Adolfo Wolff: differenze tra le versioni
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Capitano presso il Quartier Generale di Garibaldi nella [[terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]], Wolff prese parte alla [[battaglia di Ponte Caffaro]] del 25 giugno e fu impiegato dal colonnello Clemente Corte durante la [[battaglia di Monte Suello]] del 3 luglio per un contrattacco contro gli austriaci che avanzavano da [[Ponte Caffaro]]. Per tale azione il colonnello [[Clemente Corte]] ne fece menzione di merito e di lode a Garibaldi e a fine guerra fu decorato della [[medaglia d'argento al valor militare]].
Il [[20 marzo]] 1871 scriveva a [[Menotti Garibaldi]] illustrandogli la situazione politica a [[Parigi]], ma poi quando, nello stesso periodo, furono rinvenute tra le carte degli archivi segreti della polizia imperiale a Parigi le prove della sua attività di spia al servizio di [[Napoleone III di Francia]], Wolff, smascherato, scomparve e di lui non si seppe più nulla<ref>G. E. Curatulo, ''Il dissidio tra Mazzini e Garibaldi'', Milano, 1928.</ref>. A posteriori fu pure attribuita al Wolff, senza nessun fondamento di verità, la mancata [[insurrezione]] dei [[moti mazziniani]] del [[Cadore]] del 1864<ref>''Archivio storico italiano di Deputazione toscana di storia patria'', pubblicato da Leo S. Olschki, 1932.</ref>.
==Note==
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