Giuseppe Calò: differenze tra le versioni
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=== L'arresto ===
Il 30 marzo 1985, dopo dodici anni di latitanza, Calò fu arrestato dagli uomini della [[Squadra mobile]] di [[Roma]] mentre rincasava nel suo appartamento in viale Tito Livio, in zona [[Balduina]], in compagnia dei mafiosi [[Antonino Rotolo]] e Lorenzo Di Gesù<ref name=":9">{{cita news|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/03/31/riciclava-soldi-delle-cosche-sulla-mafia-sa.html|titolo = Riciclava soldi delle cosche. Sulla mafia sa più di Buscetta|nome = Franco|cognome = Recanatesi|giornale = la Repubblica|giorno = 31|mese = marzo|anno = 1985|accesso = 13 febbraio 2018}}</ref><ref name=":4">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/04/02/calo-stava-per-fuggire-da-roma-una.html|titolo=CALO' STAVA PER FUGGIRE DA ROMA UNA 'TALPA' L'AVEVA AVVERTITO? - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=2 aprile 1985|lingua=it|accesso=26 novembre 2022}}</ref>. Nel corso delle perquisizioni, furono sequestrati 380 milioni di lire in contanti, gioielli e quadri di [[Renato Guttuso]] e [[Pompeo Batoni|Girolamo Batoni]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/11/calo-ambasciatore-dei-corleonesi.html|titolo=CALO', L''AMBASCIATORE' DEI CORLEONESI A ROMA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=11 giugno 1993|lingua=it|accesso=3 dicembre 2022}}</ref><ref name=":9" />. L'11 maggio la [[polizia]] perquisì anche un edificio rustico presso [[Poggio San Lorenzo]], in provincia di [[Rieti]], acquistato da Calò attraverso il suo
=== Il carcere e la dissociazione ===
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