualmente. Scarsi o nulli indizi supportano la nozione che Akhenaton sarebbe stato il progenitore del monoteismo perfettamente sviluppato che troviamo nella Bibbia. Il monoteismo della Bibbia ebraica e del [[Nuovo Testamento]] ebbero uno sviluppo separato — un [''monoteismo''] che ebbe origine più di mezzo millennio dopo la morte del faraone.|[[Donald Redford]]<ref>{{cita|Redford 1997|}}.</ref>}}
=== La teoria dell'uccisione di Mosè ===
Riga 239 ⟶ 254:
Freud ipotizza quindi la sostituzione del Mosè egizio assassinato con un ''secondo Mosè'', questa volta un sacerdote [[Madian|madianita]] di [[Meriba|Meribah]]-[[Qadeš|Qadesh]], fedele a una religione adoratrice di [[Yahweh]], un Dio vulcanico e sanguinario dimorante sul monte [[Monte Sinai (Bibbia)|Sinai]]-Oreb che «''aveva promesso ai suoi fedeli un paese “stillante latte e miele” e li aveva incitati a scacciare i suoi attuali abitanti e a “passarli a fil di spada"''».<ref name=":3" /> Questo madianita altri non era che il genero di [[Ietro]], di cui però non si sa nulla, tanto era oscurato dalla figura del primo Mosè<ref name=":3" />. Sempre secondo Freud, i due Mosè furono poi fusi in un unico personaggio dalla narrazione successiva<ref name=":3" />.
▲{{Vedi anche|Osarseph}}
▲Nel suo libello ''[[Contro Apione]]'' scritto tra il [[93]] e il [[96]] d.C., lo storico ebraico [[Flavio Giuseppe|Giuseppe Flavio]] controbatte alle tesi dell'astrologo e storico egizio antisemita [[Manetone]] (periodo tolemaico, IV o III secolo a.C.), e alle controargomentazioni dello storico ebraico greco [[Artapano d'Alessandria]], che accomunano entrambi la figura di Mosè a quella di [[Osarseph]], figura semi-leggendaria della [[storia dell'antico Egitto]]<ref name=":12">[[Flavio Giuseppe]], ''[[Contro Apione|In difesa degli ebrei : contro Apione]]'', traduzione di Francesca Calabi, Introduzione, Note al testo, Nota bibliografica di Francesca Calabi, testo greco a fronte, Venezia, [[Marsilio Editori|Marsilio]], 1993, {{ISBN|88-317-5687-7}}.</ref>.
▲Secondo Manetone (come riportato da Giuseppe Flavio), Osarseph fu un alto sacerdote (forse Primo Profeta) del clero di [[Osiride]] della città di [[Eliopoli]] che si sarebbe costruito un potente seguito tra gli intoccabili (nome forse indicante i [[Lebbra|lebbrosi]]) e sarebbe stato esiliato, insieme ai suoi seguaci, nella città di [[Avaris]], nel [[delta del Nilo]], in seguito ad un sogno profetico del faraone Amenophis. Nella terra d'esilio avrebbe poi organizzato, alleandosi con le popolazioni [[hyksos]], una rivolta che lo avrebbe portato a conquistare lo stesso Egitto esiliando a sua volta, in [[Etiopia]], il sovrano Amenophis ed il figlio Rapsaces, di cui viene detto essere chiamato anche Sethos. Osarseph prese il nome di Mosè ed ordinò ai suoi seguaci di distruggere i [[Tempio|templi]] e le immagini delle [[Dio|divinità]] tradizionali. Dopo un regno di tredici anni caratterizzato dall'oppressione religiosa, Amenophis ed il figlio avrebbero scacciato l'usurpatore ripristinando il culto degli antichi dei.<ref name=":12" />
▲È difficoltoso un corretto inquadramento storico in quanto vi furono ben quattro sovrani, tutti appartenenti alla [[XVIII dinastia egizia]], a portare il nome di Amenhotep, forma originale del ''grecizzato'' Amenophis. Dei quattro Amenhotep quello che maggiormente potrebbe essere collegato al sovrano descritto da Manetone è [[Amenhotep III]]<ref group=Nota>Nelle liste reali di Manetone solamente [[Amenhotep I]] ed [[Amenhotep III]] sono identificati con il nome di Amenophis</ref> (1387 a.C. - 1348 a.C.), padre di [[Akhenaton]]. Secondo l'egittologo [[Eduard Meyer]], il personaggio storico che si celerebbe dietro la leggenda di Orsarseph non sarebbe il Mosè biblico ma il faraone Akhenaton e la sua volontà di imporre il [[Atonismo|culto atonista]].<ref>Eduard Meyer, ''Ägyptische Chronologie'', Verlag der Königl. Akademie der Wiss., Berlino [[1904]].</ref>
== Mosè nelle tre religioni monoteiste ==
| |||