Concilio Vaticano II: differenze tra le versioni

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Fin dalla sospensione del [[Concilio Vaticano I]], interrotto nel [[1870]] a causa della [[presa di Roma]], l'orientamento generale delle gerarchie ecclesiastiche era di riprenderne le sessioni per completare i lavori lasciati in sospeso.<ref name=Riccardi>Andrea Riccardi, ''Il Papa all'origine del Concilio,'' in ''Concilio Vaticano II. Ricerche e documenti. 4'', 2004, pp. 25-40.</ref> Nell'enciclica ''[[Ubi Arcano Dei Consilio]]'' del [[1922]] [[papa Pio XI]] aveva manifestato il proposito di riprendere il Vaticano I,<ref>{{Cita web|http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19221223_ubi-arcano-dei-consilio_it.html|Testo integrale dell'enciclica Ubi Arcano Dei Consilio|17 aprile 2013}}</ref> e, a questo scopo, aveva inviato a cardinali e vescovi una lettera chiedendo il loro parere sulla ripresa dell'assise. L'iniziativa, tuttavia, sfumò a causa della vastità del dibattito e della [[questione romana]] ancora aperta.<ref name=Riccardi/>
 
Anche [[Papa Pio XII|Pio XII]] aveva valutato la possibilità di riprendere le sessioni del concilio o di indirne uno nuovo, affidando la questione al [[Sant'Uffizio]], dove una piccola commissione incominciò a lavorare su queste ipotesi il 15 marzo [[1948]]. Nel febbraio dell'anno seguente papa Pacelli istituì la commissione speciale preparatoria, nominando [[Francesco Borgongini Duca]] come presidente e il gesuita Pierre Charles come segretario. La commissione concluse che una mera ripresa del Vaticano I non sarebbe stata in grado di affrontare i numerosi nuovi problemi, sorti nella Chiesa dal 1870 ad allora, e la convocazione di un nuovo concilio avrebbe comportato notevoli difficoltà in merito alla sua organizzazione e impostazione.<ref>Andrea Riccardi, ''Preparare il Concilio: Papa e Curia alla vigilia del Vaticano II'', in ''Le Deuxième Concile du Vatican (1959-1965)'', Collection de l'École Française de Rome, 113, Roma, 1989, pp. 181-184.</ref> Sentito il parere della commissione, il 4 gennaio [[1951]] [[Papa Pio XII|papa Pacelli]] dispose l'abbandono del progetto.<ref>Giovanni Caprile, ''Un nuovo progetto di concilio al tempo di Pio XII'', in ''Il Concilio Vaticano II. Annunzio e preparazione. Parte 1'', pp. 15-35.</ref>
 
La decisione di Pio XII fu motivata principalmente dal fatto che, nel corso del suo pontificato, erano sorte in ambiti protestanti francesi, olandesi e tedeschi numerose tendenze teologiche innovatrici, le quali, sfruttando l'assise conciliare, avrebbero potuto insinuarsi nella dottrina cattolica.<ref>Benny Lai, ''Il Papa non eletto: Giuseppe Siri, cardinale di Santa Romana Chiesa'', Roma e Bari, Laterza, 1993, p. 179.</ref>