Adolfo Wolff: differenze tra le versioni
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Adolfo Wolff fu un confidente e stretto collaboratore di [[Giuseppe Mazzini]] tra il 1860 e il 1870. Organizzatore dell'Associazione degli operai italiani di Londra (Workingmen's Club) e membro del Consiglio Generale dell'[[Associazione internazionale dei lavoratori]] dal 1864 al 1865. Il 28 settembre 1864 a [[Londra]], inviato da Mazzini, rappresentò l'Italia al Consiglio dell'A.I.L. attaccando pesantemente la politica di [[Karl Marx]], vista la sua assenza.
Partecipò alla campagna nell'[[Italia meridionale]] del 1860 e il [[1º ottobre]], come [[colonnello]] comandante di un [[battaglione]] del Reggimento Cacciatori Esteri della [[Brigata]] di [[Ferdinando Eber]] composta da disertori tedeschi e svizzeri dell'[[esercito borbonico]], fu alla [[battaglia del Volturno]].
Il 28-[[29 marzo]] [[1861]] prese parte al viaggio a [[Caprera]] organizzato dallo scrittore Franco Mistrali allo scopo di invitare [[Giuseppe Garibaldi]] a riprendere la lotta per l'Unità d'Italia. Fra i trenta partecipanti vi erano Carlo Comaschi, Luigi Cingia, Antonio Frigerio, Faustino Tanara e [[Cesare Bernieri]]. Sempre in prima linea nei moti insurrezionali, nel novembre del 1864 seguì [[Ergisto Bezzi]] nella fallita spedizione in Trentino che si concluse con l'arresto dei centocinquanta volontari sul monte [[Maniva]] il 16 novembre da parte dei [[carabinieri]]. Ergisto Bezzi posteriormente attribuì al tradimento del Wolff il fallimento del piano. Per questa azione Wolff nel 1865 fu incarcerato nel forte di [[Alessandria]]. L'anno seguente, nel 1866, allo scoppio della terza guerra di indipendenza si arruolò nel [[Corpo Volontari Italiani]] di Garibaldi comandando la compagnia dei disertori svizzeri e bavaresi dell'esercito borbonico.
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